Lupo, Wwf: "I problemi della zootecnia non si risolvono con la demagogia"
Secondo il WWF, la lettera aperta dell’assessore all’agricoltura della Toscana è pura demagogia. Innanzitutto, si dichiarano dati falsi sulla presenza del lupo: nessuno studio attesta infatti la presenza di 1.000 esemplari in Regione, mentre un’approfondita analisi finanziata dallo stesso ente al Cirsemaf (Consorzio Interuniversitario di Ricerca sulla Selvaggina) ne ha documentati poco più della metà.
Ma cosa ancora più grave, si dichiara che la prevenzione è inefficace, mentre studi condotti proprio in Toscana nell’ambito del progetto LIFE MedWolf (di cui anche Coldiretti e Confagricoltura Grosseto, oltre alla Provincia stessa, sono state partner beneficiari) dimostrano come l’adozione di strumenti di difesa del bestiame, dove adottati, fanno crollare di oltre il 50% i danni subiti, che raggiunge l’80% in presenza dei cani da guardiania. L’altro aspetto che Remaschi non ricorda è che solo una piccola parte degli allevatori ha finora messo in campo sistemi di prevenzione efficaci (e guarda caso l'81% degli attacchi notturni avvengono proprio a danno delle aziende senza misure di prevenzione).
Invece di gridare al lupo al lupo e blandire gli allevatori illudendoli con parole vuote, la Regione farebbe quindi meglio a segnalare agli allevatori i bandi, come quello appena uscito, che finanziano recinzioni per proteggere gli allevamenti, specialmente ora che la Commissione Europea ha finalmente dato il via libera agli Stati membri, e quindi alle Regioni, di rimborsare fino al 100% gli strumenti di prevenzione e il rimborso dei danni sia diretti che indiretti causati da specie protette, senza che si configurino come aiuti di stato - altrimenti vietati.
Significativo infine che la Regione abbia invece declinato un progetto, finanziato grazie ai fondi SMS della campagna WWF #SOSlupo, proprio per assistere gli allevatori con tecnici esperti nelle misure di prevenzione e nella fornitura di supporto per i cani da guardiania il cui impiego, studiato in base alle esigenze delle singole aziende, rappresenta il metodo più efficace per la riduzione dei danni e per migliorare le condizioni di lavoro degli allevatori, dato che oltre il 70% si dichiara soddisfatto dalla loro adozione.
Fonte: WWF - Ufficio Stampa