Inquinò la costa toscana con materiale ceroso: blitz a bordo di una nave a Livorno
Nei giorni scorsi, il personale della Guardia Costiera di Livorno, coordinato dal Nucleo Operativo Polizia Ambientale della Direzione Marittima della Toscana, ha eseguito una ispezione a bordo di un mercantile adibito al trasporto di sostanze chimiche per acquisire gli originali di alcuni importanti documenti relativi al carico.
L’attività è stata disposta dalla Procura della Repubblica di Livorno, nell’ambito delle indagini partite nel giugno dello scorso anno a seguito del rinvenimento sul litorale toscano e ligure di ingenti quantità di residui cerosi (paraffina). È quindi emerso che la nave, con bandiera maltese ma utilizzata da una compagnia Turca, è la responsabile dell'inquinamento che coinvolse tante località costiere (dall’Isola d’Elba a Piombino ed a nord Viareggio fino addirittura a Savona), e che richiese una intensa attività di bonifica a terra ed in mare, efficacemente coordinata sempre dalla Capitaneria di Porto di Livorno.
Gli ispettori della Guardia Costiera, che avevano già svolto accertamenti a bordo in un precedente scalo, al termine di ulteriori indagini hanno raccolto inequivocabili riscontri. Con questo ultimo intervento si chiude il cerchio su un fatto particolarmente spiacevole, insidioso e difficile da contrastare che ha portato all’individuazione dei responsabili del grave attentato all’ambiente marino-costiero.
L’inquinamento provocato dalle navi costituisce un grave pregiudizio per l’ecosistema marino e la sua scoperta richiede organi di polizia giudiziaria altamente specializzati ed una organizzazione in grado di mettere in campo una molteplicità di strumenti integrati per il raggiungimento di risultati altrimenti impossibili da conseguire. L’opera di prevenzione e contrasto è annoverata tra i compiti prioritari della Guardia costiera.
Fonte: Capitaneria di porto di Livorno