Guazzini: "CambiaMenti per chi non voterebbe mai a destra, noi unica novità politica"
In un lungo post su Facebook Manola Guazzini, ex assessore ai lavori pubblici della seconda giunta Gabbanini a San Miniato, 'dirada' le nebbie sul Comitato Cambiamenti, nato quest'anno con l'obiettivo di dare una svolta alla gestione della cosa pubblica nella città della Rocca.
Guazzini risponde a una mail inviata al comitato su alcune domande destinate al posizionamento della lista nell'arco destra/sinistra e sui nomi che porterà avanti come lista e sindaco.
1) Credo che il ragionamento di chi scrive parta da uno schema politico che, dopo le ultime vicende elettorali appare totalmente superato. Non esiste più un bipolarismo tra centrosinistra e centrodestra. Non è vero che perde le elezioni a causa delle divisioni a sinistra: al ballottaggio di Pisa hanno votato per Serfogli anche persone di sinistra che in precedenza non avevano mai votato per il PD, ma la Lega ha vinto lo stesso perché il PD era visto dai cittadini come espressione di un modo di governare lontano dalla città e legato a interessi forti, e non credo proprio che a San Miniato la situazione sia molto diversa. Non c'è più, nei programmi, nei comportamenti, nelle forme di partecipazione politica, una differenza tra amministrazioni di centrosinistra e amministrazioni di altro tipo, tale da indurre gli elettori di sinistra a un voto di schieramento. Fondamentalmente il PD non è più sentito, da chi si considera di sinistra, come rappresentativo delle sue idee, dei suoi valori, dei suoi interessi, e non ha mai accettato di aprire, al proprio interno una riflessione su questo problema. E non è più neanche un partito realmente contendibile: non è un caso che le primarie non si facciano più da nessuna parte; non è un caso che dappertutto la posizione politica del PD appaia totalmente appiattita dietro quella dei sindaci e delle giunte: anche dopo che mi sono state tolte le deleghe di assessore, io ho continuato per due anni a tentare dimettere in discussione dall'interno alcuni temi, generali e locali, ma ho dovuto constatare che non c'era alcuno spazio.
2) Il Comitato CambiaMenti è un'esperienza civica reale: costruiremo un programma ricco e dettagliato nel vivo di riunioni come quella che si è tenuta giovedì 20 all'Isola. Ma quello che ci caratterizza è la volontà di costruire un'alternativa al sistema di potere e alla rete di interessi che si è venuta costruendo nel nostro Comune. Vogliamo che tutti i cittadini siano uguali davanti al Comune e che nessuno sia più uguale di un altro. Vogliamo che consumo di territorio zero voglia dire che di supermercati non se ne fanno davvero più. Vogliamo che le opere pubbliche si facciano secondo un piano pluriennale e non seguendo quella logica della rincorsa delle emergenze, delle occasioni, della possibilità di un taglio del nastro o di un subappalto a un amico. Vogliamo che cultura non sia interventi spot ma un volano vero dello sviluppo di San Miniato.
CambiaMenti è di sinistra, di centro, o di destra? Io, e come me moltissimi altri che hanno una storia di sinistra, e che non voterebbero mai a destra, né al primo né al secondo turno, sulla base di queste impostazioni in questa esperienza ci si sentono a casa. Certo, non escludiamo, anzi siamo interessati a far convergere su queste linee quanti più cittadini possibile, delle più diverse o di nessuna esperienza politica.
3) Noi saremo l'unica novità politica alle prossime elezioni amministrative. Il PD si presenterà come un potere consolidato che molti non vogliono più; la destra, a San Miniato, ha più che altro fornito consiglieri di complemento a Gabbanini. E il fatto che il candidato sindaco non sarà più Gabbanini non basta a garantire una discontinuità vera, perché purtroppo posizioni realmente autonome dall'interno del PD sono anni che non se ne sentono, neanche da parte di quelli da cui ci si sarebbero potute aspettare.