Acquedotto del Fiora, blitz nelle sedi: 14 indagati, nel mirino gli appalti
L'Acquedotto del Fiora trema per via di 'Black Water'. Polizia stradale, municipale e guardia di finanza sono entrati nella sede grossetana di via Mameli dove l'ingresso al pubblico è interdetto. L'operazione, chiamata appunto Black Water, ha preso il via da tempo e oggi, giovedì 11 ottobre, le forze dell'ordine hanno iscritto quattordici persone al registro degli indagati, oltre a quattro società.
Corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, turbata libertà degli incanti, falso e truffa ai danni dello Stato sono le ipotesi investigative contestate. Le attenzioni della guardia di finanza sono concentrate su una gara d'appalto e l'irruzione nella sede di Grosseto sarebbe servita per prendere la documentazione relativa ai lavori effettuati da una società esterna. Perquisizioni sarebbero in corso anche in altre sedi a Siena e Milano.
Gli indagati avrebbero pilotato le gare indette da Fiora spa affinché le stesse venissero aggiudicate alle società Newlisi spa (Milano), Ecospurghi Amiata snc (Siena), Ecospurgo di Casprini Emanuele & c. sas (Siena), Fratelli Marconi (Grosseto) e Autospurgo Labianca.
"Le indagini sono attualmente in corso, pertanto Acquedotto del Fiora non ha ancora i dettagli della situazione che la riguarda, i quali arriveranno a indagine chiusa. Da quanto appreso dal comunicato stampa emesso dagli inquirenti, l'indagine riguarda alcune figure di responsabilità incaricate di operazioni ben precise. In attesa di ulteriori dettagli, come previsto dalla procedura sono stati nominati dei legali incaricati di seguire il caso. Abbiamo piena fiducia nell'operato della Giustizia, ma personalmente ho anche fiducia nella serietà del nostro personale. Vedremo poi quello che emergerà da questa inchiesta e valuteremo le eventuali azioni da intraprendere" dichiara Emilio Landi, presidente Acquedotto del Fiora.