gonews.it

Nella Sala del Basolato la terza e ultima mostra di Primo Conti

Primo Conti

La biografia di Primo Conti attraverso fotografie che documentano le varie fasi della sua vita artistica. Lo racconta la mostra 'Primo Conti, percorso nelle fotografie' aperta fino al 13 gennaio negli spazi della Sala del Basolato del Comune di Fiesole (piazza Mino da Fiesole 24, a Fiesole) e inaugurata oggi. Si tratta dell’ultima sezione delle tre mostre “Fanfare e silenzi. Viaggio nella pittura di Primo Conti”, a cura di Susanna Ragionieri, promosse in occasione dei 30 anni dalla scomparsa dell'artista da Fondazione CR Firenze, Fondazione Primo Conti, Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, con il sostegno del Comune di Fiesole, con il patrocinio del Comune di Firenze, in collaborazione con Unicoop Firenze. All’ inaugurazione, in programma nel pomeriggio, intervengono Anna Ravoni, Sindaco di Fiesole, Gloria Manghetti, Presidente della Fondazione Primo Conti, Renato Gordini, Direttore della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, e la curatrice Susanna Ragionieri.

La mostra fotografica (aperta al pubblico da lunedì a venerdì ore 9-14, ingresso gratuito) ripercorre la lunga e densa parabola dell’artista. Un primo gruppo di immagini, risalenti al 1910, mostra le stimmate dell’enfant prodige: il violino, prima riconoscibile passione, ma soprattutto le riproduzioni di statue antiche con cui si fa ritrarre, che danno all’allora bambino in tenuta irreprensibilmente borghese, ma dallo sguardo profondo e avido, un fascino inconsueto. Fascino che colpì per primi i genitori, subito sostenitori della sua viscerale passione per l’arte, tanto che a 13 anni Primo Conti poteva disporre di uno studio in piazza Savonarola, dove i futuristi andranno a fargli visita prima che una grave peritonite lo costringa a letto per lunghi mesi. La malattia ha scatenato in lui sempre più forte la sede di vita all’aria aperta, una natura selvaggia che si riversa sui colori dei suoi dipinti. Alcuni importanti incontri costellano la sua adolescenza che si sviluppa senza distinguere la vita dall’arte, fra questi Filippo Tommaso Marinetti, Corrado Pavolini, e poi Luigi Pirandello. Ci sono poi le fotografie del dopoguerra in cui si apre per Primo Conti una nuova stagione, caratterizzata da una ritrovata libertà. Nasce allora l’idea utopica della fondazione come un dono che infine si concretizza.

Le altre due sezioni della mostra si trovano a Villa Bardini (Costa San Giorgio 2-Via dei Bardi 1 rosso – tel 055 20066233 – 055 2638599 eventi@villabardini.it, orario mostra: 10-19, chiuso i lunedì feriali, ultimo ingresso ore 18.00; biglietti: intero € 10.00, ridotto € 5.00, con  visite guidate gratuite il sabato e la domenica ore 16.30 e 17.30 previa prenotazione tramitewww.villabardini.it) e presso la Fondazione Primo Conti a Fiesole (via G. Duprè, 18, Fiesole, tel. 055 597095, aperta da lunedì a venerdì, ore 9-14 con ultimo ingresso consentito alle 13, biglietto 5 euro). Il catalogo comprensivo delle tre mostre è edito da Polistampa.

“Rendere omaggio a Primo Conti, che con il nostro territorio ha avuto un legame così profondo – dichiara Anna Ravoni, Sindaco di Fiesole – è per noi sempre motivo di orgoglio e siamo lieti che questo progetto nasca da una stretta e proficua collaborazione tra Fiesole e Firenze e abbia avuto l’importante supporto della Fondazione CR Firenze”.

“La Fondazione Primo Conti, da sempre attenta alle iniziative che permettono di far conoscere il nome e l’opera del Maestro – sottolinea il suo Presidente Gloria Manghetti –, non poteva non impegnarsi per ricordare in modo adeguato questa ricorrenza. Siamo quindi particolarmente riconoscenti alla Fondazione CR Firenze per avere voluto promuovere, nell’ambito del prestigioso programma espositivo di Villa Bardini, un progetto che si configura come un omaggio all’artista e al contesto culturale in cui operò”.

‘’Siamo lieti che Villa Bardini sia entrata a far parte dei luoghi che hanno reso omaggio a Primo Conti – dichiara il Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza –. Il nostro complesso rinvendica l'attenzione all'arte come parte fondante del suo dna che in quest'occasione dialoga con Fiesole. Tappe da assaporare per ripercorrere l'intera parabola di questo straordinario artista fiorentino’’.

Fonte: ufficio stampa

Exit mobile version