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Infrastrutture, Rossi: "Ora servono risposte, pronti alla mobilitazione"

"La Toscana rischia di essere vittima di una maledizione infrastrutturale. Ora dal Governo ci servono risposte, siamo pronti alla mobilitazione. Le infrastrutture non sono né di destra, né di sinistra". Così il presidente della Regione Enrico Rossi nel suo sopralluogo ai cantieri per il raddoppio del primo lotto della ferrovia Pistoia-Lucca ha definito la situazione di stallo e "torpore" in cui si trovano ad oggi i principali progetti infrastrutturali della Regione, pronti per essere realizzati ma bloccati in attesa delle risorse statali o "minacciati" di essere sottoposti ad ulteriori project review.

"I patti sottoscritti dal Governo con la Regione Toscana devono essere rispettati - ha detto Rossi - esiste una continuità amministrativa che non può essere ignorata perché la Toscana negli ultimi 10 anni ha fatto scelte e importanti, investendo 1,7 miliardi di euro, e adesso siamo sul punto di una svolta, che però vediamo ostacolata".

"Portare avanti il programma di sviluppo infrastrutturale avviato per noi è irrinunciabile - ha sottolineato - anche perché mandare avanti le opere previste nei prossimi 5 anni significherebbe attivare circa 4 miliardi di investimenti, per creare 13.000/14.000 posti di lavoro diretti e accrescere le condizioni di sviluppo di circa mezzo punto, secondo valutazioni Irpet. Quel mezzo punto che porterebbe il Pil toscano da 1.5 a 2, la condizione per non arretrare e garantire benessere".

Rossi ha riepilogato le principali questioni aperte sul fronte infrastrutture, mostrando tre lettere inviate lo scorso 17 ottobre al ministro Toninelli ed ai vertici di Autostrade, FS, Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia, Anas e Sat. "Anzitutto - ha detto - il raddoppio ferroviario della Pistoia-Lucca deve proseguire da Montecatini fino a Lucca e non essere rimesso in discussione. Poi deve essere realizzato il sottoattraversamento di Firenze, altrimenti il traffico nazionale ad alta velocità ci bypasserà: già vediamo che 30 treni AV della direttrice Roma-Milano saltano Firenze, e i treni regionali continueranno a subire interferenze, a trovare un tappo nella stazione di Santa Maria Novella. Questo renderebbe inutile il raddoppio, perché non potremmo lo stesso garantire al traffico regionale più sicurezza e più puntualità".

"Chiediamo che siano realizzate le terze corsie autostradali - ha continuato - non vogliamo che i litigi tra società Autostrade e il Ministero producano, come sta già avvenendo, ritardi nella realizzazione delle infrastrutture. La A11 è un disastro, è satura sia in ingresso che in uscita da Firenze. Sono interventi che devono essere fatti quanto prima, e per i quali noi abbiamo già dato le autorizzazioni. Le terze corsie vanno realizzate anche in direzione del Valdarno ed anche qui noi abbiamo già approvato i progetti. E il contenzioso tra Governo e Società Autostrade non deve bloccare questo investimento".

"Infine la Tirrenica", ha aggiunto Rossi. "Tutti possono vedere che ora la Tirrenica finisce in un tratturato, mentre i cittadini della costa hanno diritto ad avere quattro corsie in sicurezza con cui andare fino a Roma o verso nord. Altrimenti la costa è condannata ad una condizione di emarginazione e di arretratezza anche dal punto di vista economico. E dobbiamo realizzare un aeroporto adeguato a Firenze, altrimenti i grandi flussi si sposteranno nella pianura Padana, verso Bologna o verso Milano".

"Chiediamo a questo Governo risposte chiare - ha concluso il presidente - e di rispettare il lavoro fatto dalla Toscana nei precedenti 10 anni. L'Italia ha già avuto nel 1945 la sua rivoluzione democratica e antifascista, ora chi Governa ha il dovere di rispettare i patti firmati e la continuità amministrativa sulla base della quale le Regioni hanno lavorato e fatto investimenti. La Toscana è un caso unico nel panorama nazionale:non ci sono Regioni che investono sui porti come abbiamo fatto noi con Livorno e Piombino, ma non ci sono Regioni che investono sulla rete ferroviaria come stiamo facendo qui. Stimiamo circa un miliardo messo sulle grandi infrastrutture e siamo vicini a dare una svolta alla Toscana, ma abbiamo bisogno che il Governo non ci ostacoli e rispetti gli impegni presi negli anni passati. E non è un fatto di colore politico, ma di necessità dei cittadini e delle imprese. Siamo stati a Roma il 13 settembre. Il Ministro Toninelli mi ha ascoltato ma non ho ricevuto risposta. Poi il 17 di ottobre ho mandato delle lettere, ma ancora nulla. Attendo risposte, grazie perché la Toscana ha diritto ad avere risposte certe e positive".

In questo senso anche l'intervento dell'assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli che ha ricordato come "le infrastrutture non hanno colore o partito, ma servono a tutti per la mobilità delle persone e delle merci. Occorre sbloccare questa condizione di incertezza che sta calando sulla Toscana e sul Paese. Occorre un impegno corale e per questo facciamo appello a tutti i parlamentari eletti perché si rimuova questo torpore e al contrario si acceleri la realizzazione di quanto programmato, per non il contrario. Vediamo che le cose non stiamo marciando come dovrebbero e per questo ci appelliamo a tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo della Toscana".

Fonte: Regione Toscana

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