GoBlog - Matteo Corsini
Pietro Beconcini – IXE 2015: il Tempranillo all’ombra della Rocca
Esistono vini che hanno alle spalle storie particolari e curiose; è il caso del vino di cui parliamo oggi: IXE, Tempranillo in purezza prodotto da Pietro Beconcini Agricola.
Siamo a San Miniato, dove, su terreni ricchi di argilla, conchiglie fossili e arenaria, si distendono i 14 ettari vitati dell’azienda di proprietà di Leonardo Beconcini, da lui stesso gestita in prima persona assieme alla moglie Eva.
I princìpi cardine della filosofia di Leonardo, al timone dell’azienda di famiglia dai primi anni ’90, sono, da una parte, la costante ricerca, dall’altra l’utilizzo di varietà di vite locali e il rispetto del territorio e delle tradizioni ad esso legate; per questo stupisce trovare tra i vitigni coltivati, accanto a Sangiovese e Malvasia Nera, il Tempranillo, varietà a bacca nera originaria della zona della Rioja, nella parte settentrionale della Spagna. Ma quella che sembra una scelta esotica ed estemporanea, come se ne sono viste molte negli anni ’90, affonda invece le sue radici in profondità nella storia sanminiatese.
Come Leonardo stesso mi spiega infatti, nel tentativo di selezionare e recuperare le varietà storiche presenti nei vigneti dell’azienda, si è imbattuto in alcune viti di cui in un primo momento non è stato possibile riconoscere origine e varietà e contrassegnate perciò con una X (ixe nella pronuncia toscana, da cui poi il nome del vino).
Studi più approfonditi e analisi genetiche hanno permesso in seguito di identificare queste viti come Tempranillo, giunto in questa parte di Toscana probabilmente centinaia di anni fa, portato dai viandanti che dalla Spagna si recavano in pellegrinaggio a Roma, tramite la Via Francigena, il cui tracciato storico ancora oggi attraversa le vigne della tenuta. Possiamo quindi parlare di un Tempranillo “autoctono”, in quanto evolutosi e adattatosi nei secoli ai terreni e al clima della zona.
Dalla selezione e propagazione delle gemme di queste storiche viti hanno preso vita, a partire dal 1997, gli attuali 4 ettari e mezzo di vigneto da cui nascono le uve con le quali viene prodotto IXE, espressione pura delle peculiarità del vitigno e del suo adattamento al terroir di San Miniato.
Le pratiche agronomiche condotte da Leonardo sono orientate ad interpretare e assecondare i bisogni della vite, promuovendone in maniera sostenibile ed equilibrata sviluppo e maturazione.
La vendemmia avviene di solito nella prima metà di settembre, il Tempranillo è infatti una varietà piuttosto precoce, e la successiva vinificazione è volta ad esaltare le qualità del vitigno senza snaturarne le caratteristiche; la fermentazione, indotta in maniera naturale senza l’utilizzo di lieviti commerciali, e la macerazione sulle bucce, hanno luogo in serbatoi in cemento, come da tradizione, e l’affinamento del vino così ottenuto avviene per una parte sempre in cemento, per mantenerne intatte le caratteristiche varietali, per una parte in contenitori di rovere di secondo/terzo passaggio, in modo che il vino maturi ossigenandosi, ma senza acquisire in maniera eccessiva note aromatiche dovute al contatto col legno. Al termine di questo periodo, della durata di 12-15 mesi, a seconda dell’annata, le masse vengono assemblate, ed IXE è finalmente pronto per la bottiglia.
Ciò che più colpisce di IXE, è la sua personalità, la sua unicità, il modo in cui le caratteristiche tipiche del Tempranillo si siano integrate alla perfezione con quelle del territorio.
Di colore rosso rubino, brillante e profondo, con riflessi purpurei, al naso sviluppa un bouquet estremamente complesso e fine, che si apre con note dolci di frutti di bosco e successivamente aromi di liquirizia e cacao, con un tocco balsamico di erbe officinali e speziato di noce moscata. Il tutto è sorretto da una grande mineralità, dovuta alle particolarità dei terreni, che si riscontra anche in bocca con una sapidità decisa, ma non eccedente, che fa da contraltare, in un gioco di equilibri, a tannini finissimi e morbidi. Il legno c’è, ma non si percepisce come legno in sé: è infatti perfettamente fuso con gli aromi varietali e fermentativi, che esalta.
Rosso di corpo e struttura, si abbina a piatti di cacciagione e carni rosse in generale, ma data la sua unicità, sarebbe interessante da provare anche in abbinamento a pietanze speziate e agrodolci.