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Dalla cucina di casa ai ristoranti stellati: lo chef toscano Ciardulli vince la Fish Cup

La passione è nata guardando la nonna in cucina, e lui ne ha fatto una professione di successo: lo chef toscano Lorenzo Ciardulli, 25 anni, ha vinto lo scorso 7 ottobre la prima Fish Cup, la competizione 'a colpi di cucchiaio' rivolta a giovani talenti della cucina che si è svolta al Ristorante Livello 1 di Roma. L'evento è stato organizzato con la partnership della prestigiosa guida I Cento di Roma e la IBlendAgency.

A conquistare il palato dei giudici una 'ricciola di mare affumicata con crema di zucca e le sue consistenze'. Proprio questo piatto ha permesso a Lorenzo di arrivare in finale e contendersi il premio con altri 4 chef: "È stata una partecipazione casuale - racconta Ciardulli -  ho trovato questo bando per partecipare alla competizione e l'ho vinto grazie a questa ricetta. La prova finale consisteva anche nel creare dei piatti in 45 minuti con alcuni ingredienti che ci forniva il ristorante, è stata una bellissima esperienza e sono molto felice".

Ciardulli si è cosi portato a casa uno stage di 15 giorni nel ristorante Livello I di Roma, un altro tassello di una carriera che lo ha portato dall'Isola d'Elba, dove è nato, a Firenze e Parma, dove ha studiato, fino a Perugia: qui attualmente lavora dal giugno 2017 come secondo nel ristorante 'L'Acciuga' che ha ottenuto il Cappello d'Oro dalla guida Espresso.

Ciardulli è nato a Portoferraio e qui ha iniziato la sua formazione. In cerca di nuovi stimoli si è spostato all'istituto alberghiero Aurelio Saffi di Firenze dove si è diplomato e dove ha vissuto per alcuni anni. Poi stage estivi e un'esperienza di 8 mesi in un ristorante italiano a Dublino attraverso un progetto per giovani chef della Regione Toscana, infine la svolta professionale: la scelta di frequentare la scuola di Gualtiero Marchesi.

"La scuola - spiega Ciardulli - è una base fondamentale, poi evolvi e scopri chi sei. Qui  ho imparato i concetti basilari della cucina italiana, a giocare e sperimentare con le consistenze, i colori e i sapori. È stato fondamentale anche lo stage di 6 mesi in un ristorante stellato. Ho imparato così a definire la mia cucina"

Due cose contraddistinguono il suo lavoro: 'amore' per le materie prime e gioco. "Il mio obiettivo - spiega Ciardulli - è usare tutte le parti della materia prima come dimostra la ricetta della ricciola: ho usato la pelle del pesce essiccata, fino all'olio estratto dai semi della zucca, tutto deve essere parte del piatto. Crescendo come cuoco ho capito soprattutto che si tratta di un rapporto di gioco, bisogna sperimentare e divertirsi. Questo fa in modo che questo lavoro, nonostante gli orari assurdi, possa renderti felice"

Gioco, ma anche tradizione: "Cerco di far nascere la mia cucina dalla cucina tradizionale italiana, la migliore al mondo, quella che vedevo cucinare a mia nonna. Da questa base poi ci metto del mio, ma senza tralasciare tradizione".

E siamo solo all'inizio e Ciardulli punta ancora a nuovi stimoli, ma senza perdere l'umiltà: "La mia intenzione è di aprire un mio ristorante intorno ai 30 anni, ma al momento appunto ho ancora da imparare tanto. In questi 5 anni voglio ancora migliorare e poi deciderò cosa fare e dove farlo".

 

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