Giornata per le leggi razziali, DiC: "Pesa l'assenza del sindaco di Pisa"
Il 20 settembre è stata organizzata dall’Università di Pisa, per la prima volta in Italia, una solenne cerimonia in ricordo delle leggi razziali fasciste ratificate in modo ignobile e complice dall'allora re d'italia, in vacanza a San Rossore, il 5 settembre 1938. Come ha ricordato nel suo intervento il Rettore dell’Università, tali leggi furono immediatamente applicate con solerzia anche dal mondo accademico di allora e si tradussero nell'espulsione immediata dagli atenei di professori, ricercatori e studenti ebrei, preludio per molti di loro della deportazione e della morte nei campi di sterminio nazisti. Una cerimonia particolarmente importante, considerato il suo significato evocativo e di ricostruzione della memoria di una delle pagine più oscure della storia politica e della cultura italiana, che ha visto la presenza di tutte le università italiane rappresentate dalla Conferenza dei Rettori e dal suo presidente. Una cerimonia di valenza costituzionale, quindi, indelicatamente trascurata dalla nuova amministrazione comunale di Pisa, che ha inviato la propria rappresentante soltanto a pochi minuti dalla conclusione. Pensiamo che qualsiasi giustificazione dell'assenza del sindaco sarebbe non solo tardiva, ma ipocrita. Il sindaco dovrebbe invece dire con chiarezza e senza infingimenti se lui e la parte politica che rappresenta vogliono riportare indietro di 80 anni le lancette dell'orologio! Toni, metodi e provvedimenti del suo mentore nazionale, Matteo Salvini, ci inducono a pensare che sia proprio così.
Diritti in Comune (Una Città in Comune - Rifondazione Comunista - Possibile)