"Certaldo, Piazza della Libertà. Queste le parole rese dal primo cittadino, a margine del “grande giorno” dell’inaugurazione.
"Siamo lieti di annunciare la fine dei lavori e di invitare tutti all'inaugurazione e a questa giornata di festa la nuova Piazza della Libertà tornerà ad essere luogo di gioco, di riposo, di incontro, ma anche e soprattutto luogo della memoria. Piazza della Libertà è uno spazio centrale e simbolico del nostro paese, che torna ora alla cittadinanza in una veste completamente rinnovata.”
Sulla centralità di Piazza della Libertà nessuna obiezione.
Ma proprio per questa ragione, gli errori seriali commessi dalla amministrazione a guida PD sono particolarmente gravi. Per la loro evitabilità se solo si fosse usata un minimo di attenzione ed accortezza. E per le conseguenze connesse, che si abbatteranno sulla già martoriate viabilità cittadina e sulla comunità tutta.
Piazza della Libertà, opera costata una cifra ragguardevole soprattutto in relazione al risultato conseguito ed a quello estetico realizzato. Una piazza nella quale l’amministrazione ha pensato anche di realizzare un manufatto da destinare ad uso di “Bar-Caffetteria”. Scelta contestata da chi scrive, in quanto il denaro pubblico non va utilizzato per realizzare strutture in concorrenza con quelle di chi già opera sul mercato. I Bar o strutture equivalenti già esistenti, si reggono grazie ai sacrifici di chi paga le tasse, (piuttosto esose), di chi affronta la burocrazia che opprime, di chi quotidianamente è impegnato ad ingaggiare una battaglia in cui è legato il proprio sostentamento se non addirittura la propria esistenza. Lo Stato e gli enti pubblici in genere devono porre le regole e vigilare sulla loro applicazione. Punto. Non utilizzare il denaro (dei cittadini) per fare concorrenza ai cittadini stessi. Ma chi è portatore di una cultura ottocentesca, interventista, statalista, che ha portato ovunque solo miseria e disperazione non può che essere sordo a questi richiami a moderne logiche di mercato. Ma neanche nel contesto della logica (e contestata) scelta, l’amministrazione in carica è stata coerente. Poiché ha errato e la Determinazione N.° 711 del 22/11/2018 lo testimonia. I fatti.
L’intendimento dell’amministrazione PD è stato quello di prevedere “nell’ambito del progetto di riqualificazione di Piazza della Libertà, un’area ristoro nella quale realizzare un manufatto destinato ad ospitare una bar-caffetteria”. Quanto detto “al fine di rendere completa la fruizione del rinnovato spazio pubblico” (Delibera Giunta Comunale del 23/01/2018). Con Determina N.° 63 del 20/02/2018 si stabilisce di “procedere alla concessione in uso per l’esercizio esclusivo di attività di somministrazione di alimenti e bevande, (…), tramite gara pubblica riservata alle associazioni presenti sul territorio…(…), da esperire con il metodo dell’offerta segreta più vantaggiosa per il Comune…”. La determinazione N.° 320 del 24/05/2018 sancisce che, “come risulta dal relativo verbale di gara, (…), è pervenuta solamente l’offerta dell’Associazione Sportiva che ha offerto un canone mensile di € 710,00#”, 10,00# Euro in più sul minimo previsto.
In quel “solamente” c’è la sconfitta dell’amministrazione. Poiché non è pensabile che in una struttura completamente rinnovata, pagata fior di quattrini e ritenuta di importanza strategica, alla gara per la gestione del Bar lì collocato, partecipi una sola associazione. Non è davvero possibile. Il mercato, e le sue logiche, (sconosciute a chi amministra) ha infatti risposto picche all’offerta presentata con squilli di tromba.
Le ragioni di quanto accaduto vanno ricercate nella eccessiva onerosità delle condizioni, autentici capestri, che l’amministrazione ha posto. A titolo esemplificativo. Canone di 700,00# euro mensili ; “spazzamento di tutta l’area con svuotatura cestini e ricognizione generale…” ; “sorveglianza e attivazione limitatori traffico” in determinate fasce orarie ; sempre a carico del concessionario “tutte le attrezzature e gli arredi interni ed esterni” ; “utilizzo dello spazio esterno, (addirittura), quello delimitato dalla pensilina pagando il relativo suolo pubblico” ; a carico del concessionario “eventuali interventi per adeguamento del locale” incluse quelle “sanitarie, licenze commerciali e ogni altro atto…” ; “costituzione di “idonea garanzia bancaria o assicurativa a copertura degli oneri per mancato o inesatto adempimento degli obblighi contrattuali (tutti !) “ ; “rimozione al termine del contratto, di attrezzature e arredi, salvo che il Comune, senza obbligo di corrispondere rimborsi al concessionario eserciti la facoltà di ritenzione anche parziale delle stesse” .
Se piazza della Libertà è un luogo strategico e se il bar-caffetteria è decisivo in ordine alla “funzione” cui la piazza è destinata, come racconta l’amministrazione, quanto accaduto la settimana scorsa sancisce la sconfitta di una strategia. Senza se e senza ma.
Con la determinazione N.° 711 del 22/11/2018, infatti, è stata disposta la “Revoca della aggiudicazione di cui alla Determina N.° 320/2018”, ossia viene revocato “l’affidamento in concessione disposto all’Associazione Sportiva Virtus Certaldo Basket”.
E ora, che s’inventa? Come si potrebbe certamente dire con espressione gergale sicuramente adeguata?
Sulle ragioni di cui alla revoca l’opposizione sta facendo tutte le valutazioni del caso. Giuridiche e fattuali. In riferimento innanzitutto al rispetto della Legge, in ordine alla tempistica degli adempimenti e delle comunicazioni intercorse tra i soggetti, nella vertenza di cui, la determina 711, ne costituisce il triste epilogo. Sulla questione della legittimità del diniego dell’amministrazione a consentire “la possibilità di preparazione e/o cottura di alimenti”, sulla scorta del tenore letterale del bando sul punto. Sulla adeguatezza del manufatto realizzato, (in ordine alla sua ampiezza), nonchè in relazione alle finalità cui dovrebbe servire: soli 83 mq in luogo dei circa 130 del manufatto preesistente. Sulla adeguatezza dei locali comunque realizzati, pare privi degli strumenti logistici per realizzare anche il minimo di servizio teoricamente richiesto. Sulle caratteristiche del manufatto, esempio : una pensilina alta svariati metri a quale funzione assolve ? Non ripara né dal sole ne dalla pioggia.
Cosa intende fare ora l’amministrazione? Procedere ad un nuovo bando? Ovviamente modificandolo in radice per renderlo più appetibile? Non limitandolo per esempio alle sole associazioni? Modificando in alcune condizioni capestro attualmente esistenti? Cosa intende fare l’amministrazione in carica per porre rimedio alla triste situazione determinatasi ad onta del denaro pubblico così copiosamente speso?
Qui è possibile solo dire cosa non deve fare: affrontare con leggerezza una causa al fine di “richiedere eventuali altri danni derivanti dalla mancata attivazione del locale ritenuto fondamentale per il completamento del progetto di riqualificazione di Piazza della Libertà”. La stizza va consumata altrove. La piazza vivrà comunque un Natale triste.
Questi sono gli argomenti che saranno oggetto di una mia interrogazione in cui il capo dell’amministrazione dovrà rispondere senza reticenze. Come invece accaduto la sera del consiglio comunale del 22 novembre u.s. in cui il sottoscritto muoveva rilievi proprio sulla piazza e proprio di questo tenore. Tutto ciò nel mentre era ovviamente all’oscuro della revoca della aggiudicazione consumatasi qualche ora prima, che il primo cittadino ovviamente invece conosceva, e sulla quale in Consiglio ha inutilmente taciuto.
Della questione investirò anche la commissione Garanzia e Controllo poiché la vicenda ha assunto delle connotazioni tali per cui un esame approfondito delle carte e dei passaggi verificatisi è diventato obbligatorio. L’interesse dei cittadini lo esige in maniera assoluta".
Giuseppe Romano, consigliere comunale Forza Italia Certaldo
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