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Accordo Bekaert: le reazioni di azienda, istituzioni e sindacati

È stato firmato ieri notte al Mise l'accordo di chiusura della procedura di licenziamento per cessazione d'attività aperta dalla Bekaert di Figline Valdarno. In 318 i lavoratoti in cassa integrazione. I commenti dei sindacati e delle istituzioni.

Bekaert: "Avanti con reindustrializzazione e ricollocamenti"

È stato siglato oggi a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni nazionali e regionali, l’Accordo tra Azienda e Organizzazioni Sindacali sull’ampio Piano Sociale teso ad attenuare l’impatto della cessazione delle attività produttive del sito di Figline Valdarno (FI). Con l’Accordo, che prevede anche l’attivazione dei nuovi Ammortizzatori Sociali per cessazione, si conclude positivamente la procedura di licenziamento collettivo avviata dalla società nello scorso giugno.

Il Piano prevede una pluralità di strumenti, incentivi e attività finalizzati alla reindustrializzazione del sito e al ricollocamento dei lavoratori e vede la partecipazione attiva, nel rispetto delle reciproche competenze, di tutti i soggetti coinvolti (Azienda e Associazioni datoriali, Istituzioni, Sindacati e Dipendenti).

Siamo soddisfatti che l’impegno congiunto di Azienda, Sindacato e Istituzioni abbia permesso di individuare una soluzione condivisa” ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Bekaert Italia, Roberto Secchi.

Per la tutela dei lavoratori coinvolti, le parti hanno concordato:

 

 

 

 

 

 

L’Azienda garantisce inoltre misure di incentivazione all’esodo per coloro che sceglieranno l’esodo volontario.

La Società riporterà trimestralmente al Governo e alle Organizzazioni Sindacali lo stato di avanzamento delle azioni intraprese e delle opportunità emerse.

L’Accordo siglato oggi avrà efficacia all’approvazione dell’Accordo stesso da parte dei lavoratori del Sito di Figline Valdarno.

Rossi su accordo Bekaert: "Adesso possibili nuove prospettive produttive"

"Ciò che appariva un caso disperato e perso, può ora aprire la strada a nuove prospettive produttive che garantiscano l'occupazione e la ricchezza dell'intero territorio di Figline Incisa. La Bekaert si è impegnata a supportare con una cifra consistente le riassunzioni nello stesso sito da parte di altre imprese che volessero presentare i loro piani industriali. Si tratta da parte sua di un rimedio, sia pur parziale, alla ferita che ha inferto ai lavoratori e al territorio".

Il presidente Enrico Rossi parla, ad accordo per la Bekaert raggiunto, delle prospettive future dell'area di Figline Incisa e dei lavoratori.

"La Regione – aggiunge Enrico Rossi - è particolarmente impegnata a tutti i livelli per favorire, anche d'intesa con l'azienda, i progetti di reindustrializzazione che presentaranno le imprese che nel frattempo si sono fatte avanti. Siamo disposti, se si riveleranno seri, a supportare con i fondi nazionali destinati allo sviluppo e alla coesione che ci sono stati attributi e con i fondi strutturali europei per lo sviluppo economico e per la formazione, progetti industriali che vadano in direzione del totale reimpiego dei lavoratori.

L'obiettivo su cui intendiamo lavorare, che sta particolarmente a cuore al sindaco, e che ieri abbiamo discusso con l'azienda, è il pieno utilizzo del grande stabilimento situato nel cuore della città. Un obiettivo che se realizzato potrebbe diventare un modello positivo. Non sarà facile arrivarci, ma sarebbe un grande esempio di come si può uscire bene da una situazione critica.

Mi impegnerò, anche personalmente e con tutte le mie forze per arrivare a raggiungerlo, curando i rapporti con gli investitori e con la stessa Bekaert".

Sindaca Mugnai: "Massima gratitudine alla comunità"

Il giorno dopo l'accordo, la Sindaca Mugnai - presente anche al tavolo di ieri al Ministero - ha voluto innanzitutto ringraziare la comunità del Valdarno, i lavoratori e i cittadini tutti per la mobilitazione, che ha permesso di tenere alta l'attenzione sul caso, di portarlo alla ribalta nazionale e di arrivare al Governo, che ha sposato questa battaglia e ha risposto alle esigenze dei lavoratori, reintroducendo la Cassa Integrazione.

Ieri a Roma è stata una trattativa lunghissima, ma finalmente si sono ottenute le tutete che Istituzioni (ComuneFIV e Regione Toscana) e Sindacati chiedevano a gran voce da tempo. Così facendo, ci sarà quasi un anno e mezzo di tempo per lavorare con i soggetti che hanno manifestato la volontà di acquisire lo stabilimento e di parlare di reindustrializzazione.

All’incontro di ieri erano presenti il vice capo gabinetto del Mise, Giorgio Sorial, il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il suo consigliere per i problemi relativi al lavoro, Gianfranco Simoncini, la Sindaca Giulia Mugnai, il Prefetto di Firenze, Laura Lega, i sindacati e l'advisor nominato dalla multinazionale belga (azienda italiana Sernet) per attuare il piano sociale relativo alla dismissione dello stabilimento di Figline.

Uilm: " Bene l'accordo, adesso avanti con la reindustrializzazione che salvaguardi tutti i posti di lavoro"

È stato firmato ieri notte al Mise l'accordo di chiusura della procedura di licenziamento per cessazione d'attività aperta dall'azienda. Adesso comincia la fase cruciale e delocata di reindustrializzazione dello stabilimento di Figline Valdarno.
"Abbiamo chiesto ad azienda ed istituzioni il tempo necessario per la continuità occupazionale del sito Bekaert di Figline Valdarno, e abbiamo ottenuto di continuare a produrre fino a fine anno e la cassa integrazione per tutto il 2019, spostando la chiusura del sito dal 3 settembre 2018 al 31 dicembre 2019 e scongiurando i licenziamenti - è il commento del Segretario responsabile UILM Firenze Arezzo Davide Materazzi -  Adesso dobbiamo chiedere e pretendere una concreta e stabile reindustrializzazione che salvaguardi la totalità dei posti di lavoro, e non solo dei 318 lavoratori coinvolti, onde evitare e scongiurare l'impoverimento occupazionale ed industriale dello stabilimento ex-Pirelli e di tutto il Valdarno".

"L'accordo verrà sottoposto nei prossimi giorni al giudizio dei lavoratori - dice Giuliano Poggialini, delegato UILM della RSU - Dal 22 Giugno, data dell’inizio della procedura di licenziamento, ad oggi abbiamo fatto un miracolo sindacale garantendo a tutti e 318 lavoratori la cassa integrazione e un piano sociale che, in presenza dell’ammortizzatore sociale, non è stato facile contrattare. Ora il nostro futuro dipenderà dalla reindustrializzazione dello stabilimento che ad oggi non è per niente scontata e dovremo continuare a lavorare e vigilare per la salvaguardia e il futuro di tutti e 318 lavoratori".

Fiom-Cgil: "Soddisfatti per accordo che scongiura licenziamenti"

“Dopo un lunghissimo confronto con la direzione della Bekaert, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, sì è raggiunto l'accordo che scongiura i licenziamenti di 318 lavoratori e che getta le basi per il processo di reindustrializzazione. L'azienda si fa carico di riorganizzare e proseguire la produzione, fino al 31 dicembre 2018, e formalizza la contestuale richiesta di utilizzo della cassa integrazione per cessazioni di attività, che produrrà i suoi effetti per tutto il 2019.

Sono previsti una serie di incentivi per i lavoratori che vanno in pensione, che scelgono la strada dell'esodo incentivato, e che attraverso il processo di reindustrializzazione e di ricollocazione trovano un nuovo lavoro. Recepito un capitolo specifico in materia di formazione e riqualificazione professionale finalizzata alla ricollocazione del personale. Definite le modalità di monitoraggio periodico, in sede ministeriale, con un ruolo attivo delle organizzazioni sindacali, in materia di reindustrializzazione e di ricollocazione dei lavoratori. Il primo incontro di verifica sarà entro il 2018, con l'intento di valutare, dal punto di vista tecnico le varie manifestazioni di interesse, finalizzate al rilancio del sito di Figline Incisa Valdarno, che si sono palesate a seguito dell'annuncio della chiusura dello stabilimento. È prevista per le prossime ore l'assemblea per l'illustrazione dell'accordo e per organizzare il referendum per la validazione dell'intesa.

Siamo soddisfatti che una vertenza complessa come la Bekaert si sia conclusa positivamente. La lotta dei lavoratori della Bekaert ha avuto il merito di sollevare la necessità del ripristino della cassa integrazione per cessazione di attività, eliminata dal Jobs Act, e questo andrà a vantaggio di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori”.

(Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom- Cgil Firenze
Mariano Carboni, coordinatore nazionale Gruppo Bekaert della Fiom-Cgil)

Soddisfazione per l'intesa per Cisl

Soddisfazione per l’accordo raggiunto la notte scorsa sulla Bekaert, da parte della Cisl e della Fim di Firenze.

"È un accordo molto importante per la salvaguardia dell’occupazione e per tutte le misure che contiene, che puntano a mantenere l’industria in Valdarno" dicono Alessandro Beccastrini, segretario Fim Firenze e Toscana e Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze e Prato; “un risultato per il quale vogliamo ringraziare la costanza dei lavoratori, l’impegno dei delegati, la solidarietà di tutta la comunità valdarnese.”

“In questa vertenza – dice Beccastrini - abbiamo lavorato perché nessuno venisse dimenticato: chi andrà in pensione, chi resta in Cig, chi viene reindustrializzato lì e chi potrà essere assunto in un’altra azienda. Ora va seguita bene la ‘fase B’, quella che dovrà portare alla reindustrializzazione e su questo c’è l’impegno comune con il Governo. E’ lì, per la Fim, che sta il valore aggiunto di questo accordo: nel mantenere un presidio produttivo importante in Valdarno. E’ importante lo sconto che abbiamo ottenuto (40 mila euro in meno sul valore dell’immobile per ogni riassunto) per l’acquisizione da parte dei nuovi soggetti. Che già ci sono. I nomi non si possono fare, ma ci sono interessamenti molto concreti che dovrebbero maturare entro pochi giorni.”

Se pensiamo da dove eravamo partiti il 22 giugno, pareva impossibile” aggiunge Franchi. “E’ una soluzione comunque positiva perché i licenziamenti sono stati rinviati, ci sono tre mesi di lavoro in più e un percorso di cassa integrazione, ci sono incentivi all’esodo e soprattutto c’è la prospettiva di un percorso di reindustrializzazione del sito, poggiata su impegni concreti e strumenti di sostegno per renderlo possibile.”

Anche in questa vertenza si è dimostrato che quando le cose vanno male accanto ai lavoratori c’è il sindacato, con la forza di resistere e con la capacità di proporre. Tutti i complessi strumenti messi in campo in questo accordo per non abbandonare nessuno sono frutto dell’esperienza e della capacità di proposta del sindacato e della Cisl in particolare. Chi non perde occasione per denigrare le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori dovrebbe tenerlo a mente.”

Alle 18 di questa sera inizieranno le assemblee in fabbrica, che dovranno preparare anche la consultazione referendaria tra i lavoratori sull’intesa.

Alberti e Casucci (Lega): "D'accordo con presidente Rossi"

“Siamo, ovviamente, soddisfatti -affermano Jacopo Alberti e Marco Casucci- che riguardo alla delicata questione relativa agli oltre trecento dipendenti della Bekaert si sia trovata una soluzione che tutela decisamente i lavoratori coinvolti. Abbiamo seguito personalmente il lungo iter della problematica dialogando direttamente fuori dai cancelli della fabbrica con i dipendenti e riteniamo che l’accordo sottoscritto in nottata al Mise possa finalmente  portare un po’ di serenità dopo un lungo periodo costellato da ansie e motivate preoccupazioni. In questo modo ci auguriamo che il tempo concesso possa, altresì, consentire di pianificare progetti imprenditoriali costruttivi per l’area di Figline-Incisa. Un plauso alla tenacia dei lavoratori e dei loro famigliari che hanno lottato dignitosamente e con la giusta fermezza, difendendo la loro dignità di uomini alle prese con una criticità che poteva avere conseguenze molto pesanti ed ineluttabili per il loro futuro lavorativo.”

Bekaert, Danti-Bonafè (PD): Bene accordo, ora al lavoro per dare futuro all’area

Gli eurodeputati del Partito Democratico Nicola Danti e Simona Bonafè esprimono soddisfazione per l’accordo raggiunto nella notte al Ministero per lo Sviluppo Economico sulla vertenza Bekaert. I due europarlamentari PD avevano seguito da vicino la vicenda relativa alla delocalizzazione della produzione dallo stabilimento di Figline Valdarno, facendo pressione sulla Commissione europea affinché venisse chiarita la legittimità dell’operazione dal punto di vista delle regole Ue sulla concorrenza.

«L’accordo raggiunto stanotte – dicono – è sicuramente una ottima notizia. Questo ci permette di avere un po’ più di tempo nella gestione di una vera e propria emergenza lavorativa e sociale per il nostro territorio, che ci ha visti impegnati fin dal primo giorno. Quello di oggi, infatti, non è un punto di arrivo ma il punto di partenza della battaglia per dare un futuro allo stabilimento Bekaert e a tutta l’area industriale del Valdarno. È il momento di lavorare “pancia a terra” per la reindustrializzazione del sito e per dare un futuro ai 318 lavoratori coinvolti. Dobbiamo farlo unendo le forze tra livello locale, nazionale ed europeo: noi ci siamo e ci saremo.»

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