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Comitato No Tav sul sit-in promosso dal Pd ai cantieri

Il Comitato No Tunnel TAV vede con piacere che anche il fronte favorevole alle grandi opere inutili si mobilità per scendere in piazza e affermare le proprie ragioni; succede quando non si hanno santi in paradiso o governi amici. I Comitati composti da inermi cittadini sono abituati e sanno bene cosa vuol dire essere inascoltati e dolosamente fraintesi, comprendono lo scoramento di chi corre il moderato rischio di vedersi sfilare un polposo osso da sotto il naso
Ma l’umana comprensione per il sit-in promosso dal PD oggi ai cantieri TAV si ferma qui, perché quando si leggono le ragioni che hanno spinto il manipolo di cementificatori a sfidare le piogge ottobrine si resta stupiti: sentir accusare il governo attuale, che avrebbe deciso di sottoporre a verifica opere come il sotto-attraversamento, di irresponsabilità appare surreale e un tantino ridicolo.
Un motivo è che lo stesso condottiero delle odierne schiere proTAV, l’attuale sindaco Nardella, nel giugno del 2016 ebbe parole ben più dure contro il progetto di sottoa-traversamento: “Il progetto dell'Alta Velocità ... appare inspiegabile: è un grande spreco di denaro pubblico, perché stiamo parlando di un miliardo e mezzo di euro per risparmiare due minuti sulla tratta Roma-Bologna-Milano dell'Alta Velocità” Solito linguaggio da NO TAV. Oggi gli interessi dei cementificatori si fanno sentire ed è giustificata anche una inversione ad U dicendo il perfetto contrario. Tutto questo apre uno scenario tragico sul ruolo della nostra politica.
Il Comitato si chiede e chiede all’eurodeputata Simona Bonafé e al sindaco come vorrebbero definire il comportamento di chi ha imposto alla città un progetto miliardario che ha già più che raddoppiato i costi avendo realizzato solo il 20% dell’opera, che era sbagliato fin dall’inizio non avendo previsto che le terre di scavo sarebbero state di difficile smaltimento, che avrebbe messo a rischio la stabilità di migliaia e migliaia di immobili, che ha pesantemente impattato la falda senza che le mitigazioni progettate funzionassero, che aggiunge due binari non dove ce ne sarebbe più bisogno, che va a scavare due tunnel di 7 km quando si potevano aggiungere -se proprio si voleva- due binari in superficie ad un costo irrisorio, un progetto che ha dato origine a due inchieste della magistratura dove corruzione, truffa, infiltrazioni mafiose la fanno da padrone e che il presidente dell’ANAC ha definito una vergogna per l’Italia.
Il Comitato si ferma qui con l’elenco di cose “irresponsabili” da imporre alla città ribadendo, anche all’attuale governo, che questo progetto e questo cantiere va chiuso al più presto per far cessare l’emorragia “irresponsabile” di risorse che sta avvenendo sotto i nostri occhi. Poi potremo decidere con calma a cosa destinare lo scempio perpetrato ai Macelli.

Fonte: Comitato No Tunnel Tav Firenze

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