Bekaert, Toccafondi: "La fabbrica chiude e al ministero nessuna risposta certa sulla cassa integrazione"
"Passano i giorni e non vedendo novità sulla cassa integrazione sono preoccupato di brutti e pericolosi giochini sulla pelle dei lavoratori vista la scadenza del 3 ottobre quando l’azienda chiuderà" così il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi riapre l'attenzione sulla Bekaert, la fabbrica di Figline che la multinazionale belga neoproprietaria ha deciso di chiudere violando le intese sindacali raggiunte ai tempi del precedente proprietario Pirelli.
Toccafondi fa riferimento alla risposta ricevuta dal ministero del lavoro a una propria interrogazione all'ultima seduta della commissione lavoro della Camera. "Una risposta vaga _ spiega Toccafondi - e anche pericolosa perché non tocca il punto a oggi fondamentale: quello degli ammortizzatori sociali".
Per Toccafondi infatti il ministero non fornisce alcuna certezza sulla cassa integrazione, cioè " il primo passo per avere almeno dodici mesi di tempo “sicuri” per ilavoratori, un tempo in cui cercare un acquirente o altre soluzioni per tutelare tutti quei posti di lavoro".
"Eppure lunedì scorso - sottolinea Toccafondi - il Consiglio dei Ministri aveva varato la cassa integrazione straordinaria per cessazione aziendale. Peccato però che, nonostante il CdM abbia varato questa novità lunedì, sia mercoledì in commissione sia l'altro giorno al Mise nell'incontro con i lavoratori su questa novità, i rappresentanti del Governo a questa opportunità neppure hanno fatto cenno".
"Il problema è che il tempo intanto corre e il 3 ottobre la fabbrica chiude. Nell'attesa abbiamo un Governo che cade dalle nuvole! La risposta alla mia interrogazione è molto preoccupante proprio per questo. Perché o il sottosegretario che ha risposto non sapeva della fondamentale novità o ancora peggio non ha voluto dirla in Parlamento!" conclude Toccafondi.
Fonte: Ufficio Stampa