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Storie da un paese, a Casaconcia anche i volti di Piero Vezzi

Si terrà Sabato 1 Dicembre ore 15.30 la presentazione dell’evento “Storie da un paese” ideato e promosso dall’associazione culturale CENTOLIRE in collaborazione con il Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale e che metterà a disposizione per l’occasione i suoi spazi espositivi, denominati casaconcia.

L’evento, a ingresso gratuito, vedrà la presentazione delle pubblicazioni realizzate dall’associazione e che comprendono i lavori premiati nelle prime nove edizioni del concorso letterario promosso a partire dall’anno 2009. Le pubblicazioni sono raccolte in una collana denominata “Storie da un paese”. Il concorso si rivolge a tutti, dai bambini della scuola elementare agli adulti di qualsiasi età, chiamati a svolgere il loro lavoro secondo un tema ben definito. I lavori sono suddivisi in tre sezioni, a seconda dell'età dei partecipanti.

La partecipazione al concorso ha rappresentato un’occasione per i singoli per conoscersi meglio, per stimolare le persone di ogni età a scrivere, a raccontare esperienze dirette, riflessioni ed emozioni, a dare voce a chi voleva comunicare agli altri e con gli altri con interessanti e spesso sorprendenti scoperte relative alla capacità comunicativa, di riflessione e di coinvolgimento di autori e autrici. Nel film Australia, il piccolo Nullah, nel lasciare il mondo che non gli appartiene per tornare alla civiltà aborigena che rappresenta le sue radici, dice alla donna che gli ha fatto da madre: “Una cosa so io, raccontare storie è la cosa più importante di tutte, è così che le persone restano dentro di te, per sempre”.

Lo spazio espositivo casaconcia ospiterà inoltre le riproduzioni ingrandite di diverse opere facenti parte della collezione “I Volti che io conosco” del pittore Piero Vezzi. Il paese di Ponte a Egola verrà coinvolto dalla presenza di ritratti di persone che hanno segnato in passato la sua storia. Le immagini, già inserite all’interno delle pubblicazioni, e che saranno collocate anche in prossimità dei luoghi in cui i personaggi rappresentati hanno vissuto e lavorato, intendono accompagnare i visitatori in un percorso ideale verso le storie contenute nelle pubblicazioni.

“Nei ritratti l’artista ha strappato per un attimo alla morte i suoi compagni, non per committenza assurda ma per “necessità”, collocando nel suo non l’attimo della foto ma tutta l’esistenza di ognuna – scriveva Dino Carlesi. È il miracolo della scrittura segnica quando essa vuole essere creativa”.

Secondo Marianello Marianelli “Piero Vezzi non ha dipinto per commissione, lo ha fatto per puro affetto di artista. Le persone che ha ritratto non sono personaggi eccezionali, “illustri concittadini”; appartengono un po’ a tutti i ceti sociali, conciatore, medico, barista, industriale, prete, impiegato, barbiere, contadino. C’è perfino Enzo Pratelli, detto “il gattino”, mite matto, e un poco martire, del paese. Ognuno di loro ha recitato, bene o male, la parte che Dio gli ha assegnato nel “Piccolo teatro” del mondo ponteaegolese: ma non sono ritornati per farsi applaudire.”

Fonte: Consorzio Vera Pelle Conciata al Vegetale

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