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Accoglienza a Vicofaro, Don Biancalani: "Il Tar sospende l'ordinanza sulla chiusura"

"Il Tar ha accolto la nostra richiesta e l'ordinanza del Comune di Pistoia che ci vietava di fare accoglienza è stata sospesa". A scriverlo è don Massimo Biancalani, il parroco di Vicofaro che si occupa dell'accoglienza dei migranti, sul suo profilo facebook.

A settembre il Comune di Pistoia aveva recapitato un'ordinanza per la cessazione dell'attività, a seguito di controlli effettuati più volte da questura, Asl, vigili urbani e vigili del fuoco, che avevano mostrato l'inidoneità della struttura a ospitare così tante persone, circa una settantina.

"La notizia ci è arrivata stamattina e siamo soddisfatti - ha detto don Biancalani - L'accoglienza abbiamo continuato a farla, ma il problema era che l'ordinanza del Comune ci aveva di fatto tolto la legalità e quindi i nostri ragazzi quando andavano in questura per rinnovare i documenti, venivano respinti, perché il nostro centro non risultava in regola. Ora, invece, possiamo ricominciare come prima".

Vicofaro, la risposta del Comune di Pistoia

Questa mattina il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana ha pubblicato l’ordinanza in merito alla fase cautelare del ricorso proposto dalla Parrocchia di Santa Maria Maggiore, a Vicofaro, per l’annullamento dell’ordinanza del Comune di Pistoia numero 992 del 2018 con la quale, a seguito di quanto emerso dai controlli effettuati nel mese di agosto da Vigili del Fuoco, Asl, Polizia Municipale, era stato ordinato al legale rappresentante della Parrocchia di cessare l’attività di accoglienza per la non idoneità dei locali e per i problemi igienico sanitari emersi.

Il Tar, pronunciandosi sull’istanza di sospensione proposta dal ricorrente, ha ritenuto di non dover sospendere l’efficacia dell’ordinanza emessa dal Comune per quanto riguarda l’accoglienza cosiddetta “fuori progetto”, ovvero quella non riconducibile all’attività di accoglienza autorizzata dalla Prefettura.

Il Tribunale Amministrativo, si legge nel dispositivo, ha sospeso “l’efficacia del provvedimento impugnato (ovvero l’ordinanza del Comune) nella parte in cui vieta totalmente anche l’attività del Cas che invece, entro i limiti prestabiliti, risulterebbe autorizzata”.

In ogni caso l’attività nel Centro di accoglienza straordinario (Cas) in questione era già stata sospesa dalla Prefettura precedentemente all’emissione del provvedimento comunale.

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