Rossi a Confindustria: "Necessario investire per creare occupazione e contrastare la povertà"
Tra i temi toccati dal presidente Enrico Rossi nel suo intervento all'assemblea annuale di Confindustria Firenze, figurano la necessità di investire, la lotta alla povertà e il ruolo strategico dei centri per l'impiego.
"Con Confindustria – ha precisato Rossi – mi trovo in sintonia sulla necessità di effettuare maggiori investimenti, che al momento invece mancano. Sono d'accordo a ricorrere al deficit, ma se lo si fa per promuovere gli investimenti. Credo sia possibile su questo realizzare un patto tra capitale e lavoro e che maggiori tutele per i lavoratori non frenerebbero né gli investimenti né lo sviluppo. Penso anche che si ponga la questione della partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese".
Il presidente della Regione ha dichiarato che è necessario puntare su ricerca, istruzione, università, ovvero su quella che Stglitz chiama la società dell'apprendimento, aggiungendo di non essere né per il pauperismo, né per la decrescita felice e neppure per l'assistenzialismo.
"Investire significa – ha spiegato – creare occupazione e combattere la povertà. Serve un piano da 7 miliardi di euro in 4 anni, cioè il Piano contro la povertà che ha proposto l'Alleanza per il suo contrasto stretta tra Arci, Acli, Caritas e sindacati. L'Italia è tuttora uno dei pochi Paesi in Europa a non prevedere un reddito minimo per chi perde il lavoro e per chi è disoccupato da lungo tempo. E' anche per loro che occorre investire di più".
Rossi ha poi confessato di avere un sogno: quello di riuscire ad avvicinare domanda e offerta di lavoro. "Anche qui – ha aggiunto – esiste uno spread. Mi auguro di riuscire a fare in modo che questo differenziale possa essere colmato dai nuovi Centri per l'impiego e che a loro possano rivolgersi con soddisfazione sia gli imprenditori che offrono lavoro sia i cittadini che il lavoro lo chiedono".
Rossi non ha mancato poi di sottolineare l'importanza di realizzare le opere pubbliche di cui la Toscana ha bisogno, dalla Tirrenica alle terze corsie sulla A1 e sulla A11, al sottoattraversamento ferroviario di Firenze "senza il quale la stazione di Santa Maria Novella si ingolfa e a rimetterci sono i pendolari, gli studenti, le partite Iva" per poi sottolineare come "la nuova pista dell'aeroporto di Peretola è essenziale per Firenze e per tutta la Toscana e rappresenta un adeguamento del livello di sicurezza di quello scalo e delle frazioni situate intorno. Una Peretola rinnovata serve alla ricerca, all'università all'industria più che al turismo. Ha una funzione produttiva. Firenze deve restare in sinergia con Pisa, vero scalo turistico della Toscana, una regione che anche con la nuova pista sarà al di sotto delle sue potenzialità di sviluppo aeroportuale".
Fonte: Regione Toscana