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Sentinelle di notte a Cascina, Pd: "Che fine hanno fatto i vigili di quartiere?"

L’amministrazione leghista non mantiene un’altra delle promesse elettorali e trova una toppa per nascondere la mancanza. Con le sentinelle di notte sindaca e giunta cercano di distogliere l’attenzione da quanto non fatto per la polizia municipale. Il vigile di quartiere, sbandierato nel 2016, è sparito dall’agenda e il Comune non è in grado neppure di coprire i turni notturni. Qual è la soluzione? Un progetto con un costo di cinquemila euro e di 45 giorni di durata con un’agenzia privata di vigilanza.

Un progetto ridotto e descritto in maniera parziale, dato che la consueta enfasi della presentazione non ha lasciato spazio a informazioni essenziali. Le guardie private non hanno le competenze che ha un corpo di polizia, di fatto non hanno nessun decreto dettato dalla costituzione di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria, quindi non possono fermare un individuo sul territorio, non possono chiedergli i documenti, non possono fare indagini, né svolgere funzioni di pubblica sicurezza. Le guardie private sono chiamate a svolgere funzioni di sorveglianza in ambito privato.

Si spendono soldi pubblici in progetti evanescenti e a tempo determinato, senza capire perché manchino investimenti seri sul corpo di polizia municipale. Un confronto serio con la polizia municipale avrebbe potuto portare a estendere il servizio anche ai giorni festivi e a progettare turni notturni. In questo mandato amministrativo la sindaca, Susanna Ceccardi, e l’assessora, Donatella Legnaioli, hanno invece portato il comando di polizia municipale dal prefetto per un riavvicinamento con l’amministrazione e, successivamente, hanno trovato la sola via di aprire un contenzioso ancora irrisolto.

La sicurezza pubblica non può essere sostituita dal privato, è lo stato che la deve gestire. C’è da chiedersi perché la sindaca, ora anche consigliere per il governo, e l’assessora alla polizia municipale, deputata in Parlamento, non si impegnino per poter dare al nostro Comune più risorse per la sicurezza e scelgano invece misure inadeguate e di facciata. Demagogia con cui si continua a prendere in giro i cascinesi, colpiti in questi giorni da una serie di furti e rapine.

Tutto questo perché le soluzione applicate finora sono inefficaci, frutto della mancanza di visione del proprio territorio. Una visione offuscata da altre esigenze, con gli amministratori cascinesi impegnati per la campagna elettorale degli altri Comuni pisani: con l’onorevole Legnaioli che passa più tempo a fare post elettorali da San Giuliano Terme che a governare Cascina. Difficile che possa risolvere qualcosa da assessora.

Mirko Guainai, consigliere comunale Pd

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