Ente terre regionali, via libera a bilancio 2017
Via libera a maggioranza alla proposta di delibera sul bilancio 2017 dell’Ente Terre regionali toscane, che chiude l’anno di riferimento con un saldo attivo di 164mila e 406 euro, un valore di produzione pari a 3milioni e 875mila euro e costi di produzione di 3milioni 547mila euro.
L’Ente nasce dalla trasformazione dell’Azienda Regionale Agricola di Alberese e tra le sue varie competenze gestisce la Tenuta di Alberese dove svolge le attività istituzionali di conservazione e valorizzazione del germoplasma autoctono della Toscana, il trasferimento dell’innovazione, la diffusione del metodo produttivo da agricoltura biologica, il mantenimento e la fruibilità dell’agroecosistema del Parco Naturale della Maremma.
Come notato da Tommaso Fattori (Sì Toscana a Sinistra) Ente Terre toscane “sta facendo un buon lavoro rispetto alle sue funzioni di conservazione del germoplasma e anche sul tema dell’allevamento delle razze maremmane, ovini ed equini, in via di estinzione”. Secondo il consigliere però “c’è anche un punto debole, che è la banca della terra”.
Tra le sue funzioni, l’Ente dipendente della Regione Toscana istituito per valorizzare il patrimonio agricolo-forestale in disponibilità della Regione, gestisce la banca della terra come strumento per favorire l'accesso dell'imprenditoria privata, e in particolare dei giovani agricoltori, ai terreni agricoli e forestali. “La legge istitutiva è del 2012 - ha ricordato Fattori -: il censimento e la riassegnazione delle terre incolte sono molto indietro”. Per il consigliere “bisogna capire che cosa non sta funzionando nei Comuni e provare a intervenire”. I Comuni non hanno completato il censimento delle terre incolte, mentre accade, ha aggiunto il consigliere, che chi entra in possesso delle terre si trovi a dover affrontare spese ingenti rispetto all’affitto o alla concessione, magari anche solo per la messa in sicurezza di immobili connessi.
Secondo Roberto Salvini (Lega) il voto contrario sul bilancio di esercizio 2017 dell’Ente Terre toscane “è una questione morale: la legge è del 2012 e ancora non c’è la mappatura dei terreni incolti che così non possono essere distribuiti”. Il consigliere ha affermato che l’Ente “non sta svolgendo bene il suo lavoro fino in fondo”. Nonostante le iniziative assunte “ci sono bandi per quasi 100milioni di euro di valore; i giovani possono chiedere contributi a fondo perduto di 25, 30 mila euro”, i sindaci non hanno la mappatura di terreni che nel frattempo sono “privi di manutenzioni e che stanno diventando pericolosi”. Consapevoli che “il numero degli ettari dei terreni incolti sta aumentando” bisogna “fare una mappatura corretta e precisa”.
(a cura di Camilla Marotti e Ufficio Stampa, 20 novembre 2018)
Fonte: Toscana Consiglio Regionale