Imputati alla messa alla prova, approfondimento in prefettura
La “messa alla prova” è l’istituto giuridico che consente la sospensione del procedimento penale e l’affidamento dell’imputato a lavori di pubblica utilità oppure a prestazioni non retribuite in favore della collettività. Il punto sull’applicazione della disciplina è stato fatto oggi nel corso di un incontro, organizzato dall’Ufficio Interdistrettuale per l’Esecuzione Penale Esterna di Toscana e Umbria - UEPE, ospitato dalla Prefettura nel Salone Carlo VIII di Palazzo Medici Riccardi.
L’istituto, che in passato era previsto solo per i minorenni, dal 2014 è stato esteso anche al settore degli adulti per i reati di minore allarme sociale e purché ricorrano determinati requisiti e condizioni da parte dell’imputato. La “messa alla prova”, a differenza delle misure alternative alla detenzione (semilibertà, affidamento ai servizi sociali, detenzione domiciliare), riguarda persone indagate, ma non condannate, e può essere concessa dal giudice per reati puniti con la reclusione fino a quattro anni, sola, congiunta o alternativa alla pena pecuniaria, ed è esclusa per i contravventori e delinquenti abituali e professionali.
Si tratta di una innovativa risposta del sistema penale, con una ratio rieducativa, socializzante e riparativa del danno provocato dal reato; inoltre ha una funzione deflattiva essendo una vera e propria sanzione da scontare all’esterno del circuito carcerario.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati di una mappatura condotta dall’UEPE, che evidenzia il grande favore con il quale la nuova disciplina è stata accolta. “Al di là di quelli che sono i profili strettamente giuridici, ha detto il prefetto Laura Lega intervenendo per un saluto, mi preme sottolineare la forte valenza sociale di questa misura del nostro ordinamento, che ha una finalità pedagogica rilevante e permette di fare rete sul territorio assicurando uno scambio concreto di valori civici e di recupero di coloro che hanno sbagliato”. Siccome i dati illustrati oggi raccontano una realtà molto significativa che riguarda la Toscana, Lega ha annunciato quindi che a breve la Prefettura organizzerà una conferenza permanente coinvolgendo le amministrazioni statali, gli enti locali e gli istituti di previdenza. L’obiettivo è quello di ampliare il numero di soggetti istituzionali del territorio provinciale disposti ad accogliere nel proprio ambito le persone che scelgono la messa alla prova.
Fonte: Prefettura di Firenze