Foulard creati da giovani disabili, la collezione Calimala debutta al Museo del Tessuto
Tre fantasie disegnate da giovani con disabilità per una nuova collezione di foulard a tiratura limitata (50 pezzi per ciascuna). È la seconda linea di moda creata grazie alla campagna di crowdfunding a sostegno del progetto Calimala Atelier del tessuto, promossa da Fondazione CR Firenze e realizzata dalla cooperativa sociale Kepos Onlus, la Fondazione Claudio Ciai e la Fondazione Museo del Tessuto di Prato. La campagna, che aveva già permesso la creazione di una prima collezione di foulard lo scorso marzo, è stata realizzata all’interno dell’iniziativa ‘Social Crowdfunders’ ideata e promossa Siamosolidali, progetto della Fondazione stessa, in collaborazione con Impact Hub Firenze, che ha dato la possibilità alle organizzazioni non profit di svolgere un percorso di formazione per potenziare i propri canali di comunicazione, sperimentare innovative modalità di finanziamento e rafforzare le proprie capacità progettuali. I nuovi foulard saranno presentati al pubblico durante un aperitivo mercoledì 14 novembre, alle ore 19, al Museo del Tessuto di Prato e in quell’occasione saranno consegnati gli attestati di partecipazione ai ragazzi e potranno essere acquistati i foulard.
Lo scorso anno, grazie alla campagna di crowdfunding, sono stati raccolti oltre 27 mila euro in poco più di un mese (12.500 euro raccolti e poi raddoppiati dalla Fondazione CR Firenze, a cui si sono aggiunti all’indomani del raggiungimento dell’obiettivo altri 2.000 euro). I fondi sono serviti alla realizzazione della prima collezione e di tre nuovi laboratori artistici che hanno permesso a persone con disabilità, di Prato e di Firenze, di provare questa esperienza creativa. L’atelier itinerante Calimala è infatti dotato di strumenti e tecnologie in grado di superare piccole e grandi disabilità e consentire di realizzare vere e proprie opere d’arte. Ogni corso ha previsto otto incontri di due ore in cui i ragazzi hanno sperimentato varie tecniche artistiche e lavorato su una stessa tela. I loro quadri sono stati trasformati infine in fantasie per foulard 140x200 in micromodal (una fibra sintetica varietà del rayon, simile alla seta). I foulard saranno disponibili presso le associazioni che hanno partecipato al progetto e durante l’aperitivo, dunque Fondazione Claudio Ciai (via Forese Donati, 27, Firenze) Kepos onlus (via Don Giuseppe Arcangeli, 2, Prato) e Fondazione Museo del Tessuto a Prato (via Puccetti, 3, Prato) e il ricavato delle vendite andrà a sostenere i progetti futuri dei tre partner.
“La Fondazione tiene in particolar modo a questo progetto – ha detto Ugo Bargagli, dirigente di Fondazione CR Firenze - perché offre alle persone con disabilità un’esperienza di creatività unica. La solidarietà è sempre stata al centro delle nostre politiche e siamo lieti di poter vedere dei nuovi risultati concreti che gratificano il nostro impegno”.
"Siamo orgogliosi di aver ospitato uno dei tre laboratori presso la nostra struttura – ha affermato Filippo Guarini, Direttore Fondazione Museo del Tessuto - Calimala Atelier del tessuto è un progetto artistico dall’immenso valore sociale che oltre a regalare piacevoli momenti ai frequentanti produce dei bellissimi foulard".
“Se è vero che viviamo in un sistema connesso e interdipendente – ha spiegatoTamara Michelini Presidente Kepos Onlus Prato - è vero anche che se contribuisci a rendere migliore un pezzo di vita di un gruppo di persone rendi questo mondo un posto un po’ più bello. La Kepos porta avanti da sempre questo pensiero e ne ha avuto conferma con il Progetto Calimala Atelier del tessuto.”
“Quello che rende ancor più meraviglioso questo progetto – ha dichiarato Francesco Ciai, Presidente Fondazione Claudio Ciai Onlus - è l'entusiasmo che i laboratori Calimala generano nei ragazzi. È un momento piacevole, di condivisione di idee e di libera espressione dove si dipinge, ma soprattutto ci si diverte. Il risultato finale dei foulard rappresenta la valorizzazione delle potenzialità dei partecipanti; la loro bellezza la lascio giudicare a voi”.
Fonte: Fondazione Cr Firenze