Aggressioni al personale sanitario, l'Asl istituisce un gruppo di lavoro
La sicurezza del personale sanitario rispetto al rischio di aggressioni è una tematica a cui l’Azienda riserva da tempo una particolare attenzione. Per contrastare il fenomeno e sulla base dei dati che individuano nei Pronto Soccorso, nei Cup e nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e cura e nell’infermiere la qualifica professionale più a rischio, l’Azienda ha costituito un gruppo di lavoro specifico e una specifica procedura di prevenzione degli atti di violenza.
Relativamente agli episodi segnalati in questi giorni al Santa Maria Annunziata, che hanno coinvolto il personale del servizio di psichiatrico di diagnosi e cura, sono già state attivate tutte le necessarie procedure compresa la segnalazione al Rischio Clinico Aziendale che nei prossimi giorni convocherà un Audit nel quale sarà coinvolto il personale medico, infermieristico e gli operatori socio sanitari del reparto.
Si precisa che gli operatori dei servizi di psichiatrici di diagnosi e cura sono comunque consapevoli, preparati e formati per gestire i percorsi assistenziali che riguardano i pazienti con disturbo psichico.
Tuttavia l’Azienda ricorda che ha messo in campo una serie di azioni mirate a partire dalla divulgazione tra i propri lavoratori del documento attuativo della raccomandazione ministeriale 8/2017 per prevenire atti di violenza a danno degli operatori sanitari. Periodicamente realizza un monitoraggio delle situazioni operative per identificare le maggiori vulnerabilità e analizza i dati relativi a episodi di violenza (con report mensili) che si verificano nei diversi contesti aziendali per i quali è costituito un apposito gruppo di lavoro multidisciplinare.
L’Azienda Sanitaria è, inoltre, in linea con quanto previsto dalla delibera regionale del 6 Agosto 2018 relativa alla sicurezza del personale sanitario che sottolinea la necessità di “assicurare maggiori livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie per quanto concerne i fenomeni di aggressione agli operatori sanitari e agli utenti”.
Fonte: Ufficio Stampa AUSL TOSCANA CENTRO