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Caso Magherini, la Cassazione assolve i carabinieri: "Il fatto non costituisce reato"

Per il Procuratore Generale della Cassazione di Firenze la morte di Riccardo Magherini, 40enne ex calciatore, era evitabile. Nell'udienza davanti alla quarta sezione penale è stato sottolineato che "se i carabinieri lo avessero messo in posizione eretta" e non tenuto prono "avrebbero permesso i soccorsi, e con elevata probabilità la morte non si sarebbe verificata". Esisterebbe quindi il nesso di causa "tra condotta omissiva ed evento morte".

"Il decesso di Magherini - ha però premesso il pg - è stato determinato dall'elevato tasso di cocaina, da asfissia e dallo stress". Si specifica però "che i carabinieri erano ben consapevoli dell'alterazione psico-fisica e se l'avessero liberato dalla posizione prona quando aveva dato i primi segnali di calma e manifestato affanno", l'uomo "avrebbe potuto essere soccorso e con elevata probabilità di salvarsi". Inoltre i tre carabinieri "avevano una posizione di garanzia perché lo stavano arrestando e avevano l'obbligo di tutelarlo".

Per la procura generale si è quindi trattato di un "reato chiaramente colposo" e non di "omicidio preterintenzionale": è stato quindi rigettato il ricorso presentato dai familiari. Per il Pg i colpi e i calci contestati dall'avvocato Fabio Anselmo, che rappresenta le parti civili, in ogni caso "non hanno avuto rilevanza nella morte".

Caso Magherini, assolti i tre carabinieri

In serata è arrivata la decisione. La quarta sezione penale della Cassazione ha assolto i tre carabinieri accusati di omicidio colposo per la morta di Riccardo Magherini, avvenuta il 3 marzo. Il collegio ha disposto l'annullamento della  sentenza d'appello perché "il fatto non costituisce reato".

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