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Internet Festival, Bugli: "Una 'Toscana digitale' permanente, insieme ai cittadini"

"Toscana digitale" si chiude oggi a Pisa e subito riparte. Riparte dalle buone pratiche (e anche dai suggerimenti) raccolti in pochi mesi, nel corso delle dieci tappe in giro per la Toscana, una per provincia. Riparte continuando a mettere insieme pubblica amministrazione e aziende di servizi pubblici, l'innovazione delle smart cities e la comunicazione, il pubblico con il privato, gli investimenti sulle infrastrutture per navigare veloce su internet, essenziali, con i servizi online, che la Regione ha raccolto e invita a raccogliere sulla piattaforma Open Toscana.

"Vogliamo mettere a frutto il percorso fatto tutti insieme – spiega l'assessore all'innovazione della Toscana, Vittorio Bugli -. Per troppi anni si è visto l'innovazione come un tema per solo addetti ai lavori. Dobbiamo continuare a fare squadra e consolidare questo gruppo, perché l'agenda digitale impone un lavoro quotidiano che non ha mai fine e necessita di strumenti e professionalità che i piccoli enti spesso non hanno". Da qui l'idea. "Vogliamo costituire – annuncia l'assessore – un comunità che continui ad essere attiva su questi quattro focus, sugli investimenti e i servizi on line, sulle smart cities e la comunicazione, e faccia diventare un patrimonio comune le buone pratiche sui singoli territori". Per far diventare insomma il digitale la soluzione dei problemi di tutti i giorni e un alleato che semplifichi la vita quotidiana, utilizzato da utenti consapevoli.

Toscana Digitale è stato un confronto aperto, costante e partecipato con pubbliche amministrazioni, utilities, imprese, professionisti, associazioni e cittadini. Un percorso promosso da Regione Toscana, con Anci Toscana, Cispel Toscana e Fondazione Sistema Toscana. E tante sono state le buone pratiche ascoltate e raccontate nel corso dei dieci appuntamenti a giro per la Toscana, su web e social network attraverso Open Toscana, ai tavoli di lavoro: dai Comuni alle Camere di commercio, dalle aziende di servizio pubblico alle associazioni di categoria, dalle imprese e start up ai coworking e luoghi di innovazione sociale e digitale, dalle aziende sanitarie alle fondazioni culturali e dello spettacolo, dalle Università ai consorzi di bonifica, da enti e aziende del turismo ad associazioni e organizzazioni sportive, dal volontariato alla protezione civile, dai professionisti ai cittadini.

Che il punto sugli obiettivi finora raggiunti e la strada ancora da percorrere sia stato fatto all'Internet Festival di Pisa, evento giunto all'ottava edizione ed anch'esso promosso dalla Regione, non è casuale.  C'erano con l'assessore, nella plenaria conclusiva alla Scuola Normale, Francesco Di Costanzo, che ha coordinato il percorso,  e la responsabile innovazione di Anci Toscana Benedetta Squittieri, il presidente di Cispel Toscana, consorzio delle aziende di pubblica utilità, Alfredo De Girolamo, l'amministratore delegato di Agi Salvatore Ippolito, il direttore dell'Istituto Piepoli Livio Gigliuto, l'esperto di strategie urbane Giacomo Biraghi, l'influencer Gianluigi Tiddia.

"All'inizio i social erano percepiti e utilizzati soprattutto come strumento di svago – racconta propria Tiddia -  Poi con l'alluvione di Olbia, nel 2012, la rete e i social sono diventati strumenti di utilità. Nel mondo del turismo con i social e il digitale, negli ultimi anni, è addirittura cambiato tutto".  "L'innovazione però – avverte - non è solo tecnologia. E' fatta di persone, che fanno sempre la differenza". In Toscana, sottolinea, sono già state fatte cose importanti. Il successivo passo, obbligatorio, è farle conoscere per rendere i cittadini protagonisti.

Di trend urbani, dove le città non hanno più confini e le soluzioni smart, quelle che viaggiano sulle app e danno gambe alle idee, sono il quotidiano, parla Biraghi. Sul terreno dell'informazione nell'era del digitale si addentra invece Salvatore Ippolito, che spiega come giornalismo e innovazione e l'eredità che arriva dal passato e il futuro possono andare d'accordo. Gigliuto prova a raccontare gli italiani con i numeri dei sondaggi. E scopri così che per i cittadini le fake news non esistono (non lo percepiscono, ma il problema esiste) e che internet (42 per cento) è sentito come più attendibile dei giornali che sono la ‘voce dei potenti' (40 per cento), poco meno della tv (51%) che per più di sei cittadini su dieci è ancora la prima fonte di informazione.

"L'innovazione digitale è il futuro non solo della pubblica amministrazione, ma dei territori e delle imprese - commenta, pur non presente, il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato, Matteo Biffoni - Ma per far questo c'è bisogno di un impegno comune, a tutti i livelli, anche in una regione che per molti versi è all'avanguardia in Italia, come la Toscana". Le dieci tappe di #ToscanaDigitale sono state fondamentali e "in Toscana – dice - si può ora aprire una nuova fase, dove l'Anci sarà sicuramente a fianco della Regione per continuare questo percorso virtuoso".

Anche il sistema delle aziende di servizio pubblico possono essere di supporto. "Le nostre aziende - afferma Alfredo De Girolamo, presidente Confservizi Cispel Toscana- - sono il "cuore" dei progetti smart di ogni città e di ogni territorio. Il nostro potenziale può essere messo a servizio. Occorre usare i finanziamenti europei ancora disponibili, ma occorre prima di tutto definire un'agenda chiara ed individuare chi può realizzare i progetti".

Dai territori si chiede alla Regione di dare gambe al processo che è stato avviato con il percorso partecipativo, far sì che #ToscanaDigitale sia struttura e riferimento costante. "Ripartiremo da qui – conclude Bugli -:  dalla partecipazione anzitutto, perché la vera innovazione nasce dal confronto: con gli utenti e non solo con gli specialisti". Poi annuncia. "Le risorse regionali risparmiate  per portare la banda ultralarga nelle zone dove i privati giudicano non conveniente investire – dice - saranno investite per far crescere il cloud regionale od anche in esperimenti di smart cities sul territorio".

Fonte: Giunta Regionale

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