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Bekaert, Fattori e Sarti: "Interesse dichiarato da tre investitori"

“Intanto aspettiamo la firma del Presidente della Repubblica sul decreto che ripristina gli ammortizzatori sociali per cessata attività, che sarebbe la prima buona notizia in questa terribile vicenda di criminalità imprenditoriale. Il 3 ottobre scadono i termini della procedura di licenziamento per i 318 lavoratori della Bekaert, quindi il tempo stringe”, dichiarano Tommaso Fattori e Paolo Sarti, stamattina presenti al presidio dei lavoratori della Bekaert davanti alla Prefettura di Firenze in segno di vicinanza e solidarietà. “Dal 4 ottobre ai licenziamenti non potrebbe più porre rimedio alcun ammortizzatore sociale ma se il decreto arriva prima, grazie alla cassa integrazione avremmo la prima precondizione utile per far arrivare nuovi investitori e tenere in vita il sito. Dobbiamo puntare alla necessaria reindustrializzazione dell’ex Pirelli, un obiettivo che non riguarda solo i lavoratori coinvolti ma lo stesso futuro produttivo del Valdarno”, continuano fattori e Sarti. “La battaglia dei lavoratori della Bekaert merita un epilogo vittorioso e le condizioni perché ciò accada ci sono, a partire dal fatto che tre possibili investitori si sono fatti avanti. Tra le opzioni possibili, dopo che siano stati attivati gli ammortizzatori sociali, c'è anche quella che potrebbe vedere la proprietà belga arrendersi all'evidenza e tornare sui propri passi, per poi cedere ad altri acquirenti".

“Tutto è già pronto per una possibile ripartenza. In questi 90 giorni i 318 lavoratori della ex Pirelli hanno virtuosamente continuato a tenere in vita l'azienda e a riempire il magazzino, pur non essendoci consegne in vista”, continuano i due consiglieri.

“Non dimentichiamo che la lotta di questi 318 lavoratori della Bekaert è nell'interesse degli altri 150 mila che sono in una situazione analoga nel resto del paese”, concludono Fattori e Sarti.

Fonte: Ufficio Stampa

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