Nuovo Codice Commercio, importanti novità per l'Empolese Valdelsa
Come noto, è stato approvato, in questi giorni, il Codice Regionale del Commercio con importanti novità per le Pmi della Toscana.
Previste finalmente risorse per le attività economiche in aree che i Comuni possono individuare come di pregio o che vivono situazioni di degrado o desertificazione commerciale; ritorno alla conferenza dei servizi per autorizzare le grandi strutture di vendita, con la conferma del limite dei 15.000 metri quadrati per i centri commerciali; definizione dei centri commerciali naturali con nuove possibilità di promozione e sviluppo, anche attraverso la creazione di un nuovo organo comune di gestione.
Queste le novità più interessanti per le attività commercio, servizi, turismo anche dell’Empolese- Valdelsa, che conserva ancora, nonostante i grandi cambiamenti degli ultimi anni, un tessuto imprenditoriale di grande qualità e quantità.
Last but not least, si arriva al tema “sagre”.
Proprio dal nostro territorio sono partite, negli ultimi anni, le maggiori polemiche e conseguenti richieste di regolamentazione del fenomeno.
Tra i protagonisti di questo “attivismo politico-sindacale” va sicuramente annoverato Franco Brogi, operatore di Certaldo, oggi Vicepresidente Nazionale Fiepet Confesercenti che infatti saluta l’adozione del provvedimento con grande soddisfazione: “Finalmente si pone fine all’era del Far West e della concorrenza sleale nei confronti delle nostre attività”, commenta il dirigente dell’associazione.
“D’ora in avanti questa tipologia di manifestazioni potrà essere organizzata solo da associazioni di volontariato e onlus, e, comunque, non potrà essere affidata a soggetti terzi.”
“Le sagre non potranno durare più di 10 giorni consecutivi, e la somministrazione alimenti e bevande sarà comunque soggetta a SCIA.”
“Bene così” continua Brogi, “si tratta di un provvedimento che da tempo richiedevamo e che sicuramente può reintrodurre un po’ di equilibrio tra attività soffocate da norme ed adempimenti come le nostre, e interi segmenti di economia del territorio che chissà perché, fino ad adesso, potevano di fatto operare in una situazione di generale“fai da te”.
Fonte: Confesercenti Firenze - Ufficio Stampa