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Amianto, Consiglio approva mozione Sì su inertizzazione

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione per lo sviluppo e la diffusione in Toscana di pratiche di inertizzazione dell’amianto. La mozione, presentata da Sì-Toscana a sinistra, primo firmatario il capogruppo Tommaso Fattori (insieme a Paolo Sarti) e sottoscritta anche dalla consigliera Monica Pecori (gruppo misto-Tpt), impegna la Giunta regionale a “incentivare e sostenere”, nei futuri atti normativi in materia di economia circolare, così come all’interno del prossimo piano regionale dell’amianto, “azioni finalizzate all’inertizzazione dei rifiuti contenenti amianto, anche favorendo l’eventuale diffusione di impianti industriali a ciò finalizzati”. Questo potrà dare “un concreto impulso sia all’attività di bonifica, sia alla nascita di un’economia circolare di sottoprodotti riutilizzati in edilizia e cantieristica”; la Giunta è chiamata anche a “valutare la possibilità di prevedere iter autorizzativi semplificati per gli impianti di inertizzazione dell’amianto” e a “intervenire presso il Governo per ripristinare gli incentivi per la bonifica di tetti e coperture in amianto, attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici”. Il voto unanime dell’aula, nella seduta di ieri 10 ottobre a San Rossore, è arrivato dopo l’accoglimento, da parte dei firmatari, di due emendamenti del Partito democratico (a firma di Ilaria Bugetti) e del Movimento 5 stelle (a firma di Giacomo Giannarelli).

“A ventisei anni dalla messa al bando dell’amianto si contano seimila morti l’anno. In Toscana gli impianti di smaltimento per l’amianto sono del tutto insufficienti – ha affermato Fattori in Aula –. Delle quattro discariche due hanno esaurito la cella, Bulera (Navacchio) e ‘Tiro a segno’ (Pomarance); una è stata a lungo sotto sequestro, Cassero; mentre Cava Fornace mai avrebbe dovuto ospitare l’amianto e lo stesso Consiglio ne ha chiesto la chiusura e la messa in sicurezza. Esistono alternative efficaci al conferimento dell’amianto in discarica – ha proseguito Fattori –. Esistono tecnologie industrializzate che ne consentono l’inertizzazione e il riutilizzo in cantieristica e in edilizia. Si  tratta di passare a una filiera innovativa, che vada verso l’economia circolare”.

Monica Pecori ha ricordato che “molte persone si ammaleranno ancora, perché il picco per il mesotelioma sarà nel 2020”e che “in discarica non è possibile l’isolamento completo dell’amianto”.

Secondo Ilaria Bugetti, ci sono molte soluzioni disponibili sul mercato, ma molte non scientificamente provate sotto tutti gli aspetti. Non esiste, inoltre, un elenco affidabile delle aziende cui possa fare riferimento un ente pubblico.

Giacomo Giannarelli ha ricordato di avere già fatta una proposta per iter semplificati per gli impianti di inertizzazione.

“Il Consiglio regionale ha compiuto un importante passo verso la concretizzazione dell’economia circolare approvando all’unanimità la mozione di Sì Toscana a Sinistra che impegna la giunta a 'incentivare e sostenere azioni finalizzate all’inertizzazione di rifiuti contenenti amianto', favorendo la diffusione di specifici impianti industriali, in modo da dare “concreto impulso sia all’attività di bonifica, sia alla nascita di un’economia circolare di sottoprodotti riutilizzabili in edilizia e cantieristica”. Così Tommaso Fattori, capogruppo di Sì, commenta la mozione “arricchita da un emendamento del Pd, che ha chiesto di incardinare il tema degli incentivi e del sostegno alla filiera dell’inertizzazione 'nell’ambito dei futuri atti normativi in materia di economia circolare, nonché all’interno del prossimo piano regionale dell’amianto' e da un emendamento del M5S, volto 'valutare la possibilità di prevedere iter autorizzativi semplificati per gli impianti di inertizzazione dell’amianto'”.

“Ben due delle discariche toscane che ricevevano la fibra killer, ossia Bulera e Tiro al Segno, hanno esaurito la cella amianto e la discarica di Cava Fornace, che mai avrebbe dovuto ricevere rifiuti contenenti amianto, deve essere chiusa immediatamente. E’ tempo di lasciarci per sempre alle spalle le discariche e di puntare sull’economia circolare”, ricorda Fattori. “Al no alle discariche -prosegue- corrisponde un sì e una proposta concreta: incentivare e sostenere la nascita e la diffusione di impianti industriali capaci di inertizzare i rifiuti contenenti amianto creando un’economia circolare di sottoprodotti riutilizzabili in edilizia e cantieristica. Esistono tecnologie già industrializzate in grado di degradare in maniera assolutamente affidabile l'amianto, come ben illustrato dagli studi del Cnr”.

“Nella mozione approvata impegniamo anche la giunta regionale ad intervenire presso il Governo per ripristinare gli incentivi per la bonifica di tetti e coperture in amianto attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici. Un modo per unire la promozione di energie veramente rinnovabili alla necessaria rimozione della fibra killer. Non dimentichiamo che a distanza di 26 anni dalla sua messa la bando, l’amianto -conclude Fattori- continua a causare seimila morti l’anno solo in Italia”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana

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