Sottraggono ad anziana 140mila euro, tre persone a giudizio
È stato disposto il rinvio a giudizio nei confronti di una 59enne e due fratelli di 63 e 68 anni, accusati di aver truffato una 93enne fiorentina e di averle sottratto dal 2000 a oggi ben 140mila euro tramite assegni. Lo scorso 16 ottobre è partita l'udienza preliminare a Firenze e il giudice Maurizio Caivano ha deciso che i tre andranno a processo per circonvenzione di incapaci con l'aggravante del rilevante danno patrimoniale, reati commessi tra il 2013 e il 2017.
Questa la ricostruzione dei fatti dell'accusa (guidata dal pm Leopoldo De Gregorio), con tanto di documentazione bancaria effettuata dopo la querela degli avvocati Guido Poggi (nominato successivamente amministratore di sostegno) e Simone Carboncini, a seguito dell'autorizzazione del giudice tutelare Grazia Giulia Aloisio.
La 93enne vive da sola con la propria gattina, ha difficoltà a spostarsi ed è una persona fragile. La 59enne, 18 anni fa, conosce l'anziana tramite un'associazione animalista di zona per chiedere piccole offerte a favore della struttura. La donna ha cominciato ad approfittarsi dell'anziana, con trucco semplice ma efficace. Le faceva firmare assegni in bianco con la scusa di ritirare la pensione, ma poi disponeva come meglio credeva dei soldi in banca dell'anziana, lasciandole delle briciole per poter vivere. La donna si avvale dell'aiuto del convivente 63enne e del fratello per riscuotere le somme. Per mantenere lo stato delle cose, la donna tiene l'anziana sotto scacco, arrivando a minacciarla di portare via l'amata gattina e riservandole un trattamento inumano (riscaldamento e acqua calda assenti in casa, vetri rotti e cucina inadatta alle minime esigenze). Addirittura in due testamenti del 2011 e del 2015 è scritto che sia la casa che il fondo bancario euro venissero donati alla 59enne, con l'impegno che 10mila euro venissero dati all'associazione animalista.
La sorte cambia verso con l'arrivo di un'altra donna nella vita dell'anziana: una volontaria di un associazione animalista di Campobasso che lo scorso anno si rende conto della situazione in bilico e 'apre gli occhi' alla novantenne. La convince così ad aprire una procedura per avere l'amministratore di sostegno, ossia un legale che gestisce le finanze di persone in gravi condizioni di disagio. L'avvocato Poggi sostituisce le badanti finora giunte, acquista arredi e pentole, fa sistemare le finestre e intima alla cinquantenne di consegnare tutta la documentazione che possiede dell'anziana. La donna, di tutta risposta, lascia nella casa dell'anziana svariati biglietti di minaccia rivolti alla proprietaria, rivendicando la proprietà di alcuni quadri della casa e continuando a telefonare.
Le indagini svolte dalla guardia di finanza di Firenze hanno portato ad accertamenti bancari e alla perquisizione in casa della 59enne, dove sono stati ritrovati molti documenti, tra cui i testamenti a suo favore, e una scansione sul pc della firma dell'anziana.