Soccorsi 118 Pisa, Snami: "Da anni chiediamo di non depotenziare il servizio"
Il servizio di emergenza territoriale sanitario è un servizio delicato usurante, dove bisogna prendere decisione rapide e immediate nel giro di pochi secondi e dove le azioni conseguenti possono avere conseguenze a volte irreversibili; i medici devono lavorare in un ambiente sereno, motivati da una buona preparazione e aggiornamento, dove il servizio sia dotato del personale adeguato alle esigenze del territorio.
I rappresentanti del settore Snami di recente hanno portato all’attenzione della nostra organizzazione la notizia che a marzo del prossimo anno si riduca del 50% la presenza dei medici di emergenza presenti sul territorio pisano già ora a volte carenti rispetto alle necessità dei cittadini di un soccorso avanzato.
Rispetto al miglioramento da noi auspicato del servizio con l’ingresso di una o due automediche a Pisa ambedue Als (servizio di supporto avanzato al paziente) cioè medico e infermiere si passerebbe da due ambulanze con medico a bordo (presso la Misericordia e la Pubblica Assistenza) ad un automedica con medico ed infermiere e una ambulanza “intermedia” composta da infermiere e volontari.
Non tutti sanno che cosa si intende per mezzo ALS, ABLS, BLSD e BLS
ALS (advance life support = supporto vitale avanzato) L’ambulanza o automedica che prevede il medico affiancato da infermiere o il medico affiancato da infermiere e autista o il medico e personale volontario/dipendente delle associazioni di volontariato, un ambulanza intermedia o bls che viene ottimizzata con personale medico.
BLS (basic life 1support = supporto vitale di base ) sono ambuanze con solo personale volontario/dipendente delle associazioni di volontariato
Intermedia l’ambulanza infermieristica è una bls che viene ottimizzata con l’inserimento di un infermiere
Le norme vigenti prevedono un soccorso avanzato ALS con medico a bordo ogni 60mila abitanti o 350 kmq salvo correttivi aggiuntivi per zone con alto tasso di infrastrutture o con un bacino di utenza aggiuntivo rispetto alla popolazione residente, come è nel caso della nostra città che alloggia molte migliaia di studenti e ha elevati flussi turistici. Possiamo calcolare, nel caso delle postazioni 118 di Pisa, che intervengono anche su tutti i comuni limitrofi, un numero di potenziali utenti vicino alle 160.000 persone.
Da questi dati si evince che in realtà l'assetto attuale non solo non può sopportare ulteriori tagli, ma che addirittura è al di sotto dei parametri indicati dalla legge Balduzzi
Come Snami, da anni e non da ora, chiediamo che tutto il personale medico a bordo delle ambulanze sia affiancato da personale infermieristico. L’infermiere, formato e con adeguata esperienza nel settore dell'emergenza-urgenza, per noi dello Snami è una risorsa necessaria al servizio di emergenza sanitaria per dare ai pazienti un servizio altamente qualificato, efficiente ed efficace. Non auspichiamo invece che i mezzi avanzati vengano sostituiti dalle ambulanze infermieristiche ritenendolo uno spreco di risorse e un depotenziamento della rete territoriale dell’emergenza.
Il mezzo avanzato è per definizione un mezzo che può gestire in autonomia pazienti e il loro percorso e non richiede altri mezzi in supporto o “in consulenza”. Tutti i mezzi medicalizzati lo sono, quelli con infermiere no. Questi sono i fatti, che piacciano o no.
Se qualcuno ritiene che “la presenza del solo medico a bordo delle ambulanze con i volontari non è sinonimo di qualità e di sicurezza”, a maggior ragione la presenza del solo infermiere con i soliti volontari non è certo sinonimo di maggiore qualità e sicurezza, e ovviamente non vi è nessuna evidenza scientifica che possa dimostrare questo. Il riferimento a situazioni contingenti in ospedale è del tutto fuori luogo, dal momento che fortunatamente è chiaro a tutti che un ostetrico non può sostituire il medico ginecologo.
Non basta quanto sopra? Possiamo fornire dei dati: poco meno del 20% del totale delle chiamate al 118 Pisa-Livorno è costituito da codici rossi: in tutti questi casi la centrale deve inviare, se disponibile, il mezzo medicalizzato, anche se venisse attivata per minor distanza l'infermieristica. Circa il 10% dei pazienti trattati dalle ambulanze medicalizzate è trattato a domicilio, cosa che l'infermieristica non può fare. Su un totale di circa 15.000 servizi annui sono 1500 accessi in meno al Pronto Soccorso, in che equivale ad un minor disagio per i pazienti, inviati in pronto soccorso, sempre più affollati, in particolare quelli complessi che sempre di più sono purtroppo nelle case di tutti senza considerare diverse decine di migliaia di euro di minori costi rispetto all'uso di mezzi non medicalizzati. E poi è' necessaria la presenza del medico anche per una semplice fra “” constatazione di decesso di un paziente non più rianimabile.
Pensiamo che tutto questo basti per considerare anche antieconomica e non praticabile questa scelta.
Chi oggi sostiene, apparentemente a proprio vantaggio, la necessità e l'ineluttabilità del “task shifting” ovvero lo spostamento di competenze verso categorie professionali a minor costo, in un prossimo futuro potrebbe subirne a sua volta le conseguenze (vedi l'emergere di nuove figure “tecniche” in emergenza) in una sorta di nemesi storica.
Ci siamo mossi e giovedì scorso in un colloquio informale con il Direttore Sanitario della Asl Nordovest, il Dr Maccari e il Presidente dell’Ordine dei Medici di Pisa il dr Figlini; il dr Maccari ci ha assicurato che la legge verrà rispettata e non verrà depotenziato il servizio rispettando le regole sopracitate. A breve organizzeremo un incontro con la direzione aziendale a cui ha dato la disponibilità anche il presidente dell’ordine dei Medici di Pisa per un comunicato congiunto.
Alessio Lambardi, presidente Snami Toscana