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Empoli resta senza la sua Tv: Antenna 5 non c'è più
Ora è davvero finita, con una foto su sfondo nero pubblicata sulla propria pagina Facebook, Antenna 5 ha annunciato la fine delle tramissioni. Quello che da mesi era nell'aria è diventato definitivo: Empoli perde la sua tv. La crisi della emittente del Terrafino era divenuta di dominio pubblico a inizio aprile quando alle 19.40, come sempre, gli empolesi si erano sintonizzati sul canale 72 del digitale terrestre credendo di vedere il Tg che, però, quella sera non andò in onda e non lo sarebbe più andato. L'annuncio dello stop al programma 'Forza Azzurro' fu il secondo segnale di una crisi davvero grave. Cosa che, in questi giorni, si è puntualmente confermata. Da allora si sono succeduti incontri, trattative, interventi della politica, ma niente è riuscito a far ripartire i programmi: Antenna 5 non esiste più.
Inutile dire che, per il nostro territorio, si tratta di una brutta notizia. La Tv del Terrafino era infatti un punto di riferimento non solo per la nostra città ma anche, più in generale, per tutto l'Empolese-Valdelsa e per il Cuoio. Attraverso anni nei quali fare Tv richiedeva una buona dose di coraggio ed altrettanta capacità imprenditoriale, Antenna 5 continuava comunque a navigare nel mare in tempesta riuscendoci anche bene e proponendo ai suoi telespetattori programmi interessanti, approfondimenti su temi di sport e cronaca, oltre alla presenza giornaliera del tg con notizie locali. E proprio in quella redazione sono passati e si sono formati tanti giornalisti che hanno dato vita a trasmissioni interessanti e seguitissime. L'elenco di professionisti e tecnici, oltre che di programmi, sarebbe lunghissimo. Per affetto, e senza voler far torto a nessuno, ricordiamo la mitica 'A come Empoli' che, correva l'anno 1986, vide insieme il professor Alberto Pozzolini, l'ideatore, ed un giovane Alessandro Lippi (per lunghi anni pilastro della redazione) parlare di una squadra che si affacciava per la prima volta in serie A.
Parli di Antenna 5 e pensi al patron Vittorio scomparso nel marzo del 2011 ed alla 'sua' famiglia Falai che l'ha portata avanti fino ad oggi e che ha fatto di tutto per salvarla. Sicuramente anche loro avranno fatto degli errori visto l'esito ma, in un ipotetico piatto della bilancia, quanto di buono ed importante hanno fatto per il territorio supera di gran lunga tutto il resto. Un grazie a tutti loro ed a quello che hanno fatto dal lontano 1977 è sincero e sentito.
Marco Mainardi