Unione Valdera, un convegno per affrontare le sfide del terzo millennio
Si è svolto con una significativa partecipazione di pubblico e di amministratori locali il convegno organizzato dall’Unione Valdera a distanza di 10 anni dalla fondazione. Obiettivo della giornata non era tanto celebrare la ricorrenza, quanto trarre dall’esperienza associativa realizzata nella Valdera alcuni elementi di rilievo strategico per una nuova governance territoriale. Eloquente in questo senso il titolo della giornata di lavoro: Quale amministrazione locale per affrontare le sfide del terzo millennio?
Estremamente ricco il quadro degli interventi che ha visto la partecipazione di importanti relatori come il Prof. Del Bene, Ilenia Malavasi, Federico Ignesti e Eugenio Giani, nonché il contributo video dell’Ex Ministro per le Autonomie Locali, Graziano Del Rio e di tutti gli ex presidenti dell’Unione Valdera, Paolo Marconcini, Filippo Fatticcioni, Ivan Mencacci, David Turini, Corrado Guidi. Da evidenziare la presa di posizione dell’Assessore Regionale Vittorio Bugli, intervenuto dopo l’introduzione della Presidente Lucia Ciampi, a favore di un modello di gestione territoriale che faccia perno sulle Unioni di comuni, salvaguardando per questa via anche l’esistenza dei comuni minori.
In platea anche i Consiglieri della Regione Toscana, Antonio Mazzeo, Andrea Pieroni, Alessandra Nardini e i rappresentanti di tante associazioni e aziende del territorio. Associazioni sociali, ricreative, sindacali e imprese informatiche, editoriali e di molti altri settori che da tempo operano in Valdera.
“Mi preme sottolineare anche in questa occasione - ha esordito il Presidente dell’Unione Valdera, Lucia Ciampi nel suo intervento introduttivo - che l'Unione Valdera nasce come ‘casa comune’, attraverso cui abbiamo inteso razionalizzare e coordinare le azioni di tutti i comuni e più in generale del sistema amministrativo locale. Attraverso l'ente Unione, torna al territorio ed alle sue rappresentanze la possibilità di confrontarsi, decidere ed attuare politiche e azioni che assumono valore e significato soltanto a livello di area sovracomunale. Possiamo discutere su come sia meglio organizzarci, ma non sul fatto che un'organizzazione sovracomunale sia assolutamente indispensabile. In ordine sparso e senza l'Unione, siamo destinati a perdere ogni capacità di incidere sulle scelte che contano veramente, assunte in consessi sovracomunali”.
“L’Unione Valdera è un progetto che va a beneficio sia dei piccoli che dei medi comuni – spiega il Vicepresidente dell’Unione Valdera, Marco Gherardini – Se i primi trovano nel nuovo ente un’organizzazione strutturata che permette loro di affrontare anche questioni e tematiche relativamente complesse, non gestibili ‘in proprio’, gli enti maggiori raggiungono, grazie all’accorpamento, quella dimensione critica che consente di farsi valere nei tavoli sovracomunali,
dove vengono assunte decisioni estremamente importanti per i territori, che riguardano la gestione dell’acqua, dei rifiuti, dell’energia, dei trasporti.”
“Le Unioni sono strumenti di associazione dal basso, attraverso i quali i Comuni si riorganizzano e riorganizzano il proprio personale ed i propri apparati, i modi della partecipazione e della decisione politica, per gestire insieme le funzioni proprie e conferite. Strumenti attraverso i quali viene costruita o ricostruita l’unitarietà politico-amministrativa di un territorio un luogo in cui comporre i diversi interessi comunali per gestire problemartiche non affrontabili da un ente singolo”. Così si è espresso il sindaco di Buti, Alessio Lari, nel corso della tavola rotonda che lo ha visto interloquire con il sindaco di Scarperia S. Piero, Federico Ignesti
Nel corso dei lavori pomeridiani, il sindaco Mirko Terreni ha quindi tenuto una documentata relazione sui risultati positivi della fusione tra gli (ex) comuni di Casciana Terme e Lari, avvenuta 5 anni fa. “La fusione è utilizzabile entro una scala dimensionale contenuta, non per aggregazioni vaste e popolose. Anche per questa ragione il nostro è un processo di integrazione riuscito, che ha portato benefici sia in termini di efficienza della macchina amministrativa, sia in termini di servizi alla comunità locale. Lo strumento della fusione all’interno del perimetro Unione è stato fin dall’inizio auspicato, per la semplificazione operativa che avrebbe indotto all’interno del nuovo; d’altra parte, la nostra permanenza nell’Unione non è mai stata in discussione.”
“L’Unione Valdera ha ottenuto in questi anni significativi finanziamenti per svariati milioni di euro – ha affermato il sindaco di Capannoli, Arianna Cecchini, durante la tavola rotonda che l’ha vista a confronto con Ilenia Malavasi, Presidente dell’Unione dei comuni della Pianura Reggiana, che hanno permesso a noi sindaci di incrementare le prestazioni pubbliche o almeno di mantenerle, in una dinamica nazionale di progressiva restrizione dei trasferimenti agli enti locali. L’Unione, più in generale, si è rivelata uno strumento fondamentale per acquisire risorse aggiuntive sui numerosi bandi 'a progetto' che vengono pubblicati periodicamente dagli enti terzi finanziatori, nei quali sussistono sempre più spesso premialità e priorità verso strutture amministrative associate o integrate.
“Le competenze sovracomunali dovrebbero essere concentrate più possibile in un’unica organizzazione – sostiene il sindaco di Bientina, Dario Carmassi durante la tavola rotonda inncentrata sui nuovi modelli di governanace territoriale - Organizzazione che possa all’occorrenza organizzarsi in più settori tematici, ma sia nelle condizioni di valutare tutti i rapporti costi-benefici sottostanti le decisioni di allocazione delle risorse. Creare più organizzazioni/livelli settoriali (come avviene oggi) impedisce il travaso di risorse da un settore all’altro, nonché un approccio globale e coerente di natura strategica, che invece ha grande importanza nei processi di governance.
In conclusione dei lavori, il sindaco di Pontedera Simone Millozzi lancia una proposta riassuntiva del clima e delle istanze emerse nel corso dei lavori, in cui sono interventi anche il sindaco di Peccioli e la sindaca di Ponsacco, usciti dall’Unione Valdera in anni recenti “Credo ci siano le condizioni, anche sulla base delle aperture venute dagli amici sindaci già facenti parte dell’Unione, per aprire un tavolo rivolto a tutti i comuni della Valdera, in cui possano essere messe a punto proposte e progetti, in attesa di eventuali e auspicabili "aggiustamenti normativi" di competenza regionale, utili a ripristinare un livello compiuto di governo strategico per la nostra
zona. Auspicando un sistema di governance più flessibile, ove attraverso sottoinsiemi omogenei sia garantita anche una maggiore autonomia decisionale, oggi è opportuno definire un progetto compiuto dell'intera area della Valdera da far valere a livello regionale e che possa costituire il punto di partenza per la costruzione delle politiche territoriali, tali da disegnare la fisionomia della Valdera per i prossimi 20 anni”.
Fonte: Ufficio Stampa