Collodi, il consigliere Pd Niccolai: "Ennesimo errore del Comune"
Lo scorso 27 luglio, in una riunione appositamente convocata dalla Regione per discutere le modalità di realizzazione della progettazione della nuova viabilità di Collodi, per cui la Regione ha stanziato un contributo di 100mila euro, il sindaco di Pescia aveva preso l'impegno, vista l'esplicita richiesta dei Comuni di Capannori e di Villa Basilica di essere partecipi del percorso, di istituire un'apposita cabina di regia per il coordinamento tra i tre enti, necessario vista l'attuale delimitazione dei confini comunali nella zona di Collodi, diviso tra due province e più Comuni.
In questi mesi ho controllato spesso l'albo pretorio del Comune di Pescia ma non ho letto alcun protocollo o accordo tra i tre Comuni che definisca questa collaborazione. Non capivo come mai, visto che oramai sono passati quasi due mesi da quell'incontro. Tutto è stato chiaro nei giorni scorsi, quando ho appreso che è stato iscritto alla commissione del Consiglio comunale il provvedimento di adozione della "variante semplificata finalizzata alla nuova viabilità e parcheggi di Collodi ed al recupero della cartiera Panigada di Collodi Comune di Pescia e contestuale approvazione del Documento preliminare di V.A.S.". Visto che è un provvedimento di adozione, né è evidente il collegamento al procedimento avviato dal commissario prefettizio a fine dicembre 2017 che comportava una "fantastica" soluzione consistente nella realizzazione di parcheggi di sosta dei tir in prossimità dell'abitato di Collodi (trasformato così in una specie di valico alpino) e prevedeva un impatto totale di 450mila persone l'anno su Collodi (non ne rievoco altre “perle” perché sul punto avevo indirizzato al Commissario un'apposita lettera a marzo scorso).
Non c'è che dire, a Pescia c'è creatività e non solo grazie a Carlo Lorenzini. Mentre solitamente si realizzano gli studi di fattibilità sulle possibili soluzioni inerenti la viabilità e poi si adeguano di conseguenza gli strumenti urbanistici, qui si fa l'esatto contrario, rendendo così vano il senso dell'intervento e del finanziamento regionale che, come è stato ben chiarito al Comune, non si può focalizzare su un'unica ipotesi ma, anche vista la normativa vigente, dovrà vedere la comparazione di più ipotesi inerenti l'attraversamento di Collodi.
Se il Comune di Pescia ha già in mente un'unica soluzione per la viabilità, ovvero quella alla base della variante adesso in discussione in Consiglio comunale, lo dica con chiarezza e se ne assuma la responsabilità di fronte ai cittadini. Se la variante andrà in Consiglio comunale per l'adozione, è possibile che in pochi mesi l'iter si concluda, con le conseguenze a tutti note. Alla faccia della partecipazione dei collodesi che si troveranno, in pochi mesi e nel silenzio assoluto, un territorio ulteriormente vincolato da scelte urbanistiche che indirizzano la risoluzione dei problemi della viabilità in un unico modo, fermo restando che non si riesce a capire a chi spetterebbe il finanziamento e la realizzazione di tali opere.
Collodi ha già pagato un prezzo altissimo per le scelte sbagliate del Comune di Pescia, prima di tutte quella di aver realizzato una scuola nuova senza uno straccio di parcheggio. Adesso si vuole velocemente procedere senza consultare i cittadini su una soluzione che prevede un impatto di 450mila persone sul paese, con un’imbarazzante soluzione "immediata" al problema del traffico (blocco dei tir) ,e senza chiarezza alcuna su quale, con quali soldi e quali tempi sarà, secondo il Comune di Pescia, la soluzione strutturale per la viabilità e per i parcheggi e chi la finanzierà realmente.
Non staremo in silenzio subendo certe scelte le cui conseguenze rischiano di ripercuotersi così duramente su un paese già provato. Il sindaco, accelerando l'adozione di questo provvedimento e disinteressandosi nei fatti del percorso avviato dalla Regione, ha fatto una scelta precisa che sembra a molti (e quindi non solo al sottoscritto) certamente negativa per il futuro del paese di Collodi e che non ci vedrà certo indifferenti o silenti.
Fonte: Marco Niccolai, consigliere regionale Pd