Commercio, via libera in commissione regionale al nuovo codice toscano
La Toscana è a un passo dal varo del nuovo codice del commercio. La proposta di legge è stata licenziata a maggioranza in commissione Sviluppo economico, presieduta da Gianni Anselmi (Pd), nella seduta di ieri giovedì 25 ottobre. Ha votato a favore il Partito democratico e si è astenuta la Lega. Il testo passa ora all’esame dell’Aula, che si esprimerà sull’approvazione definitiva nella seduta del 6 e 7 novembre.
Il testo di legge licenziato è frutto di un approfondito lavoro di riscrittura svolto dalla commissione sulla proposta originaria presentata dalla Giunta regionale. Disciplina l’intera materia del commercio, individuando in due settori merceologici, alimentare e non, gli ambiti nei quali può essere esercitata l'attività commerciale, sia all'ingrosso che al dettaglio, e includendo anche le manifestazioni fieristico-espositive. Il riassetto normativo complessivo si è reso necessario per garantire organicità e coordinamento alle disposizioni e inserire gli adeguamenti necessari, anche in seguito alle recenti norme nazionali che introducono novità nel settore della stampa quotidiana e periodica e nella distribuzione di carburanti e che prevedono un adeguamento regionale.
Il presidente Anselmi esprime soddisfazione per “un articolato che chiarifica la disciplina di alcune attività, compresa la somministrazione di alimenti e bevande in coerenza con il Testo Unico del Turismo, rafforza gli strumenti a disposizione dei Comuni per il governo delle dinamiche commerciali nei centri urbani e la tutela delle aree marginali, ridefinisce le attività fieristiche e le sagre così come il sistema sanzionatorio”. Anselmi ringrazia “i colleghi per il serio lavoro svolto in commissione e le strutture tecnico-legislative del Consiglio e della Giunta per il prezioso supporto fornito in seduta e nella fase istruttoria. Rilevante come sempre – chiude il presidente – è stato il contributo fornito dalle associazioni di categoria e dai sindacati nella fase delle consultazioni, che ha arricchito la discussione e poi il testo di spunti ed elementi la cui utilità sperimenteremo e monitoreremo sul campo”.
In particolare, il nuovo codice introduce alcune innovazioni come l’obbligo di applicazione dei contratti collettivi di lavoro nazionali; sul commercio in sede fissa, per le medie e grandi strutture di vendita si prevede l’insediabilità solo in aree per commercio al dettaglio, con l’obbligo di contestualità tra autorizzazione amministrativa e titolo abilitativo edilizio; per le grandi strutture, invece, la decisione è demandata alle valutazioni di sostenibilità. Si introduce la disciplina dei temporary store, intesi come esercizi di vicinato per attività di vendita, dalla durata non superiore a 90 giorni, anche effettuate da aziende di produzione di beni interessate alla vendita diretta dal produttore al consumatore e alla promozione del proprio marchio, anche in occasione di eventi particolari e per la medesima durata dell'evento.
Sulla qualificazione e valorizzazione dei luoghi del commercio: si delineano percorsi di promozione e sostegno della rete commerciale in aree comunali o di particolare interesse per valore e pregio o, viceversa, per fragilità commerciale o degrado urbano. Si concede ai comuni la possibilità di intervenire su queste aree con percorsi di rigenerazione urbana o programmi di qualificazione della rete commerciale. Ai Comuni è data anche la possibilità di prevedere esenzioni o riduzioni dei costi dei servizi e della fiscalità.
Per la somministrazione di alimenti e bevande: si disciplina la somministrazione temporanea durante sagre, fiere, manifestazioni a carattere religioso, culturale, tradizionale, politico, sindacale, sportivo o di eventi locali straordinari, sottoponendola a SCIA, vietando che l'attività possa essere affidata in gestione a soggetti diversi dagli organizzatori. Definite le sagre come manifestazioni per la promozione delle tradizioni enogastronomiche regionali e dei prodotti alimentari tipici, nelle quali si privilegiano la stagionalità e la filiera corta dei prodotti, si prevede la possibilità, per i Comuni, di promuovere la collaborazione tra organizzatori e imprese del territorio.
Relativamente al commercio su aree pubbliche: si introduce l'obbligo, per il Comune, di utilizzare procedure di evidenza pubblica per individuare i soggetti cui affidare l'organizzazione e la gestione di mercati, fiere o fiere promozionali. Per le attività economiche che si svolgono su area pubblica si prevede un'apposita disciplina per le attività commerciali, quali edicole, chioschi e simili, che si svolgono su area pubblica previa concessione comunale. In commissione è stato accolto un emendamento del consigliere Paolo Marcheschi (Fdi), che introduce un inasprimento delle misure sanzionatorie previste in caso esercizio abusivo del commercio su aree pubbliche. Emendamento che ha portato al ritiro di una proposta di legge presentata già da tempo da Fratelli d’Italia.
Sui centri commerciali naturali: si prevedono programmi di azione finalizzati alla qualificazione e promozione di luoghi e attività, predisposti dai Comuni con le associazioni imprenditoriali del commercio e gli organismi di gestione del centro commerciale naturale.
Sulla distribuzione di carburanti: i principali obiettivi sono l’aumento dei punti di rifornimento dei carburanti eco-compatibili, per ridurre le emissioni di CO2, per tutelare l’ambiente e per razionalizzare il sistema di distribuzione anche al fine dell'incremento della concorrenzialità del mercato dei carburanti e la diffusione al consumatore delle relative informazioni.
La legge tende alla semplificazione dei procedimenti. Si individua nello Sportello unico per le attività produttive l'unico punto di accesso per richiedere informazioni sui procedimenti amministrativi e si prevede l'istituzione di centri di assistenza tecnica alle imprese e se ne definiscono le funzioni.
La legge contiene la disciplina dell’attività fieristico-espositiva, la sospensione volontaria, le variazioni, il sub-ingresso e la cessazione delle attività di commercio, la disciplina degli orari delle attività commerciali, della pubblicità dei prezzi, delle vendite straordinarie e promozionali, di attività di vigilanza e le sanzioni, compreso il sequestro di beni abusivamente posti in vendita su aree pubbliche.6
Fonte: Toscana Consiglio Regionale