Firenze al 54esimo posto per qualità della vita, insorgono le opposizioni
Alberti: "Crollo verticale per Firenze"
“Mentre c’è chi (leggi il sindaco Nardella) si vanta quotidianamente dei brillanti risultati conseguiti per Firenze durante il suo mandato fortunatamente in scadenza - afferma Jacopo Alberti, Consigliere regionale della Lega - ecco che “Italia Oggi” pubblica uno studio realizzato con la collaborazione dell’Università La Sapienza di Roma, dove si evince che il capoluogo regionale, dalla peraltro non eccezionale trentasettesima piazza, sia ulteriormente precipitato al cinquantaquattresimo posto come qualità della vita, con buona pace di chi vede una città sempre al top. I parametri e gli indicatori che hanno sancito come a Firenze non si viva al meglio-prosegue il Consigliere-sono diversi ed anche piuttosto specifici, tali da rendere praticamente inattaccabile l’analisi fatta dagli esperti dell’ateneo romano. Insomma un crollo verticale che testimonia, per l’ennesima volta, come la città abbia fortemente bisogno di un cambio di rotta e conseguentemente di avere un altro tipo di amministrazione. Tra l’altro non è sufficiente uno spesso teorico iperattivismo a pochi mesi dalle elezioni per cercare di sanare alcune problematiche che dovevano essere affrontate e risolte a suo tempo. Insomma non possiamo che essere particolarmente amareggiati, al pari dei fiorentini, scorrendo questi dati che suonano come un sonoro ceffone alla nostra splendida, ma pessimamente amministrata, Firenze…”
Marcheschi: "I dati inchiodano la pessima gestione dell'Amministrazione Nardella"
"Ora arrivano anche i dati a inchiodare la pessima gestione di Firenze da parte dell’Amministrazione Nardella. La nostra città perde ben 17 posizioni rispetto al 2017 -commenta il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi)- L'indaginetiene conto di parametri quali lavoro, criminalità, disagio sociale e tenore di vita. C'è soltanto da essere preoccupati e non lo diciamo solo per polemica di parte. Aldilà dei dati, che putroppo lo confermano, Firenze peggiora, ma basta viverla per saperlo. Siamo più poveri, i nostri risparmi calano, i patrimoni valgono meno, si consuma meno e quindi gli affari e il lavoro diminuiscono. Passiamo parecchio del nostro tempo in interminabili code, mettiamo le sbarre alle finestre per timore della criminalità, in centro i nostri ragazzi temono aggressioni di gruppi di altre nazionalità. Un crollo verticale della qualità della vita che avevamo previsto e segnalato da tempo e che solo il Pd sembrava non vedere. Serve un cambio di rotta immediato, i risultati dell'indagine certificano il completo fallimento di Nardella e della sua Giunta, gente abituata a fare bei discorsi e proclami, ma incapace di intervenire per dare lustro alla nostra città e risolverne i problemi. Firenze e i Fiorentini meritano il meglio ma sono molto lontani dall’averlo".
Il M5S: "Firenze da film horror"
Calano gli affari, aumenta la disoccupazione, giù il sociale e la città è sempre più insicura: è una fotografia a tinte scure quella scattata dall’indagine firmata da Italia Oggi e Università La Sapienza di Roma.
Il tonfo del capoluogo fiorentino emerge con tutta la sua forza nelle rilevazioni dedicate all’ambito lavoro e occupazione, indicatori dove Firenze e tutta la provincia si attestano su gradini ben poco lusinghieri. Parliamo del 63esimo posto per la disoccupazione (nel 2017 era al 35esimo) e del 52esimo per l’indice generale su Affari e lavoro: 38 posizioni perse.
Firenze si conferma anche terra insicura piazzandosi al centesimo posto su 110 realtà italiane. Male i parametri dedicati all’ambiente (88esimi, quasi dieci gradini persi) e al disagio sociale: appena un anno fa eravamo 47esimi in Italia, oggi chiudiamo il 2018 ben 38 passi più indietro (85esimi).
“Numeri da profondo rosso” commentano i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Giacomo Giannarelli, Irene Galletti, Gabriele Bianchi, Andrea Quartini e il consigliere comunale di Firenze Arianna Xekalos. “Di questo passo – proseguono – l’area metropolitana di Firenze scivolerà sempre più verso le cifre riscontrate nelle periferie delle regioni del centro-sud Italia: un film horror che mai nessuno avrebbe voluto veder scorrere. Il modello, soprattutto per quanto riguarda il tema lavoro e sviluppo economico, dovrebbe essere quello del nord Italia, là dove sono andate strutturandosi le zone maggiormente produttive e floride del Paese”. Xekalos punta il dito contro Nardella. “Il sindaco non ha fatto altro che assecondare i dettami del burattinaio Renzi. Oggi i fiorentini raccolgono le conseguenze di oltre quattro anni di malgoverno e gestione miope di una città che possiede un potenziale enorme che viene puntualmente mortificato. Per fortuna – conclude – tra pochi mesi i cittadini di Firenze potranno scegliere il cambiamento”.