Art Bonus, ultimo evento 2018 all'Ambrogiana e dai padri alcàntarini
Art Bonus, terza e ultima tappa: protagoniste le cappelle che si trovano nell’orto dei frati, antico giardino del convento dei padri alcantarini.
Il 19 ottobre è l'ultima occasione per quest'anno di promozione per entrare a far parte di quei mecenati culturali che hanno contribuito all'iniziativa dell'Art Bonus, una raccolta fondi per la ristrutturazione e il mantenimento di beni storici cari al territorio. I riflettori saranno puntati sull'orto dei padri alcàntarini nel parco dell'Ambrogiana: orti ricchi di bellezza e storia che necessitano di essere salvati.
In collaborazione con la parrocchia dell'Ambrogiana, la giornata aperta prevede alcune iniziative volte a far conoscere la Chiesa, cogliendo come occasione la celebrazione del beato a cui è dedicato il convento: una visita guidata alla chiesa, al convento degli alcàntarini, e alla collezione di arte sacra a cura del parroco Don Angelo Gorini, la recita di un rosario nei pressi delle cappelle dell'orto dei frati, alternando letture dedicate alla vita di San Pietro d'Alcàntara.
In prossimità delle cappelle è prevista anche una performance musicale dell'Associazione Anima di Orfeo, composta da tre cantori e un’arpa, che già si è esibita a San Michele a Luciano.
Alcuni cenni storici: Cosimo III de' Medici chiamò dalla Spagna un gruppo di frati francescani riformati, gli alcàntarini, ordine fondato da San Pietro D'Alcàntara e li fece insediare nei pressi nella sua villa preferita: l’Ambrogiana di Montelupo Fiorentino. Si narra che il Granduca durante un viaggio per l’Europa in età giovanile rischiò di naufragare a causa di una tempesta col suo vascello e promise che, se si fosse salvato, avrebbe costruito in Toscana un convento di frati minori spagnoli, la cui fede e dedizione assoluta aveva avuto occasione di ammirare proprio in Spagna.
La chiesa e il convento vennero così costruiti nel 1678-1679. Ispirandosi all'Escorial spagnolo, che era collegato direttamente alla chiesa vicina in modo che i reali potessero recarsi alle funzioni religiose senza uscire dal palazzo, Cosimo III chiese che venisse realizzato un impianto analogo per la Villa Medicea dell'Ambrogiana.
I due plessi, infatti, furono collegati da un corridoio devozionale ancora esistente, in cui si insediò impropriamente la seconda sezione dell'ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario, e che il Granduca volle ornate con 120 tele dipinte dal Cinqui, allievo di Pier Dandini. Queste tele sono ancora tutte conservate dalla Sovrintendenza, salvo una, la più grande, che fu rubata dalla chiesa di Petroio di Vinci a cui fu prestata.
L’orto dei frati, recuperato nell’ambito della realizzazione del parco urbano dell’Ambrogiana, era un vero e proprio giardino degli speziali, i padri alcantarini erano infatti rinomati erboristi e qui vi si coltivavano molte piante diverse. Fiori per la Chiesa, frutti e ortaggi per il sostentamento dei frati, e delle vasche per conservare vivi i pesci pescati in Pesa e in Arno.
L’orto fu dotato di due piccole cappelline, dipinte da Pier Dandini con scene della vita di Cristo e di San Pietro D’Alcàntara. In una di esse su una tavola apparecchiata sono raffigurati piatti di ceramica e brocche di vetro, eccellenze montelupine. Per restaurarle servono 60mila euro ciascuna, il comune si impegna a pagare il progetto oltre al 20% della spesa. Il restante è atteso da donazioni di cittadini e imprese.
I donatori usufruiranno di un payback dallo Stato del 65% sull’importo del contributo versato. L’orto, inteso come giardino pubblico sarà presto esteso di un quadrante, restituito alla comunità nell’ambito della lottizzazione della ex vetreria Vae.
Tutte le informazioni su artbonus.gov.it cercando Montelupo.
“Camminando per Montelupo calchiamo I passi di Baccio, di Leonardo, dei Medici e dei Lorena senza renderci conto della storia che avvolge i nostri giorni. Il nostro impegno nel recupero di tanta bellezza prevede il coinvolgimento della comunità, perché solo una tutela diffusa e consapevole può permetterci di apprezzare pienamente i luoghi dove viviamo” afferma l’assessore al patrimonio Lorenzo Nesi.
Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa