Quadreria Corsini aperta gratuitamente al pubblico
La Quadreria Corsini apre al pubblico per la prima volta gratuitamente per celebrare la storia di Donna Elena, colei che salvò la collezione di famiglia durante la guerra. A raccontarla saranno le stesse nipoti che saranno le guide d’eccezione in occasione delle visite guidate promosse nell’ambito del festival ‘L’Eredità delle Donne’ che si svolge a Firenze dal 21 al 23 settembre. Per informazioni e prenotazioni www.ereditadelledonne.eu.
La manifestazione ha la direzione artistica di Serena Dandini, è promossa e sostenuta da Fondazione CR Firenze e da Elastica, società di comunicazione ed eventi che ha avuto l’idea ed è patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dal Comune di Firenze e dall’Estate Fiorentina, con la partnership di Gucci, con il contributo di Poste Italiane, Intesa Sanpaolo e Banca CR Firenze, Pitti Immagine e “Tuscany, la bellezza della carta”, un marchio di Cartiere Carrara, in collaborazione con Publiacqua SpA, con Unicoop Firenze come sponsor tecnico, in gemellaggio con HF Ile-de-France e con l’Associazione MèMO. Media partnership di RAI Radio 2.
La Galleria Corsini comprende 161 opere di grande valore artistico fra le quali figurano dipinti di Botticelli, Filippino Lippi, Pontormo, Giovanni Bellini e Luca Signorelli. Un incredibile patrimonio che lo scorso anno, è stato presentato, in una selezione di 40 pezzi, ad Auckland, in Nuova Zelanda, ad una mostra che ha voluto essere un segno di gratitudine verso il 28/o battaglione Maori che liberò il Chianti dove erano custodite alcune delle opere durante il periodo della guerra. Le sue radici affondano nei primi anni del 1600 quando la famiglia iniziò a collezionare opere d’arte e nasce ufficialmente nel 1765. Nei secoli si è arricchita ed è riuscita a resistere al tempo e alle guerre, in particolare grazie alla Principessa Elena Corsini. Fu lei a salvare le opere dall’invasione tedesca e in un diario racconta quei momenti di grande incertezza: “unici fari da salvare - scriveva - sono i bambini, i quadri ed i libri, solo dopo rimpiangerò i materassi”. Ai tempi la Quadreria apparteneva al principe Andrea Corsini, zio di Tommaso Corsini, marito di Elena.
Preoccupata per le razzie tedesche, Elena chiese il permesso di smontare la Quadreria da Palazzo Corsini e metterla in salvo altrove. Le opere furono separate in tre gruppi. Il primo venne affidato al soprintendente Poggi che lo collocò fra le opere degli Uffizi. Un secondo gruppo fu trasferito, in gran segreto, nella chiesa del Carmine, sotto la Cappella Brancacci alla quale si poteva accedere solo da un sotterraneo della Clausura. Il terzo gruppo, sfidando le bombe fu nascosto a Villa Le Corti a San Casciano in Val di Pesa. Qui le opere vennero murate in una stanza ma un ufficiale tedesco intuì la presenza di una porta nascosta e la fece abbattere sparando due colpi che centrarono il ritratto di Sant’Andrea ancora oggi visibile con queste ‘ferite’, in ricordo di quanto accaduto.
Oggi la collezione è passata alle quattro figlie di Donna Elena: Cristina, Annalucrezia detta Annalù, Lucrezia detta Rezia e Nerina, che ne hanno a loro volta affidato la cura ai propri figli. A condurre alcune delle visite saranno le tre nipoti di Donna Elena, Livia Sanminiatelli Branca, Ginevra Sanminiatelli e Elisabetta Minutoli Tegrimi Piegaja e, a Palazzo Corsini, accoglieranno gli ospiti anche le figlie di Donna Elena Lucrezia e Cristina.
“Siamo lieti di poter accogliere fra gli eventi del nostro festival questo importante appuntamento – afferma il Presidente di Fondazione CR Firenze Umberto Tombari - perché non solo valorizza figure di donne straordinarie che hanno lasciato un segno tangibile nella nostra storia culturale, ma racconta la passione e la cura, tutta al femminile e quanto mai attuale, di una famiglia che vuole condividere con la città il proprio patrimonio”.
“L’apertura della Quadreria al pubblico è un omaggio che le figlie, con noi nipoti, vogliono rendere al coraggio di Donna Elena – spiega Livia Sanminiatelli Branca, nipote di Donna Elena e comproprietaria della Galleria Corsini - una figura coraggiosa, capace e instancabile che ha saputo salvare questo patrimonio artistico. È grazie a lei se oggi possiamo continuare a goderne. Il festival ‘L’ Eredità delle Donne’ non poteva essere migliore occasione per condividere questa bellezza”.
Fonte: Fondazione Cr Firenze - Ufficio stampa