Donzelli e Torselli (Fdi): "Defibrillatori fantasma, usati come spot"
“Gli oltre mille fiorentini e le numerose associazioni che prenderanno parte alla grande cena di beneficienza in piazza del Duomo, patrocinata dal Comune di Firenze ed organizzata con lo scopo di acquistare 100 nuovi defibrillatori, lo sanno che Nardella ne ha ricevuti in dono due, quasi due anni fa, e non è mai neppure andato a ritirarli?”. E' quanto chiedono il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli ed il capogruppo a Palazzo Vecchio, Francesco Torselli.
“Il noto avvocato fiorentino Guglielmo Mossuto, da sempre attivo nella solidarietà e nella beneficenza in città - spiegano i due esponenti di Fratelli d'Italia - da quasi due anni ha acquistato due defibrillatori con lo scopo di donarli al Comune di Firenze che, come sempre accade in queste circostanze, presentò l'iniziativa con la solita sontuosa conferenza stampa. Peccato che poi, una volta prese le pagine dei giornali, nessuno dell’amministrazione comunale si sia preso la briga di andare a prendere ed installare realmente i due defibrillatori, che ancora oggi si trovano sul tavolo dello studio dell’avvocato”.
“I defibrillatori - concludono Donzelli e Torselli - sono strumenti seri ed importanti, che possono contribuire a salvare vite umane, non oggetti da sfruttare per le campagne elettorali e mediatiche di Nardella e del Partito Democratico. Prima di farsi belli con il patrocinio concesso alla bellissima ed importantissima iniziativa ‘il Cuore di Firenze’, il sindaco spieghi come mai i due defibrillatori regalati al comune dall’avvocato Mossuto non sono mai stati ritirati ed installati. Forse, viste le simpatie mai nascoste dell’avvocato per il centrodestra, per il Pd fiorentino, la fede politica viene prima della tutela della salute pubblica?".
Armentano e Pierguidi: “Firenze non funziona così; per questo ci proponiamo come città capofila della cardioprotezione a livello regionale”
“Chi effettua le donazioni non può decidere anche dove sistemare gli apparecchi, esiste una pianificazione precisa”
“La cardioprotezione, a Firenze, non è una faccenda privata, ma un sistema che vuole integrarsi con il sistema di emergenza-urgenza per far funzionare in maniera ottimale situazioni che se ben gestite possano fare la differenza. Non a caso Firenze è stata individuata come città capofila in un progetto regionale integrato per coprire ogni zona della città in modo equilibrato ed efficiente. Chi fa una donazione, che è ovviamente sempre ben accetta, dovrebbe conoscere meglio cosa sia il sistema di emergenza, sistema per cui stiamo predisponendo una pianificazione che vedrà i defibrillatori sistemati nelle zone dove sono necessari e in maniera diffusa in tutte le zone della città.
Come amministrazione comunale crediamo che la presenza dei defibrillatori debba essere accompagnata dalla promozione della cultura del soccorso per diffondere la presenza di formatori laici sui territori. Altrimenti, rendere la città disseminata da defibrillatori, senza che ci siano cittadini pronti a intervenire e senza una verifica della loro effettiva necessità in quel luogo, diventa solo apparenza”. Questa la dichiarazione dei presidenti della commissione Sanità e del Q2 Nicola Armentano e Michele Pierguidi.
“L’amministrazione comunale è fortemente impegnata – aggiunge Armentano – su un preciso modello di sicurezza per rendere Firenze una città modello per la cardioprotezione. E quanto fatto nel merito per lo sport dal governo precedente, guarda caso del PD, e sulla necessità di dotare di defibrillatori anche le attività commerciali, come voluto dalla giunta Nardella, lo testimonia.
La giunta Nardella e il PD non hanno bisogno, al contrario di Donzelli e Torselli, di apparire o fare propaganda sul tema. Come amministrazione abbiamo lavorato in questi anni per continuare l’impegno della precedente, portato avanti insieme ad associazioni quale Firenze ci sta a Cuore e a tutte le altre associazioni di volontariato”.
“Proseguiremo il lavoro nei Quartieri collaborando con i Presidenti affinché i nostri cittadini siamo resi sempre più sicuri. E siamo certi che al momento opportuno sapranno distinguere tra chi lavora e vuole raggiungere gli obbiettivi per il bene della cittadinanza e chi, invece, utilizza queste argomentazioni per fini che non ci appartengono” concludono Armentano e Pierguidi.