Teatro Era 10 anni, ecco gli appuntamenti in programma
Parliamo di noi stessi, siamo chiamati col nostro nome, siamo lì sulla scena in prima persona, indifesi, ci confessiamo, mettiamo a nudo episodi della nostra vita fatta di ricordi familiari, di viaggi di pièce di teatro, con il pericolo di essere esibiti come l’orso davanti a Topkapi.
Eppure questo non è un autodafé né una seduta psicanalitica. È invece come il ritorno a casa, ritroviamo con gioia, dopo tante esperienze teatrali lontane, Roberto e Pontedera, è come se il cerchio si ricomponesse.
Il rimosso della nostra vita è però lo spunto per portarci in altri territori ben più pericolosi e misteriosi oltre a farci toccare con pudore, rabbia e timore il senso degli anni che passano e l’enigma dell’ignoto che ci aspetta.
In questo viaggio quasi iniziatico ci accompagnano con generosità quattro attori amici, pronti a suscitare e a sostenere le diverse tappe.
Dobbiamo ringraziare Roberto e Stefano che con pazienza, nei lunghi incontri a casa nostra, sono riusciti, facendoci ritrovare oggetti dimenticati, foto, testi, a ricomporre il nostro patrimonio dell’anima, prima che esso andasse a perdersi.
Affrontiamo Quasi una vita come un viaggio nel passato e nel futuro, o meglio come un viaggio nel corso del tempo”.
Venerdì 19 ottobre 2018 ore 19.00
Sabato 20 ottobre 2018 ore 21.00
Biblioteca Giovanni Gronchi - Pontedera
Prima Nazionale
> 14 – 15 dicembre | Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci
Fondazione Teatro della Toscana
Vittorio Continelli
NEL LABIRINTO. DISCORSO SUL MITO
di e con Vittorio Continelli
musiche originali Ares Tavolazzi
costumi Chiara Fontanella
luci ed elementi di scena Fabio Giommarelli
In prima nazionale, Vittorio Continelli dirige e interpreta Nel Labirinto. Discorso sul mito, un racconto fatto di storie, storie antiche che ancora ci parlano attraverso simboli e nomi che conosciamo tutti: i nomi degli dèi e degli eroi della Grecia, i simboli della civiltà europea e mediterranea. Narrare storie è la ragione per cui si sale sul palco, ascoltare storie, guardare le immagini che evocano e riconoscersi in esse, è quella per cui ci sediamo in platea.
Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.
“Un dio, il più grande di tutti, assume la forma di toro per rapire una principessa mediorientale, la porta con sé da Oriente a Occidente, la rapisce su una spiaggia della Fenicia e la nasconde sull’isola di Creta,
al centro del Mare Nostro. Lì i due si amano e dànno origine a una stirpe. Il dio è Zeus, la principessa si chiama Europa.
Da questo primo furto d’amore nascono la civiltà cretese e minoica, poi quella ateniese, infine quella europea. Dall’amore del re degli dèi per una principessa orientale scaturisce la prima scintilla del pensiero occidentale. Dopo questi eventi verranno regni maestosi, altri amori, conflitti e invenzioni ardite come il Labirinto di Creta, all’interno del quale vivrà per molti anni Asterione, il Minotauro.
In quel labirinto sta la cattiva coscienza di Minosse, re dell’isola, in quel labirinto abitano ancora oggi storie terribili e luminose. Nel Labirinto stanno l’ingegno e la violenza, l’amore e il coraggio. Nel labirinto si dipanano storie che ci appartengono sempre, malgrado il tempo trascorso. Anche il mostro è destinato a venire sconfitto, verrà ucciso da un eroe, Teseo. L’eroe che porta nel nome il segno del dio che ha dato origine alla storia: Zeus, Teseus.
Teseo libererà il continente che porta il nome di Europa dalla schiavitù che l’assoggetta a un’isola. Riuscirà grazie all’amore di Arianna per lui, grazie a un filo magico che gli permette di attraversare il dedalo e di compiere l’impresa. È l’origine di un nuovo mondo, il nostro.
Storie legate tra loro eppure autonome, storie di partenze, di approdi e di cambiamento, come da migliaia di anni accade nel Mediterraneo. Le tiene insieme un attore che si muove nel racconto svolgendo e riannodando il filo che le collega a noi e al nostro immaginario. Storie che ci rammentano che la parola Europa arriva dall’estremità orientale del mare nostro, che Europa era una principessa dalla pelle scura, che le terre e le città sono approdo.
Il mare è sempre stato strada praticata dagli uomini, dalle loro storie e dai loro dèi. E queste storie ci parlano ancora, ci accompagnano da migliaia di anni, ci portano per mano. Inconsapevolmente noi portiamo esse per mano ampliandone i confini, modificandole, servendocene come mappa o guida o entrambe le cose.”
Vittorio Continelli
Da venerdì 19 a domenica 28 ottobre 2018
IL TEATRO COME IL CIBO.
L’artista affamato in cerca di cibo e metodi di sopravvivenza
Un incontro con Andriy Zholdak
Evento gratuito
Un incontro per avvicinarsi al metodo e alla poetica del regista e light designer ucraino, Andriy Zholdak, vincitore di numerosi premi internazionali e soprattutto un artista contemporaneo in grado di suggerire barlumi di futuro.
Andriy Zholdak è un artista che ha la capacità assoluta di appropriarsi della tradizione, proiettandola in avanti attraverso una propria visione: un teatro che ‘stravolge’, con lucida follia, coniugando la direzione degli attori, lo spazio e l’immagine. Un regista che riesce a condurre gli attori al fondo della propria energia.
Il Laboratorio/Conferenza di Andriy Zholdak è in 2 parti: un incontro aperto sul senso dell’arte (da venerdì 19 a sabato 20 ottobre) e una sessione laboratoriale di 7 giorni (da lunedì 22 ottobre a domenica 28 ottobre).
I primi 3 giorni sono aperti a tutti coloro che sono interessati all’arte.
Un invito aperto a tutti i maggiorenni –- che sentono il desiderio di vivere e sentire la vita: studenti di recitazione, attori di tutte le età, filosofi, musicisti, compositori, dj, investigatori, criminologi, ex carcerati, psichiatri, psicologi, registi, professionisti del teatro e del cinema, manager, agenti pubblicitari, camerieri, storici dell’arte e della musica classica, drammaturghi, sceneggiatori, assistenti, tassisti, impiegati, addestratori di animali, pensionati, giovani madri, operai, clown, atleti.
Al termine della prima fase Zholdak sceglierà i partecipanti della sessione laboratoriale successiva.
Andriy Zholdak (nato nel 1962) è un regista e light designer ucraino. È stato allievo di Anatolij Vasiliev a Mosca. Ha un interesse per il cinema (Fellini, Bergman, Paradžhanov, Tarkovskij) e l’arte pittorica; arti che hanno avuto un impatto significativo sul suo stile registico.
Le sue performance sono state premiate diverse volte con i Premi per il Teatro per la miglior performance e per il miglior regia in molti paesi, come con Anna Karenina in Finlandia, Le metamorfosi in Germania,
l’opera Eugene Onegin in Russia, Otello in Romania, Elektra in Macedonia e Zholdak è stato insignito del prestigioso premio Unesco per il suo contributo allo lo sviluppo delle arti performative. I suoi spettacoli sono state presentati in oltre 30 paesi in Europa, in Asia e in America, in occasione di festival prestigiosi.
Dal 2004, vive e risiede a Berlino in modo permanente e lavora nei principali teatri di Germania, Russia, Romania, Finlandia, Svezia, Belgio, Svizzera, ecc. Ha molti anni di esperienza sul campo alle spalle ed è impegnato nello sviluppo di una teoria del teatro come "Artista Universale" e del "Significativo Teatro del Futuro". Negli ultimi anni, ha tenuto conferenze sulla teoria e workshop pratici in Regno Unito, Olanda, Spagna, Germania, Finlandia, Francia, Giappone, Brasile, Russia.
BIGLIETTI
Spettacoli 10 ANNI TEATRO ERA
Intero € 12,00 - Ridotto € 10,00 - Studenti € 8,00
RIDUZIONI
Under 18 e over 60, soci Unicoop Firenze, CTT Nord, Arci e altre associazioni convenzionate.
ACQUISTO BIGLIETTI
Biglietteria Teatro Era
via Indipendenza, 56025 Pontedera
0587 213988.
Da martedì a sabato, dalle ore 16 alle ore 19.30. Domenica e lunedì riposo.
Box Office
via delle Vecchie Carceri 1 - 055.210804
Orario: da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 19, sabato dalle 10.00 alle 14, domenica chiuso I biglietti sono in vendita anche presso il Circuito Regionale Box Office www.boxofficetoscana.it
Biglietteria Serale
È possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.
Fonte: Fondazione Teatro della Toscana - Ufficio Stampa