Banca Etruria, ricorso inammissibile contro la società che certificò i bilanci
Banca Etruria: nei mesi scorsi Federconsumatori Toscana ha intrapreso una azione giudiziaria contro la società che ha certificato i bilanci (la Pricewaterhouse Coopers, uno dei quattro colossi mondiali del settore) per “gravi responsabilità, negligenze ed omissioni”, con l’obiettivo di ottenere altri rimborsi per i risparmiatori (l’azione è stata sottoscritta da circa 1.800 persone, in maggioranza aretine, poi fiorentine/empolesi, senesi e grossetane).
Federconsumatori si era rivolta al Tribunale delle Imprese di Milano utilizzando lo strumento dell’Accertamento Tecnico Preventivo (Atp) con tentativo di conciliazione della lite, estendendo il procedimento anche alla Ubi, che ha continuato l’attività della vecchia Banca Popolare Etruria Lazio (al ricorso per Atp è stata allegata una relazione peritale del professor Luca Bagnoli, docente all’Università di Firenze, nella quale sono state evidenziate le rilevanti responsabilità imputabili alla società di revisione). Nel frattempo, è stata emessa dalla Consob una sanzione pecuniaria a carico della suddetta società di revisione proprio sulla base delle responsabilità evidenziate da Federconsumatori e dal proprio consulente.
Ciò nonostante il Giudice di Milano, nei giorni scorsi, ha sentenziato che “l’Atp male si attaglia alla complessità e all’ampiezza delle questioni giuridiche sottese alle domande di merito prospettate nel ricorso” e di conseguenza l’Atp stesso viene giudicato inammissibile da quel Tribunale, rimandando sostanzialmente la questione alla giustizia ordinaria. In sostanza il Giudice ha ritenuto di non decidere. Così facendo non si rende merito alla giustizia ed al nostro Paese. Come era stato già comunicato, il ricorso per accertamento preventivo è stato proposto al fine di evitare lungaggini processuali e di sovraccaricare la già ingolfata macchina della Giustizia, oltre che al fine di favorire una conciliazione fra le parti. Oggi - nostro malgrado - dovremmo inondare i Tribunali di migliaia di cause individuali.
Sia chiaro a tutti, a partire dalla Pricewaterhouse e all’Ubi: noi non ci fermeremo, continueremo a chiedere giustizia - perché di questo si tratta - per tutti quei cittadini risparmiatori che sono stati aggirati e danneggiati nei loro risparmi. Federconsumatori resta in campo con la forza delle proprie ragioni e della difesa dei cittadini/risparmiatori, nei prossimi giorni assieme anche ai nostri Associati decideremo le iniziative da intraprendere a difesa di una disattesa richiesta.
Fonte: Federconsumatori Toscana