Fondazione Claudio Ciai, guida alla burocrazia per familiari di vittime di incidenti stradali
Il 15 settembre 2010, mentre è alla guida della sua auto aziendale, Claudio Ciai, padre di famiglia di 52 anni, rimane vittima di un grave incidente stradale. La sua auto, ferma in coda, viene travolta da un camion sopraggiunto a tutta velocità.
A seguito dell'incidente Claudio riporta lesioni cerebrali e un grave danno assonale diffuso, con conseguenti deficit motori, cognitivi e funzionali permanenti, che gli impediscono di comunicare, muoversi e alimentarsi. È questo il momento in cui inizia il calvario non solo di Claudio ma anche di tutta la sua famiglia.
Sei mesi in Austria per poter ricevere la somministrazione di un farmaco ancora non autorizzato in Italia, l'interruzione dei pagamenti da parte dell'azienda per cui Claudio lavorava, gli scontri con i condomini per l'abbattimento delle barriere architettoniche e la truffa da parte dell'avvocato da cui erano seguiti sono solo alcuni degli ostacoli che la famiglia ha dovuto affrontare nel periodo successivo all'incidente, e che in parte, nonostante Claudio Ciai sia deceduto il 19 marzo 2014, si trascinano ancora oggi.
Da questa esperienza, tanto terribile quanto fortificante, è nata la "Fondazione Claudio Ciai Onlus", con lo scopo di coadiuvare il sostentamento e il recupero di persone che hanno subito incidenti stradali o sul lavoro riportando gravi lesioni cerebrali e/o disabilità permanenti.
"Dolore, sofferenza, truffe e tanta cattiveria sono diventate le nostre compagne di vita in questi anni - spiega Francesco Ciai, figlio di Claudio e Presidente della Fondazione - pertanto quello che vogliamo fare attraverso la Fondazione è dare voce e supporto a tutte quelle famiglie che si trovano nella nostra stessa situazione e che non sanno come muoversi per assistere al meglio i propri cari".
Nel primo anno di attività, accanto alla Fondazione, e grazie al passaparola sui social network, è nato anche il movimento #CiaiCoraggio. Il post in cui Francesco ha voluto raccontare le ingiustizie subite dalla sua famiglia fino a quel momento, infatti, è diventato un vero e proprio caso mediatico con più di 80.000 condivisioni sul web in una sola settimana.
In occasione dell'ottavo anniversario dell'incidente, Francesco ha deciso di lanciare un nuovo appello attraverso i social per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sulla tematica: sulle necessità di assistenza legale e sociale per le vittime di incidenti stradali e le loro famiglie.
Dall'esperienza diretta e da quelle raccolte tramite la Fondazione e il movimento è nato il libro "La Strada della Dignità. Il movimento #CiaiCoraggio”, edito da Librì Progetti Educativi, grazie al prezioso contributo della Fondazione CR Firenze, con la partecipazione della Regione Toscana, del Comune di Firenze e dell’Azienda Sanitaria Fiorentina. Al suo interno Francesco raccoglie, per la prima volta in Italia, in un'appendice di facile consultazione, l'iter che una famiglia deve seguire quando uno dei suoi componenti rimane gravemente disabile.
Il libro è stato distribuito gratuitamente nelle scuole e negli ospedali del territorio toscano ed è acquistabile sul sito FondazioneClaudioCiai.com; i proventi saranno interamente destinati alle vittime di incidenti stradali.
Fonte: Ufficio Stampa