Pisa, una proposta degli architetti per salvare la chiesa di Sant'Antonio in Qualquonia
C’è un progetto per salvare e valorizzare la chiesa di Sant’Antonio in Qualquonia, l’edificio storico che sin dalla fine del 1300 faceva parte di un complesso conventuale nell’area di San Paolo a Ripa d’Arno, oggi di proprietà del Comune di Pisa, in abbandono da diversi anni e tornato al centro delle cronache anche per i frequenti crolli delle coperture. Nell’ultimo dei “Tre giorni in Ordine”, evento organizzato dagli architetti negli Arsenali Repubblicani, durante l’assemblea degli iscritti, il presidente Patrizia Bongiovanni ha annunciato, assieme ai consiglieri dell’Ordine pisano (Marta Ciafaloni, Alessandro Braione, Gabriele Cei, Elena Etenzi, Egizia Luci, Mario Mencacci Bandini, Annalisa Meini, Monica Neri, Rino Pagni, Chiara Prosperini), di aver avuto un incontro con il sindaco di Pisa, Michele Conti, per esporre un progetto “teso al restauro, recupero funzionale e valorizzazione di questo bene pubblico di interesse storico e della sua area pertinente, attualmente in disuso”.
Entrando nei dettagli, l’Ordine degli Architetti di Pisa ha presentato al sindaco una proposta per restaurare e riqualificare il complesso della Qualquonia. Gli architetti intendono farsi promotori di un percorso che possa restituire alla città il bene storico di proprietà comunale. Si tratta di un progetto pilota di servizi e competenze impegnate per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale che mostra come sia possibile creare forme di collaborazione efficaci e interdisciplinari fra Professionisti ed Enti pubblici e privati, in modo costituire una buona pratica da estendere e replicare su altri progetti.
Gli architetti con tecnologi, archeologi e restauratori di enti di ricerca e istituzioni pubbliche, come il Dipartimento Destec della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa, realizzeranno gli studi necessari al progetto, che sarà selezionato attraverso un bando di concorso a due gradi.
Le finalità del progetto sono identificabili nel restauro della Chiesa, che sarà messa a disposizione della città, e nella riorganizzazione degli spazi pertinenziali per la realizzazione della sede dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Pisa con l’attenzione a nuove tecnologie e ai criteri di risparmio ed efficienza energetica, e quindi di sostenibilità ambientale. Nelle intenzioni degli architetti pisani, finalizzate alla conservazione del nostro patrimonio storico artistico, la chiesa recuperata costituirà “un comparto urbano con la cappella di Sant’Agata, dietro la chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno”. “Riteniamo che sia doveroso assegnare alla Qualquonia e alla Cappella di Sant’Agata un ruolo centrale – ha precisato il presidente Bongiovanni – perché, insieme con il recente restauro della chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno, il Complesso delle Benedettine, il recupero degli Arsenali Repubblicani e della Torre della Cittadella, è possibile innalzare la qualità dell’ambiente urbano in cui sono inseriti”. “Lo spirito dell’iniziativa – ha concluso Patrizia Bongiovanni – è la promozione di azioni di salvaguardia nei confronti di un bene storico, il cui valore architettonico, paesaggistico e ambientalistico assume particolare rilevanza, oltre che per le peculiari caratteristiche tipologiche, anche in relazione alla sua ubicazione”.
Fonte: Ufficio Stampa