Aeroporto di Firenze, Quercioli: "Referendum? Lo chiediamo da gennaio"
Meglio tardi che mai, è questo il primo commento rilasciato a caldo da Maria Serena Quercioli, consigliere comunale di Liberi di Cambiare e già candidata Sindaco del centrodestra a Campi Bisenzio.
È dal gennaio scorso, che propongo, insieme agli alleati, lo svolgimento di un referendum sul nuovo scalo di Peretola e fino ad adesso nessuno si era espresso a favore. Forse perché era imbarazzante per Cgil e Legambiente sostenere l’identica mia posizione essendo io la rappresentante del centrodestra?
Sono oltre venti anni che si discute dell’aeroporto e delle altre grandi infrastrutture del territorio senza che nulla prenda forma. Finora la sorte dell’aeroporto è restata appesa alla volontà politica degli amministratori pro tempore ed oggi rimangono immutate, nella sinistra, le battaglie ed i fantasmi del passato, le contraddizioni e tutte le storiche resistenze. In questo tumultuoso contesto politico, fatto di indecisionismo e giravolte – come dimenticare che le Giunte di Campi erano favorevoli all’inceneritore, ad esempio – nessuno si è mai chiesto cosa pensi al riguardo la nostra Comunità sul tema aeroportuale.
Per superare questa fase di stallo che ha immobilizzato tutta la Toscana, continua Quercioli, è necessario che i cittadini scendano in campo riappropriandosi del proprio diritto a dire la loro.
Dal mio osservatorio di giornalista a me tutto ciò appare evidente: la politica non può e non potrà farcela. Basti pensare che il Sindaco Nardella prima e il Presidente della Regione poi, hanno definito “spiccio populismo” e “bieco corporativismo” le prese di posizione dei Sindaci della Piana contrari alla nuova pista.
La questione aeroporto non può più essere un affare di partito o degli industriali. Il referendum rappresenta l’unica occasione per uscire da questo vortice: abbiamo perso troppi anni a discutere essenzialmente del nulla, senza elaborare progetti, sviluppare strategie, senza avere dati di supporto. Questo immobilismo ha un costo che ha già impiombato Firenze e la Toscana. I cittadini hanno diritto di indicare univocamente la loro posizione e la via d’uscita.
È inevitabile, continua Quercioli, il referendum rappresenta una occasione che potrà servire a tutti: sarà una buona occasione per i Comitati che vogliono affossare una volta per sempre questo progetto e per chi, come gli industriali e molti tecnici, avanzano le loro ragioni. Sarà lo strumento essenziale per stimolare un nuovo rapporto tra cittadinanza e istituzioni. Qualunque sarà il risultato che emergerà, un risultato, peraltro, tutt’altro che prevedibile, sarà stata fatta allo stesso modo la cosa giusta. Dopo anni di stallo, sul progetto serve un SI o un NO, un NI’ non è più consentito e la risposta deve provenire dai cittadini, gli unici detentori del diritto di dire come vogliono vivere, crescere, lavorare, svilupparsi. Qualunque cosa decideranno sarà sicuramente più condivisa e dunque certamente più forte, conclude Quercioli
Maria Serena Quercioli - Capogruppo Liberi di Cambiare