Firenze e le alluvioni, si inaugura all’Università il Centro di Documentazione
L’alluvione di Firenze del 1966 è da oltre mezzo secolo oggetto di studi, approfondimenti, ricerche, filmati.
Mercoledì 28 novembre all’Ateneo fiorentino si inaugura con un convegno la sede del Centro di Documentazione sulle alluvioni di Firenze (CEDAF), dedicato alla ricerca, al recupero e all’elaborazione dell’informazione bibliografica e documentale relativa all’alluvione del 1966 e alle precedenti inondazioni che hanno riguardato Firenze e la Toscana.
Alle ore 15.30 (Sala Comparetti, Biblioteca Umanistica, piazza Brunelleschi, 4) ha inizio il convegno “Oltre le celebrazioni: il Centro di Documentazione sulle alluvioni di Firenze”, con i saluti del rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei. La nascita del Centro e la sua presentazione saranno oggetto degli interventi del presidente del Comitato scientifico del Cedaf Giorgio Valentino Federici e del direttore tecnico del Cedaf Floriana Tagliabue. Fra i temi trattati nell’incontro, le memorie dei fiorentini, gli aiuti nazionali e internazionali, i danni e il restauro, il rapporto fra il fiume e la città, le attività didattiche e di ricerca.
Il Cedaf è stato istituito al termine delle manifestazioni legate al cinquantesimo anniversario dell’alluvione di Firenze e della Toscana del 1966 anche a testimonianza delle attività svolte dal Comitato del Progetto Toscana Firenze 2016. “E’ parte integrante del Sistema Bibliotecario d’Ateneo – spiega Floriana Tagliabue - ed è ospitato in una sala specialistica all’interno della Biblioteca Umanistica, con collezioni a scaffale aperto che si propongono all’attenzione dei ricercatori nazionali e internazionali, accanto al sito web già attivato ( www.sba.unifi.it/cedaf ) dove è possibile reperire documentazione cartacea e digitale (foto, video, interviste, siti, bibliografie) e fruire in modalità virtuale di esposizioni realizzate negli anni su questo tema cruciale della storia di Firenze, dalla storica mostra «Firenze restaura» del 1972 a «La Bellezza salvata», che fu ospitata a Palazzo Medici Riccardi due anni fa”.
Al Cedaf partecipano, oltre all’Ateneo, l’Accademia delle Arti del Disegno, l’Archivio di Stato di Firenze, l’Archivio Storico del Comune di Firenze, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Fondazione Scienza e Tecnica, l’Harvard University-CRIA-Villa I Tatti, l’Opera di Santa Maria del Fiore, l’Opera del Tempio Ebraico, l’Opera di Santa Croce, l’Opificio delle Pietre Dure, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana.
Fonte: Università di Firenze