Incendio nel pisano, le reazioni della politica
Leu Cascina: subito sostegno al Comune di Calci e alle altre zone colpite
La solidarietà a tutti i cittadini calcesani, vicaresi e cascinesi evacuati e/o in forte disagio per l’incendio del Monte Serra così come per tutti gli operatori Vigili del Fuoco, Protezione Civile ecc. non è sufficiente ad aiutare il comune di Calci nella difficile gestione di questi momenti tragici per tutti i coinvolti. Stato nelle sue articolazioni, Regione, Provincia e Comuni vicini facciano subito rete per sostenere sia l’immediato e contingente problema incendio, sia la gestione degli evacuati e dei servizi essenziali alla popolazione, oltre ai beni culturali per quanto possibile. Considerata quasi sicuramente la natura dolosa dell’incendio, è vergognoso che per colpa di qualche delinquente ci debba rimettere la natura del nostro territorio e l’incolumità delle persone. Questi casi rimangono impressi nell’animo delle persone perché toccano da vicino la vita di ogni giorno: auspichiamo che il o i piromani vengano identificati e consegnati alla giustizia, e che questa nuova ferita, a pochi anni di distanza dall’altro catastrofico incendio del 2009, possa essere rimarginata al più presto. Non possiamo dimenticare però le polemiche che avevano colpito il sindaco di Calci Ghimenti proprio poche settimane fa riguardante le misure antincendio come le strisce tagliafuoco da manutenere, che creavano disagi alle persone. La prevenzione è l'arma più efficace, che troppo spesso viene avvertita solo come un disturbo o disagio.
Pd Cascina: "Amministratori incapaci di gestire l'emergenza"
Scuole e migliaia di studenti e genitori nel limbo per l'incompetenza istituzionale degli amministratori cascinesi. I comuni confinanti si sono trovati ad affrontare l’incendio del monte Serra e, sin dall'inizio della notte, hanno lavorato per mettere in sicurezza i cittadini e limitare i disagi. Le "macchine" comunali si sono messe in moto, dimostrando capacità e competenze. Attestando l'importanza di un condiviso senso di comunità di fronte a un evento probabilmente causato da qualche scellerato.
Questo non è successo sull'altro lato del fiume Arno: nel Comune di Cascina si è riproposto l'analfabetismo istituzionale di sindaca e giunta. Gli amministratori comunali si sono posti il problema della chiusura (o meno) delle scuole molto tardivamente e hanno ritenuto di poterlo affrontare a colpi di post su Facebook. Dimenticando, o ignorando, quelle che dovrebbero essere le procedure corrette, ma, soprattutto, dimenticando il disagio causato alle famiglie.
Ben dopo le 7,30 è iniziato un balletto di dichiarazioni che ha visto opposti la sindaca, Susanna Ceccardi, e l'assessore all'istruzione, Leonardo Cosentini. Con alunni e studenti in viaggio (o già a scuola), l’assessore all'istruzione ha annunciato su Facebook la chiusura di tutte le scuole. Dopo alcuni minuti il dietrofront, con una dichiarazione alla stampa e un post della sindaca che comunicava la chiusura del solo plesso di Zambra. A seguire la correzione di tiro dell'assessore, che confermava le porte chiuse nella scuola della frazione. In tutto questo nessuna traccia di atti formali. Sul sito del Comune il primo quadro informativo ufficiala è arrivato quasi alle 10. Le scuole sono state abbandonate ai post, senza un'ordinanza che comunicasse nei tempi dovuti l'effettiva decisione degli amministratori.
A Cascina è servito il senso di responsabilità del personale della scuola e la disponibilità (forzata) delle famiglie per gestire l'emergenza. Dopo quasi due anni e mezzo di governo, sindaca e giunta dovrebbero iniziare ad amministrare e a capire quali sono i modi corretti di farlo.