Consiglio regionale, protagonisti sanità e aziende. Si parla anche dell'incidente nel Mar Tirreno
Si è riunito oggi, martedì 9 ottobre, il Consiglio regionale della Toscana. Sono molti i temi di cui si è discusso durante la seduta, su tutti quello che tocca da vicino le città di San Miniato e Prato: il caso Elisa Amato. La giovane è indirettamente al centro della vicenda sulla Fondazione Federico Zini, il sanminiatese che la uccise prima di togliersi la vita. Il Consiglio ha deliberato a proposito della fondazione. In seguito è stato affrontato anche il delitto di Scarperia dello scorso settembre. Di seguito invece gli altri argomenti dibattuti.
Piombino, la Lega dice no alla discarica
“Dopo aver direttamente partecipato alla manifestazione popolare del 22 settembre scorso a Piombino - afferma Roberto Biasci, Consigliere regionale della Lega - sono ancora più convinto che la delicata questione “Rimateria” debba vedere il massimo coinvolgimento della popolazione residente. Un tema giustamente molto sentito che ci auguriamo possa poi sfociare in una consultazione per decidere la realizzazione, o meno, di una nuova discarica. Rimateria potrebbe essere una sorta di valore aggiunto per la zona, ma esclusivamente a determinate e chiare condizioni, preservando innanzitutto la salute dei cittadini e l’habitat circostante. Auspico, dunque che chi sarà chiamato a decidere sulla fattibilità del referendum, valuti ed analizzi con la massima attenzione la problematica, evitando così decisioni affrettate e controproducenti per i piombinesi.”
Collisione navi, la mozione PD
“Stiamo tutti seguendo con grande attenzione l'evolversi della situazione dopo la collisione tra due navi tra la Corsica e l'isola di Capraia”. Così il consigliere regionale del Partito democratico Francesco Gazzetti che oggi ha presentato una mozione urgente in Consiglio regionale per impegnare la giunta ad ogni azione di supporto logistico e scientifico alle operazioni di monitoraggio e contenimento dell’inquinamento marittimo provocato a seguito della collisione fra i due mercantili . Il testo di cui è primo firmatario Gazzetti è stato sottoscritto anche dai colleghi del Pd in Regione Monia Monni, Leonardo Marras, Gianni Anselmi, Andrea Pieroni, Fiammetta Capirossi, Giacomo Bugliani, Antonio Mazzeo, Valentina Vadi e Stefano Baccelli. “Ringrazio il capogruppo Marras- ha aggiunto Gazzetti- per aver chiesto, in apertura di seduta, l'iscrizione all'ordine del giorno di questa mozione che mette in evidenza anche l'importante lavoro sin qui svolto dalla Capitaneria di Porto di Livorno e dal Lamma”.
Nell’atto si sottolinea l’impegno della Regione Toscana che da subito ha messo a disposizione il prezioso lavoro del Lamma (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica ambientale) sia per quanto riguarda il monitoraggio delle condizioni meteo marine, che per comprendere la possibile evoluzione della macchia inquinante
Collisione navi, interrogazione della Lega
“Un paio di giorni fa - affermano Elisa Montemagni e Roberto Biasci, Consiglieri regionali della Lega - due navi si sono pericolosamente scontrate nei pressi di Capo Corso in Corsica, a ridosso del famoso Santuario dei Cetacei e ad appena un’ora di navigazione dall’isola di Capraia. Tale collisione ha determinato la fuoriuscita di centinaia di tonnellate di carburante che, inevitabilmente, si sono riversate in mare, creando una naturale e potenziale situazione d’allarme per il circostante ecosistema. Vista, tra l’altro, la vicinanza con la predetta isola toscana abbiamo quindi deciso di redigere un’interrogazione, oltre ad avere immediatamente interessato il nostro Gruppo parlamentare a Roma ed in particolar modo l’Onorevole Donatella Legnaioli, in cui chiediamo se e come si sia attivata la Regione in relazione all’evento in oggetto e quali siano le reali tempistiche per la necessaria ed impellente bonifica, considerata, come detto, anche la mole di carburante presente nelle acque marine; inoltre, vogliamo conoscere se vi siano effettivi rischi per la costa ed il mare della Toscana. Una stringente problematica che riteniamo non debba essere, dunque, assolutamente sottovalutata da parte delle Istituzioni regionali.”
Ambiente: aggiornata la cartografia dei boschi in Toscana
Una rappresentazione più corretta e aderente alla realtà dei territori coperti da boschi e foreste. È questo, in estrema sintesi, l’aggiornamento del quadro conoscitivo del Piano di indirizzo territoriale con valenza di Piano paesaggistico (Pit Ppr) con specifico riferimento all’elaborato A7, approvato dal Consiglio regionale.
Si tratta, ha spiegato il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd) illustrando l’atto, di una ripulitura di errori materiali dovuti a una estrazione automatica delle categorie dalle carte dell’uso del suolo che nella rappresentazione dei territori ha fatto sì che venissero inseriti, ad esempio, boschi all’interno di rotatorie.
“Non produciamo una nuova disciplina” ha specificato il presidente che ha ricordato come già in fase di adozione del Piano (luglio 2014, ndr) furono molte le osservazioni di scorrettezze rappresentative pervenute da parte di Comuni ed enti locali. Da qui la ‘rilettura’, ricognitiva e non costitutiva, in cui il criterio identificativo del bosco, vincolato ai sensi dell'articolo 142 del D.Lgs 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), non viene in alcun modo modificato.
L’aggiornamento non ha valore costitutivo anche perché fin dall’approvazione del Pit, come specificato all’articolo 5 della disciplina di Piano relativamente ai beni paesaggistici (elaborato 8B), ai fini della determinazione della consistenza e dell’identificazione del bene bosco, la Toscana non si è avvalsa di una rappresentazione cartografica, ma ha rimandato la consistenza del vincolo - come emerso già nell’istruttoria del 2014 che approvò le controdeduzioni alle osservazioni pervenute - ai criteri definiti di concerto con il Ministero, che poggiano nella definizione di bosco e sanciti nella normativa regionale del 2000 (Legge forestale), specificatamente all’articolo 3.
Le situazioni di ambiguità che si dovessero ancora registrare, devono essere affrontate tenendo a riferimento il Codice e la legge regionale in cui è indicata la definizione di bosco che tuttavia, per sua natura, è da considerarsi un bene mobile. “L’aggiornamento - ha concluso il presidente della commissione - sarà un supporto importante, uno strumento utile agli enti locali che dovranno usarlo nei loro piani e strumenti urbanistici”.
Revet di Pontedera, visita della commissione d'inchiesta
Visita della “commissione d’inchiesta in merito alle discariche sotto sequestro e al ciclo dei rifiuti”, presieduta da Giacomo Giannarelli (M5s), agli impianti della Revet di Pontedera (Pi), domani, mercoledì 10 ottobre, a partire dalle 14.30. Alle 15.30 è previsto un incontro con la stampa cui parteciperanno anche presidente e direttore generale della società Livio Giannotti e Alessandro Canovai.
Il sopralluogo, anticipa il presidente Giannarelli, servirà a toccare con mano la società fondata nel 1986 che realizza riciclo secondo il modello europeo di economia circolare, centro di conferimento – come emerso nel corso dell’audizione con Ato Sud e Sei – della gran parte dei flussi raccolti in Toscana. “Credo sarà occasione importante anche per verificare come la filiera può essere virtuosa con il recupero di materia” dichiara il presidente della commissione.
Revet è un’industria certificata per qualità e sicurezza, leader nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti. Serve circa 200 amministrazioni comunali e oltre l’80 per cento della popolazione toscana. Grazie a una dotazione impiantistica, infrastrutturale e logistica che si avvale anche di centri satellite dislocati sul territorio, raccoglie, seleziona e avvia al riciclo 5 materiali (plastiche, alluminio, acciaio, vetro, poliaccoppiati come il tetrapak) derivati dalle raccolte differenziate urbane e da quelle delle attività produttive.
Turismo, nuove risorse da Toscana Promozione
Nuove risorse dal bilancio di Toscana Promozione per il supporto dei territori turisticamente più deboli. Questo l’impegno richiesto alla giunta regionale con l’ordine del giorno presentato dai consiglieri democratici collegato alla discussione sul bilancio d’esercizio dell’agenzia regionale.
“Durante la discussione in commissione – spiega Gianni Anselmi, presidente della commissione Turismo – è emerso chiaramente ciò che già gli studi di Irpet avevano evidenziato, ovvero che in Toscana ci sono territori storicamente più forti dal punto di vista turistico e altri più deboli. Con quest’atto, dunque, vogliamo farci interpreti del dibattito svolto pochi giorni fa e proporre alla giunta di destinare parte dell’utile di Toscana Promozione (al netto del 20% dovuto come riserva legale) al finanziamento di progetti a supporto delle aree meno note, penso ad esempio alle aree interne anche costiere, così da garantire l’accesso a strumenti di promozione che possano renderle più visibili, accessibili, interessanti sia per chi sceglie di visitare la Toscana, sia per chi ci vive”.
L’atto, proposto dal presidente Gianni Anselmi e da Antonio Mazzeo è stato sottoscritto dal capogruppo Leonardo Marras e dagli altri consiglieri Pd componenti della seconda commissione Alessandra Nardini, Marco Niccolai, Ilaria Bugetti e Simone Bezzini. L’aula l’ha approvato a maggioranza.
Turismo: Toscana Promozione, sì a bilancio di esercizio 2017
Via libera in aula al bilancio di esercizio 2017 di Toscana Promozione Turistica. La proposta di delibera è stata approvata a maggioranza come l’atto a essa collegato. L’ordine del giorno, a firma di numerosi consiglieri del Partito democratico, è stato presentato dal presidente della commissione regionale Sviluppo economico e rurale Gianni Anselmi (Pd).
“L’idea dell’atto collegato – ha spiegato Anselmi – è quella di indicare la distribuzione sull’intero territorio regionale dei flussi turistici come una delle priorità delle strategie delle politiche turistiche, non solo decongestionando i grandi attrattori, ma consentendo ai territori meno posizionati di accedere a strumenti di promozione per essere visibili, accessibili e interessanti”. “La proposta – ha continuato – è quella di utilizzare parte dell’utile 2017 di Toscana Promozione (290mila euro, ndr) al netto del 20 per cento da destinarsi a riserva legale, a progetti speciali finalizzati alla promozione di quelle aree caratterizzate da minore presenza turistica, in particolare le aree interne, le aree interne della costa o quelle perimetrali rispetto ai grandi attrattori dell’area fiorentina e non solo”.
La strategia complessiva dell’Agenzia è quella di consolidare la reputazione della Toscana; favorire la penetrazione commerciale dell’offerta toscana sui mercati internazionali, con percorsi di internazionalizzazione in uscita, ovvero in grado di contribuire alla crescita dell’export regionale, e in entrata, in grado cioè di contribuire all’incremento dei flussi di turisti e di investimenti esteri nella Regione.
Il bilancio 2017 dell’Ente registra un valore di produzione di 7milioni e 340mila euro con contributi in conto esercizio pari a 6milioni e 620mila dei quali la maggior parte derivati dalla Regione Toscana (6milioni e 620mila) e ricavi da attività promozionali pari a 609mila 713. I costi di produzione sono poco più di 7milioni di cui 5milioni 456mila per spese di programmazione, 693mila euro per spese di funzionamento e 859mila euro per spese del personale. Il risultato di esercizio è di 290mila euro.
In generale, le linee di intervento 2017 di Toscana Promozione riguardano eventi mirati, progetti di sviluppo sui prodotti, sullo sviluppo dei mercati e strategie regionali per lo sviluppo dei territori, turisticamente meno consolidati. Sul turismo sono stati individuati 10 progetti e realizzate 65 azioni tra partecipazioni a fiere (15), seminari e workshop (15), incoming operatori (5), azioni di destination marketing (30). L’attenzione è rivolta sia ai mercati nazionali che esteri, con particolare attenzione verso quelli dell’Unione europea con il 40per cento delle azioni mirate. Tra le attività promozionali svolte si segnalano il Buy Tuscany, le azioni per la digitalizzazione del turismo e per la promozione dei prodotti turistici innovativi
Riguardo al personale nel 2017 la struttura dell’Agenzia non ha avuto significative variazioni, complessivamente le unità in servizio a tempo indeterminato sono 21.
Sanità, nevralgia del trigemino patologia invalidante
La nevralgia del trigemino deve essere riconosciuta come malattia invalidante: il Consiglio regionale approva all’unanimità una risoluzione con la quale impegna la Giunta a promuovere la sperimentazione, avviare un percorso in conferenza Stato-Regioni, prevedere un Pdta (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) specifico e corsi formativi per medici di famiglia, odontoiatri, neurologi e medici di medicina d’urgenza.
Nel dettaglio, la risoluzione impegna la Giunta regionale a: “sollecitare e sensibilizzare, coinvolgendo l’Università e il Ministero della salute, appropriati approfondimenti scientifici e promuovendo la sperimentazione e la ricerca scientifica nell’ambito della patologia”; attivarsi nella conferenza Stato-Regioni “al fine di sostenere un percorso che conduca al riconoscimento della nevralgia del trigemino quale malattia invalidante”; sostenere l’attivazione “a livello regionale di un Pdta specifico”, con l’ausilio e il coinvolgimento degli organismi del Governo clinico; promuovere “percorsi formativi volti alla sensibilizzazione rispetto alla diagnosi della patologia e alla corretta gestione della malattia per alcune categorie di medici e di operatori”, tra i quali medici di famiglia, odontoiatri, neurologi e medici di medicina d’urgenza.
“Anche in commissione Sanità, la proposta di risoluzione è stata approvata con voto unanime – ha spiegato il presidente della terza commissione Stefano Scaramelli (Pd) nell’illustrazione all’Aula –. La Toscana può, anche in questo caso, essere apripista a livello nazionale. Certe questioni devono essere affrontate, vogliamo coinvolgere le altre Regioni e inviare un monito a università e ministero della Salute. Si tratta di una segnale di ascolto a chi soffre”.
La nevralgia del trigemino è una patologia particolarmente invalidante che non ha però un riconoscimento ufficiale e non rientra nell’elenco di malattie croniche cui sono applicate esenzioni e percorsi di accompagnamento e affiancamento. In gergo viene chiamato ‘il mostro’: un dolore improvviso e lancinante, talmente acuto da compromettere il normale andamento di vita quotidiano e gli stessi rapporti sociali.
Sanità, nevralgia del trigemino patologia invalidante: parla Scaramelli (PD)
La nevralgia del trigemino è patologia invalidante. L’ok al riconoscimento della gravità e della sofferenza che comporta questa malattia è arrivato oggi dal Consiglio regionale che ha votato all’unanimità la risoluzione presentata dalla commissione Sanità e illustrata in aula dal presidente Stefano Scaramelli (Pd) “ Si tratta di un atto importante che arriva dopo l’ascolto attento in commissione Sanità di un associazione di persone che combattono da anni con questa patologia e che sono esposte a notevoli sofferenze con dolori lancinanti al volto. “Oggi- ha dichiarato in aula il presidente Scaramelli- siamo arrivati alla risoluzione nei tempi che ci eravamo dati, con la Toscana apripista anche su questa problematica. La risoluzione impegna la giunta ad aprire un percorso in conferenza stato/regioni, a promuovere la ricerca scientifica in merito a questa patologia, a sollecitare e sensibilizzare coinvolgendo l’Università e il Ministero della salute approfondimenti scientifici e ad attivarsi presso la Conferenza Stato- Regioni al fine di sostenere un percorso che conduca al riconoscimento della nevralgia del trigemino come malattia invalidante”. Scaramelli ha poi spiegato che “con l’atto votato oggi impegniamo il Governo della Toscana a sostenere l’attivazione a livello regionale di un PDTA (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) specifico per la patologia della nevralgia con l’aiuto e il coinvolgimento degli organismi del governo clinico. Non solo. Promuoveremo anche percorsi formativi –ha concluso il presidente Scaramelli- volti alla sensibilizzazione rispetto alla diagnosi della patologia e alla corretta gestione della malattia per alcune categorie di medici e di operatori”.
Sanità, si parla di alimentazione negli ospedali
Interrogazione in aula sull’alimentazione negli ospedali. In particolare l’interrogazione, che cita studi e pubblicazioni, ricorda le linee di indirizzo per gli enti gestori delle mense anche ospedaliere rilasciate nel 2018 dal Ministero della salute: si vuole prevenire lo spreco connesso alla somministrazione dei pasti, ma al contempo si prevedono procedure di prenotazione e somministrazione “individuali, semplificate e flessibili ”che tengano conto delle “specifiche necessità, fabbisogni e scelte nutrizionali”.
Le segnalazioni che giungono dai cittadini in Toscana, afferma M5S, “mostrano una realtà totalmente contrapposta”. Si interroga la Giunta per sapere se, nella nostra regione, “esista un sistema di linee guida globale ed evoluto” volto a rispettare i parametri indicati, laddove la qualità del cibo e il suo costo siano solo una parte del “sistema alimentare” ospedaliero, e se vi sia un monitoraggio del rispetto di queste stesse linee guida.
Si chiede quindi alla Giunta quali siano i prezzi del servizio di ristorazione negli ospedali e nelle RSA toscane, e in che modo si discostino per la stazione appaltante dai prezzi di riferimento del servizio; in che modo gli alimenti siano concordati tra équipe medica e “una figura specializzata” nel tradurre le esigenze nutritive del paziente e se quest’ultimo sia coinvolto in questo protocollo. Se, infine, vi sia sufficiente personale formato nell’alimentare correttamente chi è limitato a farlo; come viene controllato l’eventuale “non consumo” e in che modo “ne vengano investigati i motivi”. L’ultimo interrogativo riguarda se sia stato eseguito uno studio comparativo per verificare, laddove possibile, “l’effetto di una catena ideale del cibo, dal medico fino al paziente, paragonata a una standard” in relazione agli effetti sul paziente e sul suo umore.
“Ho avuto dagli uffici una risposta molto articolata, che mi è servita per andare a indagare soprattutto sui prezzi”, ha affermato l’assessore regionale alla sanitàStefania Saccardi, ringraziando Andrea Quartini (M5S), per l’interrogazione. “Ho trovato una certa disparità, ma alcuni prezzi comprendono il trasporto e altri no”, ha continuato: “ad Estar è in corso una gara regionale per l’area Sud-Est e il riferimento è al prezzo Anac”. L’assessore ha, quindi, ricordato che tutte le aziende sanitarie hanno piani formativi aziendali, sul fronte della gestione degli scarti alimentari e delle azioni dirette a ridurre l’impatto ambientale. “Le Strutture sanitarie sono impegnate su vari fronti, è nostro impegno elevare il livello qualitativo dei pasti – ha concluso – soprattutto per anziani e persone fragili”.
Andrea Quartini (M5S), sottolineando che l’interrogazione parte da tante segnalazioni di cittadini, si è soffermato sull’importanza di riflettere su questo tema, caratterizzato da un abbassamento qualitativo importante iniziato con l’esternalizzazione del servizio. “Non è voce di popolo che negli ospedali si mangia male – ha affermato – è sotto gli occhi di tutti e questo è un tema sicuramente da affrontare”.
Piscine private, esentate dalla Scia 3000 strutture
Esentate dalla Scia oltre 3000 strutture recettive. Il via libera alla sburocratizzazione delle procedure per i titolari delle piscine private ad uso collettivo è arrivata oggi con il via libera del Consiglio alla proposta di legge presentata in aula dal presidente della commissione Sanità Stefano Scaramelli “Ringrazio il capogruppo Marras per avere segnalato con tempestività la problematica – ha detto in aula Scaramelli- e tutta la terza commissione per avere lavorato con velocità per risolvere il problema. Oggi è chiaro che non c’è nessun obbligo di presentazione della SCIA per l’adeguamento delle piscine private ad uso collettivo già in funzione. Grazie al lavoro dei nostri uffici c’è l’interpretazione autentica da dare all’articolo 14 della legge regionale del 2006 che disciplina la presentazione della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). Abbiamo chiarito – ha proseguito Scaramelli- che la necessità di inviare la Scia non è prevista per le piscine già in funzione dal 2006 che è l’anno dell’entrata in vigore del regolamento regionale richiamato dalla legge. Finalmente sburocratizziamo e risolviamo circa 3000 casi,semplificando la vita a oltre 3000 operatori del settore turistico”. Soddisfatto anche il capogruppo del Pd in Regione Leonardo Marras che aveva sollecitato ‘una soluzione rapida di questa questione, visti i numerosi casi di titolari di impianti che si sono visti recapitare le sanzioni per non avere presentato la Scia. “Pur rispettando tutta la normativa igienico sanitaria – ha detto Leonardo Marras in aula - sono stati multati con la conseguente sospensione dell’attività. Potete immaginare il danno per l’intero settore turistico recettivo”. Questa legge infatti chiarisce proprio le difficoltà che erano emerse in applicazione della legge numero 8 del 2006, dopo la quale sono stati infatti segnalati casi di contestazioni e sanzioni ai titolari di piscine già in esercizio per non avere presentato la SCIA.
Precariato: nuove disposizioni per la stabilizzazione
Con il voto a favore e undici astensioni, il Consiglio regionale ha approvato le disposizioni sulla capacità di assunzione della Giunta e degli enti dipendenti e quelle sul reclutamento speciale, finalizzato al superamento del precariato.
E’ stato il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), a illustrare l’atto, sottolineando che si interviene sull’articolo 22 bis del testo unico di organizzazione e ordinamento del personale per chiarire la portata della disposizione, che ripartisce fra i vari enti regionali la capacità di assunzione complessiva. In particolare si fa riferimento alla legge Finanziaria del 2007. Lo scopo è di garantire la sostenibilità della spesa da parte dei singoli enti, compresi quelli di piccole dimensioni, alla luce della normativa nazionale sulla riduzione delle spese per il personale. Vengono inoltre chiariti i requisiti dei soggetti che possono essere messi in ruolo a tempo indeterminato dalla Regione, dando assicurazione del preventivo espletamento delle procedure di ricollocazione del personale in disponibilità. Si onora in questo modo un impegno preso con il Governo per evitare un ricorso ala Corte costituzionale.
Su questo punto il presidente del gruppo Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi, ha sollevato obiezioni, perché, a suo giudizio, la Giunta regionale ha fatto un decreto, aperto un bando ed espletato un concorso, prendendo atto di una proposta di legge che ancora non è stata approvata.
L’assessore regionale alla Presidenza, Vittorio Bugli, ha precisato che non si tratta della legge in approvazione quella cui fa riferimento il decreto per formare le graduatorie ai fini della stabilizzazione, ma quella approvata nella seduta precedente.
Il capogruppo di Si-Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, ha annunciato il voto a favore.
“Non ci piace questo modo frettoloso di procedere, che si ripete troppo spesso” ha osservato Marco Casucci (Lega Nord), che ha annunciato voto di astensione.
Aziende: Spirale Group di Monsagrati, il Consiglio per la salvaguardia di stabilimento e operai
Un tavolo di confronto regionale, che coinvolga la società proprietaria, le rappresentanze dei lavoratori e le istituzioni interessate, e uno nazionale permantenere i livelli occupazionali e tutelare la storica realtà aziendale dello stabilimento Spirale group di Monsagrati di Pescaglia (Lu).
È quanto chiede il Consiglio regionale della Toscana che nel pomeriggio di oggi, martedì 9 ottobre, ha approvato all’unanimità due distinte mozioni – una presentata dal Pd con primo firmatario Stefano Baccelli, l’altra della Lega illustrata da Luciana Bartolini – per sollecitare la Giunta e scongiurare una “finta crisi aziendale”.
La situazione, definita “controversa, coinvolge 42 lavoratori che il 5 ottobre scorso, nel corso di un incontro sindacale, hanno appreso della decisione unilaterale dei vertici aziendali di chiudere l’unità produttiva e procedere ai licenziamenti. L’annuncio, “inatteso, è stato spiegato con motivi “non fondati”.
Con “sufficiente determinazione”, il consigliere del Pd ha parlato di “delocalizzazione interna a svantaggio di un presidio esistente che funziona”. “A fronte dell'ampliamento previsto per lo stabilimento di Cinte Tesino (Tn) dove la Spirale Group ha la sua sede - ha spiegato Baccelli - abbiamo 42 lavoratori toscani a rischio”.
“La situazione è inaccettabile” ha continuato, esortando a fare di questa crisi un “caso nazionale”.
D’accordo con il consigliere di maggioranza si è dichiarata anche Bartolini, che ha parlato di “operazione mascherata da crisi aziendale” e di delocalizzazione“ancora più grave perché avviene in Italia”.“Prima vengono i toscani” ha esortato, riprendendo quanto già ripetuto da Baccelli.
“La crisi della Spirale group si inserisce in quella lunga lista di casi analoghi e di aziende che spesso godono di risorse pubbliche. Anche per questo occorre intervenire sul livello normativo e dobbiamo farlo a livello europeo”. È stato il pensiero del capogruppo Sì – Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, che ha parlato dello stabilimento lucchese come “ennesimo caso di impresa predatoria”.
L’impegnativa della mozione Pd
Mettere in atto ogni iniziativa necessaria per salvaguardare lo stabilimento di Monsagrati di Pescaglia e in particolare attivare un tavolo di concertazione a livello regionale con società proprietaria, rappresentanze dei lavoratori, istituzioni interessate per mantenere i livelli occupazionali; in considerazione dell’importanza e della portata sovra regionale dell’azienda, valutare di attivarsi in Conferenza permanente Stato, Regioni, Province autonome nei confronti del Governo e Ministero competente per aprire un tavolo di concertazione a livello nazionale a salvaguardia della crisi e dei lavoratori interessati.
L’impegnativa della mozione Lega
Aprire un tavolo di confronto regionale con la proprietà aziendale e le rappresentanze dei lavoratori anche per conoscere le motivazioni che hanno indotto l’azienda a compiere una scelta tanto penalizzante per il territorio toscano, quanto traumatica per i lavoratori coinvolti; capire quali siano le reali intenzioni dei vertici aziendali, in modo da vagliare ogni azione utile a tutelare gli attuali livelli occupazionali.
Minori, Podere Pilano: interrogazione della Lega
In primo piano la situazione del Podere Pilano di Reggello. Il portavoce dell’opposizione Jacopo Alberti (Lega nord ) ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta per sapere se la Regione fosse al corrente della situazione di questa comunità di minori e se abbia mai finanziato questa struttura. Nell’atto si chiede inoltre se la Regione fosse a conoscenza del numero e della distribuzione geografica di strutture analoghe in Toscana, accanto alle intenzioni sul controllo delle case-famiglia, con l’obiettivo di prevenire episodi di violenza e abuso.
L’assessore Stefania Saccardi, dopo aver sottolineato che la Regione ha contatti con il sistema dei servizi rappresentato dalle comunità di accoglienza per minori nell’ambito dei percorsi di lavoro necessari ad assicurare lo svolgimento delle proprie funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di protezione e tutela sociale, ha chiarito che “i fatti relativi al Podere Pilano sono stati appresi da parte della Regione attraverso i canali di informazione afferenti ai mass media”. E ancora: non risultano finanziamenti a favore della comunità e in particolare, nell’area dell’accoglienza residenziale di bambini, ragazzi e adolescenti la Regione si è dotata di un sistema informativo che consente di censire le comunità operanti in Toscana e di alimentare una banca dati con informazioni sul progetto di accoglienza e sugli interventi attivati per ogni singolo minore ospitato. Da qui il rimando dell’assessore al sistema Asso-Asmi, con relative tavole statistiche e indirizzario delle strutture residenziali per minori in Toscana.
In tema di vigilanza e di controllo sulle strutture socio-sanitarie, comprese le comunità per minori, Saccardi ha ricordato due ambiti specifici: da un lato il territorio dove ha sede la comunità, dall’altro la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni. Il campo d’azione regionale si spende quindi nell’attività di raccordo, collaborazione e condivisione di obiettivi comuni di sviluppo e di attività mirate, che coinvolge di volta in volta: il sistema delle comunità toscane di accoglienza, il sistema integrato dei servizi socio-sanitari; le commissioni multidisciplinari afferenti alle tre Aziende sanitarie, l’Autorità giudiziaria.
“Grazie per la risposta complessa che leggerò con calma, per farle sapere della mia soddisfazione o meno”, ha esordito il consigliere Alberti, sottolineando l’importanza che la Regione vigili, per non ritrovarsi più a casi come il Forteto.
Ente acque umbre toscane (Eaut), via libera al bilancio
Via libera del Consiglio regionale della Toscana al bilancio di esercizio dell’Ente acque umbre toscane (Eaut). La proposta di deliberazione è stata approvata a maggioranza nel pomeriggio di oggi, martedì 9 ottobre.
Si tratta, ha dichiarato il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd) nel corso della sua illustrazione, di un bilancio “in ordine”. Il valore della produzione ammonta a 5milioni 363mila 676 euro (era di 4milioni 187mila 408 nel 2016), i costi della produzione sono pari a 5milioni 219mila 728 euro (erano 4milioni 83mila 638 nel 2016, + 27,82 per cento rispetto al consuntivo 2016) e l’utile si attesta a 20mila 932 euro (era 13mila 662 nel 2016).
Il valore della produzione è composto dalla quota di spese generali su lavori in concessione (circa il 29 per cento dei ricavi totali corrispondenti a 1milione 557mila 377 euro); proventi dall’esercizio di impianti irrigui (65,70 per cento dei ricavi totali corrispondenti 3milioni 524mila 46 euro).
Fonte: ufficio stampa