Espulso dall'Università per le leggi razziali, un giardino intitolato ad Enzo Bonaventura
Un giardino in memoria di Enzo Bonaventura a 70 anni dalla morte. È quanto prevede la delibera presentata dall’assessore alla Toponomastica Andrea Vannucci, che ha avuto l’ok della giunta di Palazzo Vecchio nel corso dell’ultima seduta. Bonaventura fu docente di Psicologia all’Università di Firenze, dalla quale fu espulso nel 1938 a causa delle leggi razziali. A lui sarà intitolato il giardino di via Gino Capponi interno ai locali dell’Università.
“Un modo per ricordare la figura di un illustre accademico fiorentino – ha detto l’assessore Vannucci -, espulso dall’insegnamento a causa delle atroci leggi razziali. Un’iniziativa per mantenere viva la memoria, anche attraverso la toponomastica, del grande ruolo di Bonaventura nel panorama della psicologia fiorentina e del suo allontanamento dall’Ateneo nel 1938”.
La scelta di dedicare un’area pubblica a Enzo Bonaventura fa seguito anche alla richiesta presentata da David Meghnagi, professore presso l’Università degli Studi Roma Tre e direttore del Master Internazionale sulla Shoah. L’iniziativa ha il sostegno dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane. Enzo Bonaventura, nato a Pisa nel 1891 e formatosi a Firenze al laboratorio di Psicologia sperimentale, sotto la guida di Francesco De Sarlo, fu docente di Psicologia alla facoltà fiorentina di Lettere fino al 1938 quando fu espulso dall’Ateneo a causa delle leggi razziali. Si rifugiò in Palestina, alla Hebrew University di Gerusalemme, dove fondò il Dipartimento di Psicologia. La sua vicenda si inserisce in quella della psicologia fiorentina, settore all’avanguardia all’inizio del ‘900 ma in seguito sotto pesante attacco ad opera del fascismo.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa