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Boom di iscritti alla Filcams Cgil, il 2017 ha chiuso con oltre i 70mila tesserati

Boom di iscritti alla Filcams Cgil Toscana (categoria che si occupa dei lavoratori e delle lavoratrici di commercio, servizi, turismo): il tesseramento del 2017 è stato chiuso con un risultato storico, oltre i 70mila iscritti (70.438 per la precisione, il 70% sono donne), circa 19mila in più rispetto al Congresso del 2014. E anche il dato parziale del 2018 è positivo. “La nostra rappresentanza è cresciuta in tutti i settori”, ha detto Cinzia Bernardini, segretaria generale Filcams Cgil Toscana, stamani durante la sua relazione al Congresso della categoria al Pian dei Mucini Resort di Massa Marittima (Gr), Congresso al quale domani in tarda mattinata interverrà la segretaria di Filcams Cgil nazionale Maria Grazia Gabrielli.

In Toscana al Congresso della Filcams Cgil (dove il primo documento, “Il lavoro è”, ha incontrato il 98,4% dei favori sul secondo “Riconquistiamo tutto”) hanno votato 23.897 iscritti in 1.139 assemblee (nel Congresso 2014 furono 16mila votanti in poco meno di mille assemblee). “Quello che è emerso in molte assemblee di lavoratori e lavoratrici è il peggioramento delle condizioni di vita, di lavoro ed economiche, che generano stanchezza, disorientamento, perdita di identità, sfiducia verso le istituzioni: dobbiamo rispondere con le nostre proposte, azioni e con i nostri valori”, ha spiegato Bernardini. Lanciando un allarme: “Il lavoro povero rischia di essere la normalità in molti dei nostri settori, dove il part time involontario, spesso a pochissime ore, è l'unica forma di lavoro offerta”. Tra le priorità dell’organizzazione, ha precisato la segretaria generale di Filcams Cgil Toscana, c’è “la formazione dei delegati e dei funzionari, sempre più necessaria, sicuramente strumento necessario per agire la Contrattazione inclusiva. Formazione che dovremo fare anche sulla parità di genere e sulle condizioni delle donne, nell'accesso al lavoro, nella possibilità di avanzamento nei ruoli di responsabilità, nella parità salariale”.

LA MANOVRA DEL GOVERNO

La manovra del Governo sul Def, secondo la segretaria di Filcams Cgil Toscana, rappresenta “una inversione di tendenza rispetto a quelle fatte fino ad ora, ma complessivamente non contiene elementi strategici adeguati a ricomporre e rilanciare le politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo sostenibile e al lavoro. Sicuramente sbagliato l'ennesimo condono, non condivisibile la flat tax. Sulle pensioni introdurre la quota 100 va nella direzione giusta, al netto di conoscerne bene i meccanismi: quello che noi chiediamo però è una modifica strutturale dell'attuale sistema pensionistico che preveda l'uscita a 62 con la flessibilità e a 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dall'età, che preveda un sistema previdenziale per le giovani generazioni che a causa di lavori discontinui rischiano di non avere mai la pensione. La nostra proposta è la pensione di garanzia che copra con i contributi figurativi i periodi non lavorati. Così come necessario è il riconoscimento, ai fini pensionistici, del lavoro di cura delle donne. Sul Reddito di Cittadinanza, sottolineiamo come la domanda di sostegno di chi si trova in situazione di difficoltà è reale e condivisa, ma la risposta non può essere di natura assistenziale. L’Articolo 18 va reintrodotto”.

TURISMO

“Il turismo già oggi rappresenta un parte importante del Pil e un numero rilevante di occupati, anche in Toscana, ma ha ulteriori e larghe possibilità di crescita se indirizzato e supportato con investimenti pubblici e privati e se la valorizzazione del lavoro è ritenuta condizione necessaria, ma la politica poco se ne occupa e quando lo fa è per reintrodurre i voucher, sbagliando”, ha attaccato Bernardini. Proseguendo così: “In Toscana la Filcams regionale insieme alla Cgil è stata al tavolo di concertazione per la nuova Legge regionale sul turismo, con proposte e richieste; siamo riusciti ad ottenere nella Legge che si assuma, come condizione del settore, l'applicazione dei Contrtti nazionali sottoscritti dalle associazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Abbiamo poi ottenuto impegni per la qualità del lavoro e per l'emersione del lavoro nero, una sottolineatura sulla salute e sicurezza, la Cabina di Regia e monitoraggio”.

LIBERALIZZAZIONI ORARI COMMERCIO

Sulle liberalizzazioni degli orari del commercio Bernardini ha sfidato la politica: “Le liberalizzazioni degli orari e delle aperture commerciali ci erano state ‘vendute’ come strumento salvifico per l'aumento dei fatturati e dell'occupazione; invece non è stato così, come avevamo detto da subito, perché il consumo è una funzione del reddito e non una variabile indipendente. L'unico vero risultato delle liberalizzazioni è stato il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti. La Filcams in Toscana, unitariamente, non ha mai abbandonato l'iniziativa di contrasto, di denuncia e richiesta di modifica della Legge Monti, sostenuta con manifestazioni e scioperi, e ora che una parte della Politica sembra intenzionata ad agire, chiediamo di fare presto e di non millantare. Ma sul lavoro domenicale e festivo la Categoria dovrà agire anche con la Contrattazione”.

CRISI AZIENDALI

La segretaria della Filcams Cgil Toscana ha toccato anche il tema delle crisi aziendali toscane: “La contrattazione in questi 4 anni ha visto emergere grandi difficoltà, con la pratica delle disdetta dei Contratti Integrativi Aziendali che ha interessato molte grandi aziende della Grande Distribuzione e sembra trovare spazio anche nella Cooperazione, tanto da farci giudicare molto positivamente le proroghe ottenute sui contratti integrativi di Unicoop Firenze e Coop Centro Italia. Disdette che abbiamo provato a gestire e recuperare anche con azioni restitutive. Le crisi profonde che hanno coinvolto alcune imprese cooperative, anche in Toscana, nei comparti della logistica, dei servizi e della distribuzione, gli scandali, i fallimenti, le cooperative spurie che operano in tanti settori, rischiano concretamente di dare un accezione negativa alla definizione di impresa Cooperativa, che le associazioni, con il sindacato, devono contrastare perché torni ad essere sinonimo di coinvolgimento, partecipazione”.

Fonte: Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze

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