Finanziamenti della Regione a ong, la Lega: "Sono Taxi del mare"
Il portavoce dell’opposizione Jacopo Alberti: “È tra i soci fondatori di Aquarius. Nel 2017 contributi per 434mila euro, meglio destinarli a famiglie toscane in difficoltà”. La vicepresidente Monica Barni: “Svolge attività di cooperazione internazionale. L’impegno della Toscana vede coinvolti i territori, include enti locali, associazioni, ong, università, aziende sanitarie, centri di ricerca e organizzazioni sindacali”
“Sono soddisfatto dei tempi della risposta e della documentazione ricevuta dalla vicepresidente Barni, non sono soddisfatto, invece, che la regione Toscana vada a finanziare i soci della ong Aquarius”. Così il portavoce dell’opposizione, Jacopo Alberti (Lega) ha accolto la risposta in Aula della vicepresidente Monica Barni all’interrogazione “in merito ai finanziamenti di Regione Toscana a organizzazioni coinvolte nelle attività di trasporto e smistamento di migranti provenienti dal Nord Africa e da altre zone del Mediterraneo”. “Queste organizzazioni non governative hanno fatto sostanzialmente i tassisti del mare negli ultimi anni – ha spiegato Alberti in Aula –. Ritengo fuori luogo che la Toscana contribuisca per una cifra importante: nel 2017 ha erogato a Cospe 434mila euro. Secondo noi è eccessivo, controllerò i documenti per vedere se i progetti finanziati hanno prodotto qualcosa. Pensiamo che questa cifra debba essere destinata alle famiglie toscane in difficoltà economica”.
L’interrogazione di Alberti fa riferimento alla nave di soccorso ‘Aquarius’, “che è di proprietà della ‘SOS Mediterranee”. Tra i soci fondatori di quest’ultima associazione umanitaria “c’è la Cooperazione allo sviluppo dei paesi emergenti (Cospe) onlus, nata nel 1983 la cui sede nazionale è a Firenze”. L’interrogazione riporta una “vasta serie” di finanziamenti erogati dalla Regione a Cospe nel 2017. Chiede una “descrizione più completa possibile dei progetti di Cospe finanziati dalla regione nel 2017, con l’elencazione dei principali risultati conseguiti” e se la regione “non ritenga opportuno destinare i fondi a iniziative e/o necessità concernenti lo sviluppo socio-economico della Regione”.
La vicepresidente Barni ha risposto in Aula: “Cospe onlus è una organizzazione non governativa”, fa parte dell’elenco delle associazioni della società civile e “svolge la sua attività di cooperazione e di educazione allo sviluppo”. Alla base della sua attività, “la cooperazione e il partenariato internazionale in favore delle persone, delle comunità e delle popolazioni come mezzo per l’affermazione di uguali diritti e opportunità e il raggiungimento della pace e la giustizia tra i popoli”. La concessione di contributi da parte della Regione “avviene sulla base di procedure di selezione, tramite avviso pubblico. Nulla di irregolare è stato rilevato tra le fonti di finanziamento dei progetti”, che sono elencati da Cospe nel curriculum delle attività. La vicepresidente ha consegnato al portavoce dell’opposizione le schede dei progetti di Cospe e dei finanziamenti liquidati dalla Regione. Ha ricordato che l’impegno della Toscana si realizza nella “cooperazione di un intero territorio, che include enti locali, associazioni, ong, università, aziende sanitarie, centri di ricerca e organizzazioni sindacali”. L’ong Cospe “fa parte di questo sistema da molti anni”.