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Gino Ghirelli, non fu aggressione ma legittima difesa

Gino Ghirelli non fu aggredito secondo il giudice di Firenze. Anna Liguori ha assolto, con rito abbreviato, Nicola Fossatocci e Houman Ajamy Abbasalizadeh, entrambi di 23 anni che il 12 luglio 2017 ebbero una discussione al termine di una corsa con il taxi di Gino Ghirelli. Si sarebbe trattata di legittima difesa.

Tra i tre la discussione degenerò a tal punto che Ghirelli fu colpito con pugni e calci e rimase a terra; per le lesione l’uomo, che aveva 68anni, da oltre un anno è in coma e gli è stata diagnosticata la perdita dell'intelletto. La procura aveva chiesto per entrambi una condanna a 6 anni.

La versione dei due giovani ha convinto il giudice. I fatti di quella notte e le reazioni all'accaduto. I ragazzi, difesi dall'avvocato Vittorio Sgromo, si presentarono la sera del 13 luglio ai carabinieri ai quali raccontarono la loro versione, accusando il tassista di averli aggrediti per primo. E avrebbe reagito per difesa, il tassista poi finì a terra.

Ammessi come parte civile al processo i familiari di Ghirelli, assistiti dall'avvocato Bianca Maria Giogoli e la cooperativa di taxi. Il legale ha dichiarato :"Sono sconvolti. Volevano giustizia, non gli interessava un eventuale risarcimento". Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.  "Come si fa a dire che è stata legittima difesa quando ci sono 4 testimoni che dicono che Ghirelli è stato picchiato mentre era a terra", aggiunge l'avvocato Giogoli. Il pm Paolo Barlucchi, dopo avere letto le motivazioni, potrebbe presentare ricorso.

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