Il lavoro visto dall'arte, inaugura la mostra J.O.B.S. del festival 'Ci sono sempre parole'
Domani venerdì 5 ottobre il festival 'Ci sono sempre parole. [non]Festival delle narrazioni popolari (e impopolari)', ideato dal MuDEV con la direzione artistica di Cinzia Compalati e Andrea Zanetti, si presenta alla stampa con la mostra J.O.B.S. Join Our Blended Stories. Storie di lavoratori in mostra. L'evento si terrà al Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino, dove all'indomani verrà aperta al pubblico (appuntamento aperto al pubblico sabato 6 ottobre alle ore 18.00).
La mostra consiste nell'interpretazione di sedici artisti, con la realizzazione di un’opera inedita, del racconto di un lavoratore.
Artisti: Emiliano Bagnato, Cristina Balsotti, Carolina Barbieri, Lorenzo Devoti, Sabina Feroci, Paolo Fiorellini, Lorena Huertas, Stefano Lanzardo, Roberta Montaruli, Enrica Pizzicori, Aurora Pornin, Francesco Ricci, Eleonora Roaro, Francesco Siani, Stefano Siani, Zino (Luigi Franchi). Lavoratori: Emanuele Batelli, Antonella Benucci, Giuseppe Cascio, Antonio Ciampi, Tiziana Costoli, Barbara Daly, Silvia Desideri, Filippo Esposito, Francesca Fabbri, Annalisa Ferrara, Nicola Giusti, Thomas Langneble, Meri Ninci, Tito Paroli, Maria Rosa Salerno.
La mostra è a cura di Andrea Zanetti in collaborazione con CGIL, CISL e UIL Firenze. Sarà possibile visitare le opere fino al 16 dicembre.
Ci sono sempre parole. [non]Festival delle narrazioni popolari (e impopolari), il primo Festival ‘diffuso’ sulle narrazioni e lo storytelling che mette al centro le persone e i loro racconti di vita quotidiana. Dal 6 ottobre al 30 novembre 2018, tre dei Comuni dell’Empolese Valdelsa – Montelupo Fiorentino, Capraia e Limite e Montepertoli (FI) – saranno protagonisti di una manifestazione che, attraverso la narrazione e quindi l’ascolto, vuole ricostruire le connessioni all’interno delle comunità cementando l'empatia.
In un momento storico dove le relazioni interpersonali sono filtrate dalla virtualità delle comunicazioni, portare alla luce le storie di tutti i giorni diventa il mezzo attraverso il quale le persone si ritrovano, si ascoltano e si riconoscono. Un [non]Festival dove la parola raccontata dal vivo è cuore e anima dell’iniziativa, strumento contemporaneo per valorizzare l’identità dei territori.
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