Rinviato a giudizio il sindaco di Pescia Oreste Giurlani
È stato rinviato a giudizio il sindaco di Pescia Oreste Giurlani per il reato di peculato relativo al suo precedente incarico di presidente di Uncem Toscana. A deciderlo questa mattina, 24 ottobre, il gup di Firenze Sara Farini. Per l'accusa Giurlani tra il 2012 e il 2016 si sarebbe appropriato di oltre 700mila euro di denaro pubblico sottraendolo dai conti dell'Uncem. L'attuale sindaco di Pescia, è già stato primo cittadino della cittadina pistoiese e nel giugno dello2017 aveva dovuto lasciare l'incarico a causa dell'inchiesta che oggi lo ha portato a processo, per la quale fu anche arrestato. Nel giugno 2018 è stato rieletto primo cittadino, sostenuto dalle liste civiche. L'unione comunale del Pd di Pescia si è costituita parte civile nel processo, che inizierà il 2 aprile 2019 a Firenze.
Giurlani “ Dimostrerò nel processo la mia innocenza. Lavorerò ancora più intensamente per ripagare la fiducia degli elettori”
Il sindaco di Pescia Oreste Giurlani così commenta la decisione del Gup di procedere con il rinvio a giudizio,fissando al prossimo 2 Aprile la cosiddetta udienza di smistamento.
“L’esito dell’udienza di oggi era ampiamente previsto e non mi coglie certo di sorpresa.
Come ho sempre sostenuto, confermo la mia assoluta fiducia nella giustizia e sono certo che all’interno del processo potrò dimostrare la mia completa innocenza.
Dal punto di vista amministrativo quanto accaduto oggi moltiplica le mie energie per tenere fede al patto con gli elettori, ai quali niente è stato nascosto di quanto stava accadendo e sarebbe successo.
Pescia non rientra in questa indagine, non fa parte del processo che va a iniziare e, come ben sanno i pesciatini ai quali ho sempre detto tutto nella massima trasparenza, non avrà ripercussioni nel corso del mandato amministrativo.
Da parte mia posso dire di avere ancora più motivazioni ad amministrare nel migliore dei modi la città, per tenere fede a quanto ho detto in campagna elettorale e per ripagare la fiducia dei pesciatini che anche in questi giorni mi hanno manifestato a più riprese la loro vicinanza.
Sono sereno perché convinto che alla fine di tutto questo, la mia immagine di amministratore ne uscirà ulteriormente rafforzata, visto che ho sempre fatto solamente gli interessi dei cittadini”.
Lega: "Attendiamo sviluppi giudiziari"
“Il rinvio a giudizio per peculato dell’attuale Sindaco di Pescia-afferma Luciana Bartolini, Consigliere regionale della Lega- non è ovviamente una condanna, ma significa che il Giudice intende approfondire la delicata vicenda che vede coinvolto il Primo cittadino di Pescia. Il reato contestato è tra i più rilevanti ed odiosi per un amministratore di cose pubbliche ed è doveroso, quindi, che la magistratura, con i documenti che ha acquisito nel tempo, decida di procedere nei confronti di Giurlani. Noi siamo assolutamente garantisti ma è chiaro che nell’interesse della comunità di Pescia sia, a questo punto, fondamentale che venga dissipato ogni dubbio in merito al fatto che il Sindaco possa aver indebitamente intascato centinaia di migliaia di euro di fondi pubblici. Lo ribadiamo almeno per il momento non vogliamo dare per scontato quello che dovrà essere dimostrato in tribunale, ma la vicenda resta ugualmente una brutta pagina della vita cittadina pesciatina".
"Ciò che da tempo era nell’aria-afferma Oliviero Franceschi, Consigliere comunale della Lega a Pescia, nonché Presidente della Commissione Controllo- si è verificato con il rinvio a giudizio con accuse infamanti quali peculato e traffico di influenze; nei giorni precedenti l’udienza lo stesso Giurlani aveva cercato di minimizzare questo evento scontato fin dal giorno dell’arresto avvenuto il primo di giugno 2017. Molte sono le sensazioni tutte poco edificanti, che si provano dinnanzi ad un fatto così grave che allunga la sua ombra su una città che sale di nuovo alla ribalta nazionale, ricevendo un ulteriore danno d’immagine; mi chiedo come possa continuare a fare il Sindaco, infischiandosi del discredito che getta sulla comunità che dovrebbe amministrare, quando un giudice ritiene che la pubblica accusa abbia prodotto prove bastevoli per un rinvio a giudizio per reati di questa gravità. Mi chiedo altresì ome possa risultare sopportabile vederlo vestire il tricolore in occasione di prossime ricorrenze, tipo quella che ricorda i caduti per la Patria e se ciò non costituisca un insulto per quanti, nella nostra città, dettero la vita per gli ideali di libertà e dignità. Dignità che Giurlani certo non dimostrerà, scegliendo, come dovrebbe di astenersi, fino a quando non sarà dimostrata la sua onorabilità da cerimonie pubbliche in cui il Sindaco rappresenta le Istituzioni al cospetto dei cittadini".